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Guerra Fredda
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Guerra Fredda

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ROMANZO BREVE (66 pagine) - FANTASCIENZA - Uomini-scimmia, uomini-falco, uomini-leone... Cosa sta succedendo davvero nel laboratorio del dottor Morell? E perché Marco e i suoi compagni sono diventati pedine, in uno scontro mondiale tra i due grandi imperi Inglese e Sino-Giapponese?

La prima impressione che hanno Mac e i suoi compagni quando varcano la soglia ed entrano in questo nuovo universo alternativo, è di essere tornati indietro nel tempo. Tutto ha un aspetto vagamente familiare: gli edifici, le strutture in acciaio, i veicoli e i mezzi volanti... Che siano tornati negli anni '30? Ma l'apparizione di uomini-falco e uomini-leone, che sembrano uscire dalle pagine dell'Isola del dr. Moreau o dalle tavole di Flash Gordon, sono la prova che quella è davvero un'altra Terra. Un mondo diviso tra due super-potenze, l'Impero Inglese e l'Impero Sino-Giapponese, impegnati in una continua guerra fredda. I nostri eroi si ritrovano coinvolti loro malgrado in questo Grande Gioco, e sospettati di essere spie.

Enrico Lotti (Milano, 1959). Sceneggiatore di fumetti ("Martin Mystère", "Zona X", "Diabolik" e "Intrepido"), giornalista (ha diretto il mensile di informatica "Macworld Italia"), scrittore e traduttore. Ha pubblicato racconti di fantascienza ("Robot", "Il Magazzino dei Mondi 3") e spionaggio ("Segretissimo").
LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateOct 11, 2016
ISBN9788865308882
Guerra Fredda

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    Guerra Fredda - Enrico Lotti

    STAGIONE 1   VOLUME 3

    Enrico Lotti

    Guerra Fredda

    Romanzo breve

    Prima edizione ottobre 2016

    ISBN 9788865308882

    © 2016 Enrico Lotti

    Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Guerra Fredda

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Uomini-scimmia, uomini-falco, uomini-leone… Cosa sta succedendo davvero nel laboratorio del dottor Morell? E perché Marco e i suoi compagni sono diventati pedine, in uno scontro mondiale tra i due grandi imperi Inglese e Sino-Giapponese?

    La prima impressione che hanno Mac e i suoi compagni quando varcano la soglia ed entrano in questo nuovo universo alternativo, è di essere tornati indietro nel tempo.

    Tutto ha un aspetto vagamente familiare: gli edifici, le strutture in acciaio, i veicoli e i mezzi volanti… Che siano tornati negli anni ‘30? Ma l’apparizione di uomini-falco e uomini-leone, che sembrano uscire dalle pagine dell’Isola del dr. Moreau o dalle tavole di Flash Gordon, sono la prova che quella è davvero un’altra Terra. Un mondo diviso tra due super-potenze, l’Impero Inglese e l’Impero Sino-Giapponese, impegnati in una continua guerra fredda. I nostri eroi si ritrovano coinvolti loro malgrado in questo Grande Gioco, e sospettati di essere spie.

    L'autore

    Enrico Lotti (Milano, 1959). Sceneggiatore di fumetti (Martin Mystère, Zona X, Diabolik e Intrepido), giornalista (ha diretto il mensile di informatica Macworld Italia), scrittore e traduttore. Ha pubblicato racconti di fantascienza (Robot, Il Magazzino dei Mondi 3) e spionaggio (Segretissimo).

    Dello stesso autore

    Enrico Lotti, Cercando un Altrove I viaggiatori dell'impossibile ISBN: 9788865308431 Enrico Lotti, Zamora I viaggiatori dell'impossibile ISBN: 9788865308585

    Capitolo 1

    La prima cosa che li colpì fu il cielo: livido, di un blu così scuro come non l'avevano mai visto, ricoperto di grandi nuvole grigie. Poi, i fumi, rilasciati da enormi ciminiere che si intravvedevano in lontananza: vapori neri, plumbei, attraverso i quali appariva una fiammata, sputata fuori da un diavolo minaccioso. E infine la pioggia, fitta e insistente, che picchiettava sulle tubature metalliche che si snodavano a perdita d’occhio, impregnava il terreno fangoso ed entrava nelle ossa.

    Quattro individui in tuta bianca avanzavano in quel paesaggio spettrale.

    – Benvenuti in Purgatorio – fu il commento sarcastico di Daniele.

    Marco si guardava intorno, alla ricerca di qualcosa che gli sembrasse familiare. Alana estrasse la videocamera dalla valigetta schermata e iniziò a riprendere, mentre Florian lanciava un grido trionfante: – Eccolo!

    Il loro drone, una versione modificata del Parrot Bebop, giaceva in una pozzanghera di fango, come un giocattolo scagliato laggiù e dimenticato da un dio indifferente. Florian si chinò e raccolse con cura il quadricottero giallo e nero.

    – Sembra integro…

    – Però non funziona – aggiunse Alana.

    Florian si rigirò il drone tra le mani.

    – Appena ha superato il varco, ha smesso di funzionare… ci ha inviato il segnale solo per un paio di secondi e poi è morto, di colpo…

    Il Parrot non era riuscito a inviare una sola foto, un solo fotogramma di quell’ambiente. Prima di schiantarsi a terra, però, aveva potuto inviare i primi dati: temperatura, pressione e composizione dell’atmosfera. Tutto nella norma, tranne una percentuale di CO2 di poco superiore alla norma. Informazioni che erano parse sufficienti a Marco per decidere di fare il grande passo, di inoltrarsi nel wormhole che si era aperto quel giorno stesso, e di varcare il passaggio che metteva in comunicazione il suo mondo con quella nuova Terra Incognita. Un istante prima erano tra i boschi della Valtellina, in un luogo adatto per una passeggiata alla ricerca di funghi. Un istante dopo, si erano inoltrati nella nube azzurrina che era apparsa nelle ore precedenti, confermando i calcoli del professor Blumberg.

    Un altro wormhole era apparso. Una anomalia del campo elettromagnetico, per usare la terminologia asettica del professor Blumberg e del suo assistente Florian. Una conferma del genio di mio padre, avrebbe pensato Alana Blumberg. Una porta verso altri mondi, avrebbe detto con entusiasmo Daniele Hu. Un’altra speranza di ritrovare mia moglie e di trovare una risposta e un senso alla mia vita, avrebbe detto Marco Cellini.

    Appena usciti dalla nebbiolina azzurra, i quattro si erano ritrovati in un ambiente del tutto diverso. Dai boschi soleggiati della Valtellina a quella che sembrava essere una sconfinata area suburbana, tra scarichi industriali, nebbie e vapori.

    All’improvviso, una sirena, poi un’altra. Suoni acuti e fragorosi, al tempo stesso lamentosi e carichi di minacce.

    Marco posò istintivamente la mano sul calcio della sua Desert Eagle: sentiva un pericolo approssimarsi.

    Gli altri tre si guardarono intorno, cercando di scorgere qualcosa – o qualcuno – dietro quelle grandi strutture metalliche. Ancora le sirene. Marco guardò in alto.

    Uno zeppelin era apparso in cielo, sbucando tra le nubi e i vapori.

    Era un grande dirigibile, enorme e maestoso. Sul pallone era dipinto, a colori vivacissimi, un dragone che sputava grandi fiammate. Era un’apparizione improvvisa e del tutto incongrua in quel paesaggio livido.

    – Che bello… – mormorò Alana puntando l’obiettivo della videocamera.

    Daniele lo fissò a bocca aperta.

    Dal dirigibile uscì una fiammata, poi due scie di fumo che puntavano verso terra, con traiettorie incerte. Le due scie toccarono una ciminiera, ed esplosero liberando una fiammata improvvisa, e poi una nube nerissima.

    – Missili! – urlò Florian.

    Daniele imprecò: – Un bombardamento aereo!

    – Già – fece Marco – e noi siamo proprio sul bersaglio!

    – C’è solo una cosa sensata da fare – disse Florian, – rientrare a casa. Adesso!

    Una cosa sensata, certo. Ma irrealizzabile, ormai. Dallo zeppelin erano partiti altri missili, e poi una raffica di mitragliatrice diretta proprio verso di loro. Solo un centinaio di metri li separava dal varco tra le dimensioni che li avrebbe ricondotti a casa. Ma erano un centinaio di metri

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