La camorra uccide il silenzio pure
By Tonino Scala
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La camorra uccide il silenzio pure - Tonino Scala
Ringraziamenti
La camorra uccide il silenzio pure
ovvero la camorra spiegata ai ragazzi
Tonino Scala
La Camorra uccide,
il silenzio pure...
Ovvero la camorra spiegata ai ragazzi
Ai nostri ragazzi,
con la speranza che questo libro
possa aiutarli a comprendere
la complessa e sottile linea di demarcazione
che c’è tra il bene e il male.
"Siamo la terra del sole,
non la terra dei fuochi…"
Prefazione
Prefazione
Ci chiedono spesso, durante gli eventi di sensibilizzazione ai quali partecipiamo: «Come si può vincere la camorra?»
Non nascondo l’imbarazzo che provo, nel dover offrire una risposta, soprattutto ai più piccoli.
Cominciamo col dire che si può; che se fossimo davvero, sinceramente, tutti uniti in questa battaglia, le mafie sarebbero sconfitte ancor prima di formarsi.
«Vedi, tu che mi leggi, se cominciassi ad assumere comportamenti civili; se non fossi prepotente nel tuo agire quotidiano; se smettessi di lamentarti e contribuissi, da cittadino attivo, all’azione istituzionale; se riflettessi di più sul significato delle parole Dignità e Libertà; se mutassi la mentalità per la quale nulla cambia
e che ti spinge a girare la testa e lo sguardo dall’altro lato, quando accade qualcosa davanti ai tuoi occhi; se, come sosteneva Peppino Impastato, ti fermassi a cercare e scoprire la Bellezza, negli occhi dell’altro, nella natura, nell’arte; se scegliessi di acquistare prodotti e beni in modo critico... Saresti ad un buon passo!».
Le mafie agiscono sulle nostre menti e si alimentano del nostro consenso.
La cosa più grottesca è che sarebbero nulla, senza di noi.
«Prova a riflettere...! Cosa accade, quando al momento di esercitare il tuo diritto di voto, ti avvicina qualcuno chiedendoti di votare per questo o quello in cambio di denaro o di un posto di lavoro?
La tua scelta può influire sull’elezione di un mafioso, o di una persona che favorisce il sistema mafia; in pratica, tu vendi la tua Dignità, la tua Libertà, ad un tale che vuol farti credere che il tuo Diritto al lavoro, sia solo un favore, elargito da personaggi senza scrupoli, che non solo non ti troveranno un lavoro, ma qualora lo facessero, ti considererebbero alla stregua di uno schiavo
a loro disposizione.
Dovresti inchinarti, prostrarti ai suoi voleri».
Queste persone, arrivate al governo della città, se non del Paese, ricatterebbero i loro elettori e realizzeranno nulla, per il Bene di quella comunità di cui sono a capo.
Vincere le mafie, tocca a noi tutti: alle Forze dell’Ordine, alla magistratura, ma anche e soprattutto a noi cittadini.
Basta poco: comportarsi onestamente ogni giorno, sgretolare quanto di mafioso c’è in noi; criticare la legge se è necessario, ma rispettare le regole.
Confrontatevi con i vostri genitori, con gli insegnanti, con noi delle associazioni: abbiamo bisogno delle vostre domande, delle vostre sollecitazioni. Dobbiamo costruire insieme, un presente ed un futuro libero dalla presenza mafiosa e siate certi che a piccoli passi, muovendoci uniti, ci riusciremo.
Un grande Uomo, come il giudice Paolo Borsellino, disse una volta: Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo
! Raccogliere questo suo appello e farlo nostro, significa agire quotidianamente contro le mafie.
Si nega il consenso alle mafie quando si fa correttamente la raccolta differenziata; quando non ci si avvicina alle droghe; quando si denuncia un’attività illecita…
Nulla, di così difficile, vero?
La camorra ci vuole indifferenti, davanti al suo agire. La camorra, le mafie, non vogliono vederci impegnati nelle attività di denuncia, di sensibilizzazione, di tutela delle vittime di reato; la camorra e tutte le mafie non vogliono che noi ricordiamo le vittime innocenti, per mano loro.
Ecco, perché dobbiamo esser uniti ed impegnarci.
È questo, che vince la camorra e tutte le mafie! È da questo, che dobbiamo partire!
Questo libro splendido, scritto da Tonino Scala, un amico giornalista e scrittore che stimo tantissimo, è la prova che ad interrogarsi sul fenomeno mafioso non siamo solo noi adulti, ma che i maggiori spunti, sono offerti proprio da voi ragazzi, dalla vostra curiosità, dal vostro entusiasmo, dalla vostra viva intelligenza.
Leggere, studiare, acculturarsi, non è qualcosa che serve per ottenere un buon voto dai vostri insegnanti o un premio dai vostri familiari; è qualcosa che fate per voi, sebbene sui banchi di scuola riesce difficile comprenderlo; ma, fidatevi, più conoscerete, più leggerete, più studierete e più sarete in grado di difendervi dalla mentalità mafiosa, quella che ci vorrebbe tutti indifferenti, collusi, omertosi, piegati al gioco delle mafie.
Per cui, portate con voi questo libro preziosissimo: leggetelo, fatelo leggere ai vostri amici, ai vostri familiari e ponetevi tutti gli interrogativi possibili.
Noi saremo sempre a vostra disposizione, per cercare, insieme, le risposte.
Eliana Iuorio
(Presidente Associazione Contro le mafie
aderente a Libera)
DRIIIN: che tortura!
DRIIIN: che tortura!
«Ci vogliono trenta minuti da Napoli per andare a Sorrento, venti per Pompei. La Circumvesuviana da queste parti, è un treno sempre puntualissimo, pulito e comodo. Questi nuovi vagoni poi… hanno anche l’aria condizionata! Ogni mattina per me raggiungere il centro, è un enorme piacere. Grandi spazi, silenzio e tranquillità, ottima qualità del servizio, il massimo del comfort e della sicurezza, tutto funziona alla grande! È una favola viaggiare!»
«Prima o poi mi trasferisco a Napoli, giuringiurello» afferma decisa guardandolo fisso negli occhi e incrociando i due indici sulle labbra.
«Difficile sai, serve un anno di prova, devi dimostrare che hai un lavoro stabile, altrimenti…»
«Ma io voglio venire a lavorare qui, mi piace la vostra città. Qui è facilissimo trovare lavoro. Basta essere preparati e competenti. Esiste la meritocrazia, siete onesti, niente raccomandazioni, niente favoritismi… Poi vivete sereni e avete sempre il sole! A Londra piove, piove, e piove, in più la vita è troppo frenetica. Come dite voi? Si corre solo!»
«Mi racconta mio padre che anche da noi in passato era così, ma per fortuna le cose sono cambiate. Adesso come vedi è un Paradiso! Pensa che secondo alcuni sondaggi annuali, Napoli è risultata tra tutte le città d’Italia, quella dove si vive meglio, superando di molto quelle del Nord! Sicuramente anche qui hanno attraversato periodi di crisi, ma ora è tutto passato, solo un lontano ricordo, tutti i vecchi fantasmi sono stati scacciati…»
Mario è in compagnia di una bella ragazza. Londinese, bionda, occhi azzurri, carnagione chiara. Va a Sorrento. Ha conosciuto Chiara via Facebook. Oggi sono qui insieme per visitare la bella Napoli e la sua provincia. Prima tappa Sorrento, pomeriggio a Pompei, Scavi di Pompei, serata al Mav, Museo archeologico virtuale di Ercolano e poi pizza. E come si può visitare Napoli senza aver assaggiato la gustosa e tradizionale pizza!
«Beati voi, avete il mare, tutte queste bellezze artistiche, le tradizioni, il turismo, e poi vogliamo parlare della cucina…, babà, struffoli, la pastiera, le sfogliatelle, la mozzarella... Stare qui è come stare sempre ad una festa».
Quell’italiano con l’accento inglese affascina Mario, che guarda incantato Chiara. Gli piace e non solo, il suo modo di parlare. È ammaliato dalle sue movenze, dal suo ingenuo attaccamento alla terra in cui è nato. Ed oltretutto è anche tifosa del Napoli! E cosa vuoi di più dalla vita?
«Sono venuta la prima volta a Napoli che ero ancora una bambina, avevo sette anni. Venni in vacanza con i miei. Era il periodo del vostro primo scudetto. C’era Maradona. La città in festa, caos, gente che ballava, sembrava avessero tutti fatto bingo. Ma era un’altra città, sempre bella, ma diversa… con tanti problemi… una città dove si tirava a campare
, così si diceva allora! Ma ne ha fatto di passi in avanti Napoli. Oggi è una città completamente cambiata, rifiorita, riesce a godere delle sue bellezze ed è ordinata, pulita, si vive bene».
Mario è estasiato da quella donna, quasi non crede ai suoi occhi di avere a fianco quella strepitosa ragazza con la quale ha chattato per molti mesi.
«Quelli erano altri tempi. Quello è stato il primo scudetto, poi ne abbiamo vinti tanti. Siamo al decimo e quest’anno… speriamo bene… Ma… parliamo di noi…». Mario mentre sta per terminare la frase, viene bruscamente bloccato da Chiara che inizia un monologo:
«Mi piaci Mario. Mi piaci dal primo momento che mi hai chiesto l’amicizia su Fb. Mi piace il tuo sguardo dooolce, il tuo essere napoletano. Mi piace Napoli, il Vesuvio, la gente di Napoli. Mi piaci tu… mi piaci tu, mi piaci tu, ma come te lo devo dire?» e continua canticchiando la bella