Io il mio si è suicidato
By Luigi Puca
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Io il mio si è suicidato - Luigi Puca
idea.
La famiglia
Si accende una luce in un appartamento di Roma. Una degli occupanti, Dora, madre di Marta e moglie di Renato, fa avanti e indietro per l'appartamento. Vediamo il salotto, un tavolo con quattro sedie e un divano, una finestra e delle porte che conducono alle stanze e ai servizi. Dora, trafelata, cammina su e giù cercando di sistemare alla meno peggio la stanza, ha tra le braccia una palla d’indumenti da infilare nella lavatrice.
DORA
Non ho neanche il tempo di prendere un caffè. Tutte le mattine è così. Tutto io. Tutto io devo fare in questa casa. Si è fatto tardi. Alle otto devo stare in classe. Mai una volta che Marta mi dica, non ti preoccupare mamma ci penso io. Of course.
Si affaccia nella stanza di Marta.
Dorme. E quando si sveglia. Neanche le cannonate. Quell'altro, mio marito, dorme anche lui. Senti come russa. Stanotte non mi ha fatto chiudere occhio. Sono distrutta. Meno male che c'è il trucco. Dice che lavora, ma prima delle dieci non va mai in ufficio. E' un dirigente. Tanto ci sono gli operai che fanno tutto il lavoro. Non ne posso più! Prima o poi mollo tutto. Me ne scappo col primo idraulico che viene a casa. C'è da riparare lo sciacquone.
Guarda l'orologio.
Si è fatto tardi. Of course.
Esce dalla porta d'ingresso. Renato esce dalla camera da letto, in pigiama e con i capelli arruffati, si dirige in cucina. Rientra dalla porta della cucina con in mano una tazzina di caffè, si siede sul divano, sbadiglia. Accende il televisore.
RENATO
Vediamo che brutte notizie ci sono oggi. Jobs act. Si creeranno nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. I contributi non versati dalle aziende per tre anni saranno versati dallo stato.
Indispettito, spegne il televisore.
Si, figurati se le aziende assumeranno i giovani dopo i tre anni. Ne prenderanno altri e si creerà un circolo vizioso. Chi ci guadagnerà saranno le aziende, che avranno mano d'opera sempre fresca da sfruttare. Si sa i nuovi assunti ci tengono a fare bella figura.
Guarda l'orologio.
E' tardi fammi andare a preparare, ho un jobs act da fare.
Si alza dal divano.
… E poi una cosa non ho capito... come mai tutte le conduttrici del telegiornale hanno la stessa voce di mia moglie. Devo farmi vedere da uno bravo. Sto troppo esaurito.
Si dirige in camera da letto. Marta esce dalla sua stanza. E' in vestaglia appena alzata col cellulare in mano, sbadiglia. Va in cucina. Rientra con una tazzina di caffè in una mano e il cellulare nell'altra, sorseggia il caffè. Si siede al tavolo, poggia la tazzina e mangia un biscotto mentre chatta al cellulare che non lascia mai.
MARTA
Vorrei incontrarti. Dalle foto sembri un bel tipo, interessante.
Si alza dalla sedia e si siede sul divano. Ride.
Mi occupo di psicologia e vorrei studiarti. Vorresti essere la mia cavia?
Si sente il caratteristico suono di un messaggio. Marta lo legge ad alta voce.
Come può dirvi chiunque, io non sono un brav'uomo.
Renato esce dalla camera da letto vestito, pronto per uscire e andare al lavoro. Ascolta Marta parlare a voce alta.
E' una parola che non conosco. Ho sempre ammirato il cattivo, il fuorilegge, il figlio di puttana. A sud di nessun nord. Un vero uomo, pagina sessantacinque. Charles Bukonski.
Renato commenta.
RENATO
Un poeta, eh!
MARTA
Papà hai ascoltato tutto?
RENATO
No! Solo la parte poetica! Lui è Leopardi e la sua passera solitaria?
MARTA
Magari... volesse il cielo.
RENATO
L'auciell' s'accoppian' n' cielo e cchiaveca n'terra.
MARTA
Papà parla italiano che non ti capisco!
RENATO
Tu non hai capito ma io si. Ho bisogno di uno bravo. Sto troppo esaurito! Dio mio dammi la santa pazienza e dammella bbona. Esco, Vado a lavoro che è meglio!
Esce di casa.
MARTA
Che famiglia di matti! Per questo mi sono data alla psicologia. Che figo! Questo si che è interessante. Gli rispondo! Ciao, sono Marta. Pagina quaranta della tua vita.
Buio.
Dora e le faccende domestiche
Dora torna da lavoro esausta, stremata. Apre la porta di casa. Entra e trova la figlia Marta, che sta chattando in internet col cellulare, seduta sul divano.
DORA
Ciao Marta. Buon giorno, eh! Appena alzata?
Marta è ancora seduta sul divano e rispondendo alla madre continua a chattare.
MARTA
No, ho fatto colazione mezzora fa!
DORA
Hai steso il bucato?
MARTA
Quale bucato?
DORA
Quello in lavatrice!
MARTA
Quale lavatrice?
DORA
Quella in cucina, con dentro il bucato che ho fatto stamattina presto, mentre dormivi.
MARTA
L'hai detto tu dormivo e non me ne sono accorta.
DORA
Almeno potevi toglierli dalla lavatrice.
MARTA
Ora che ci penso l'ho spenta.
DORA
Che cosa?
MARTA
La lavatrice!... E ho aperto anche l'oblò.
DORA
E i panni? Li hai tolti dalla lavatrice?
MARTA
No, non sono portata per queste cose!
Si apre la porta di casa. Entra Renato.
RENATO
Ehi di casa, sono tornato! Oggi è stata