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Gli Esseni e il Vangelo Esseno
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Gli Esseni e il Vangelo Esseno

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Con la scoperta dei rotoli del Mar Morto si sono avute maggiori informazioni sulla comunità degli Esseni.  A loro si fa risalire il Vangelo Esseno la cui origine è avvolta  nel mistero. Il messaggio del manoscritto è per molti versi originale e unico, concentrandosi specificamente su tutte quelle norme e regole che permettono salute e longevità.
 
Se confiderete negli angeli
di Madre Terra e rispetterete le sue leggi
la vostra fede vi sosterrà
e voi non vedrete mai malattia.
 
“Molti impuri e malati, seguendo le parole di Gesù, cercavano le rive dei torrenti, si toglievano scarpe e vestiti, digiunavano e offrivano il loro corpo all'abbraccio degli angeli dell'aria, dell'acqua e della luce del sole.. E tutti vedevano allontanarsi in fretta dal loro corpo i mali, i peccati e le impurità...  chiunque si nutre della carne di animali uccisi mangia il corpo della morte. Perché nel suo sangue ogni goccia del loro sangue diventerà veleno..”
 
LanguageItaliano
Release dateMar 3, 2017
ISBN9788869371776
Gli Esseni e il Vangelo Esseno
Author

Anonimo

Soy Anónimo.

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    Gli Esseni e il Vangelo Esseno - Anonimo

    esseno

    ​Introduzione

    La località del ritrovamento dei rotoli

    del Mar Morto, nel sulla sponda del wadi Qumran

    Tra i gruppi ebraici di età ellenistico-roma-na, conosciuti e documentati anche da autori greci e latini, quello degli Esseni è forse oggi il più noto, a causa della scoperta, effettuata a Qumran nel 1947, dei manoscritti del Mar Morto, appartenenti a una comunità di questo tipo.

    Già nell'antichità avevano scritto su di essi, per ricordare i più rilevanti, Filone Alessandrino (Quod omnis probus liber sit), Giuseppe Flavio (Guerra Giudaica), che ci attesta di esserne stato discepolo, e Plinio il Vecchio (Naturalis Historia).

    Sulla loro origine e sul significato del nome (puri, bagnanti, silenziosi, pii) non c'è accordo tra gli studiosi.

    Molto probabilmente ebbero inizio dalla metà circa del II secolo a.C. in epoca maccabea, e di essi non si fa mai menzione prima degli Asmonei.

    Di vita appartata e solitaria, si erano organizzati, fuori dal contesto sociale, in comunità isolate di tipo monastico e cenobitico; protetti da Erode il Grande, al tempo di Gesù erano oltre 4000 e vivevano dispersi in tutto il paese; circa 150 erano quelli residenti a Qumran.

    Questo sito andò incontro a una fine violenta nel 68 d.C. a opera dei romani a causa del loro coinvolgimento nelle sommosse negli anni della guerra che si concluse con il crollo di Gerusalemme. Prima della fine però riuscirono a nascondere la loro biblioteca nelle grotte circonvicine. Alcuni scampati, sembra, si unirono agli zeloti di Masada e ne condivisero la sorte.

    Lo proverebbe il ritrovamento, durante gli scavi del 1963 a Masada, di un frammento di pergamena dei Canti della santificazione del sabato noto dai ritrovamenti della grotta.

    Giuseppe Flavio usa il nome Esseni in due racconti principali (Guerra giudaica 2.119, 158, 160; Ant. 13.171-2) così come in qualche altro contesto (un racconto sugli Esseni,Ant. 13.298; il cancello degli Esseni, Guerra 5.145; Giuda della stirpe degli Esseni, Ant. 13.311, ma qualche manoscritto recita Essaion; tenere gli Esseni in onore, Ant.15.372; un certo Esseno detto Manaemus, Ant. 15.373; tenere tutti gli Esseni in onore, Ant. 15.378; the Essenes, Ant. 18.11 & 18; Life 10).

    In molti passi, comunque, Giuseppe scrive Essaios, che generalmente è da intendersi come Esseno.

    Filone usa il nome Essaioi, sebbene egli ammetta che questa versione greca del nome originale che secondo la sua etimologia significa santi sia inesatta (NH XII.75).

    Il testo latino di Plinio riporta la parola Esseni. Nel I secolo d.C. lo storico Giuseppe Flavio identificò gli esseni come una delle maggiori quattro principali scuole ebraiche del periodo.

    Versioni esoteriche

    Sugli esseni si sono concentrate molte versioni esoteriche. Il controverso Ahmed Osman, ad esempio, nel suo libro " Fuori dall'Egitto, ha sostenuto che Esseno deve essere tradotto come colui che segue Gesù (Essa). Questa ovvia" traduzione letterale è da tralasciare a causa delle indiscutibili assunzioni circa le origini della cristianità del I secolo d.C.

    Nel nuovo libro di Gabriele Boccaccini, viene spiegato che una etimologia per Esseni non è ancora stata trovata, ma che si applica anche a numerosi gruppi diffusi in tutta la Palestina che includono anche la comunità di Qumran. Infine il riferimento di Giuseppe Flavio a un cancello degli Esseni nel Tempio suggerisce che una comunità essena vivesse nel quartiere della città o che regolarmente accedesse a questa parte dei recinti del Tempio.

    Georges Ivanovič Gurdjieff, nel suo libro I racconti di Belzebù a suo nipote, sostiene che gli Esseni sono stati i veri e più fedeli seguaci di Gesù.

    Qumran

    Secondo Giuseppe gli Esseni dimoravano non in una sola città ma in moltitudine in ogni città (Guerra Giudaica 2.124).

    Filone parla di più di quattromila Essaioi che vivevano nella Siria Palestinese (Quod Omn. Prob. XII.75), più precisamente, in molte città della Giudea e in molti villaggi e raggruppati in grandi comunità composte da numerosi membri (Hyp. 11.1).

    Alcuni studiosi e archeologi moderni hanno individuato un insediamento abitato dagli Esseni a Qumran, un altopiano nel Deserto della Giudea lungo il Mar Morto.

    Mentre la testimonianza di Plinio (sulla parte occidentale del Mar Morto, lontano dalla costa ... [sopra] la città di Engeda) tende a essere utilizzata a supporto di questa identificazione, non esiste tuttavia nessun'altra prova conclusiva di questa ipotesi. Tuttavia essa ha finito per dominare la discussione scientifica e la percezione collettiva sugli Esseni.

    ​I Nazareni

    Il Padre della Chiesa Epifanio (che scrisse intorno al IV secolo d.C.) sembra fare una distinzione tra due gruppi principali all'interno degli Esseni: Coloro che vennero prima di lui [Elxai, un profeta Esseno], gli Ossaeni e i Nazareni. (Panarion 1:19).

    Epifanio descrive ogni gruppo nel modo seguente:

    Esseni Nazareni :

    "I Nazareni - erano Ebrei per provenienza - originariamente da Gileaditis [dove i primi seguaci di Yeshua fuggirono dopo il martirio di Giacomo, fratello di Gesù], Bashaniti e Transgiordani...

    Essi riconoscevano Mosè e credevano che avesse ricevuto delle leggi, ma non la nostra legge ma altre. E così, essi erano Ebrei che rispettavano tutte le osservanze ebraiche, ma non offrivano sacrifici e non mangiavano carne.

    Essi consideravano un sacrilegio mangiare carne o fare sacrifici con essa. Affermavano che i nostri Libri sono delle falsità, e che nessuno dei costumi che essi affermano sono stati istituiti dai padri. Questa era la differenza tra i Nazareni e gli altri..." (Panarion 1:18)

    Esseni Ossaeani:

    "Dopo la setta dei [Nazareni] viene un'altra setta legata strettamente a essi, chiamata Ossaeani.

    Costoro sono Giudei come i primi... originari della Nabataea, Ituraea, Moabitis e Arielis, le terre oltre il bacino che le Sacre Scritture chiamavano Mare di Sale... Sebbene siano diverse dalle altre sei sette essa si è separata da loro solo perché proibiscono l'uso dei libri di Mosè come fanno i Nazareni." (Panarion 1:19)

    Giuseppe aggiunge:

    Oltre a essi, esiste un'altra frangia di Esseni che concordano per leggi e costumi ma differiscono nella visione del matrimonio. (Guerra Giudaica 2.160).

    Alcuni gruppi moderni che rivendicano una connessione con l'Essenismo, rivendicano anche la collocazione degli Ossaeani, che incoraggiavano il celibato, che sarebbe stata attorno all'area di Qumran; e dei Nazareni, che incoraggiavano il matrimonio, e sarebbero stati attorno all'area del Monte Carmelo.

    Leggi, usanze, teologia e credo

    I resoconti di Giuseppe e Filone mostrano che gli Esseni (Filone: Essaioi) conducevano una vita strettamente celibe, ma comunitaria − spesso paragonata dagli studiosi alla vita monastica buddista e in seguito cristiana − anche se Giuseppe parla di un altro rango di Esseni che si sposavano (Guerra 2.160-161).

    Secondo Giuseppe, avevano usanze e osservanze come la proprietà collettiva (Guerra 2.122; Ant. 18.20), eleggevano un capo che

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