Mappe della mente
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Questo è il secondo libro della nuova collana "Strumenti per la Transizione", raccolta di strumenti manageriali, cognitivi, creativi, operativi, da usare per affrontare i cambiamenti - che già si manifestano, e sempre più emergeranno - dovuti alla transizione dalle energie fossili alle energie rinnovabili, dalla crescita distruttiva all'ottimizzazione conservativa.
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Book preview
Mappe della mente - Umberto Santucci
Le mappe della mente
Che cosa sono
Le mappe della mente sono oggetti grafici o videografici che rappresentano in modo visivo processi di pensiero, insiemi di informazioni e contenuti, entità organizzative e processi operativi, oggetti di comunicazione e cooperazione. Mappe mentali e concettuali, diagrammi, grafici, assi cartesiani, matrici, strutture reticolari o ad albero, rappresentazioni a due e tre dimensioni, sono i vari oggetti che rappresentano e comunicano idee, interpretazioni, storie, visioni.
Mappe e grafici sono strumenti di gestione a vista, ossia riduttori di complessità che permettono di cogliere a colpo d’occhio la struttura e l’organizzazione di un insieme complesso, spesso astratto, altrimenti irrappresentabile.
A che servono
La capacità di rappresentare in forma di mappa (mapping) è un potente strumento per comprendere, apprendere, comunicare.
Comprendere significa vedere forme e strutture sottostanti ad insiemi più o meno complessi, cogliere relazioni, derivazioni, somiglianze e differenze.
Apprendere significa aggiungere a ciò che si sapeva nuove informazioni, nuove conoscenze, nuove ramificazioni della mappa cognitiva (ciò che sappiamo di un determinato argomento). Significa ancora comprendere ciò che si studia, non limitandosi ad imparare a memoria, ma cercando significati e relazioni.
Comunicare significa far combaciare il più possibile le mappe cognitive nostre con quelle degli altri, in modo da condividere significati, strutture, relazioni, problemi e soluzioni.
Possiamo usare le mappe all’inizio di ogni nostro progetto, dall’iniziativa più semplice alla più complessa. Possiamo esercitarci a rappresentare in forma di mappa un racconto, un film, un luogo ben noto come la nostra casa. Poi possiamo rappresentare in forma di mappa qualcosa che vogliamo fare, un viaggio, una vacanza, un corso. Infine possiamo applicare le mappe al nostro lavoro, ad una relazione, ad un progetto.
Possiamo fare le mappe prima e dopo di un processo. Per esempio, prima di iniziare un percorso di formazione, la mappa ci aiuterà a rappresentare ciò che già sappiamo. Dopo aver compiuto il percorso, la mappa ci mostrerà ciò che abbiamo appreso. La differenza fra le due mappe permette di valutare a colpo d’occhio i cambiamenti ottenuti.
Le mappe sono molto utili nella formazione, dalla scuola elementare fino alla formazione manageriale. Una mappa i cui rami crescono man mano che si sviluppa un pensiero, che si approfondisce un argomento, che ci si confronta con altri, è una rappresentazione visiva dell’organizzazione e della strutturazione delle nostre nozioni e dei nostri ragionamenti.
Il ragionare per mappe è una pratica valida per imparare a pensare e organizzare le idee, partendo da un tema e sviluppando man mano i rami che lo descrivono e lo strutturano.
Le mappe sono un ottimo strumento di stimolazione della creatività. Quando ci mettiamo a scrivere un articolo, una relazione, un racconto, specialmente se abbiamo pressioni temporali, ci può capitare di restare bloccati di fronte al foglio bianco: che cosa dire? Come cominciare? Dove andare a finire? Come fissare subito un’idea prima che ci sfugga di mente? Per vincere la sindrome del foglio bianco basta prendere un foglio di carta, o un software per mappe, e scrivere al centro il nostro tema, per esempio mountain byke. Poi si può tracciare uno o più rami, su cui scriveremo le prime cose che ci vengono in mente, in qualsiasi ordine. Scriveremo così, una per ogni ramo, le parole definizione, origini, tipologie, tempo libero, sport.
Ognuno dei rami può essere arricchito da sottorami con altrettante parole. Per esempio tipologie può avere come sottorami mountain, city, discesa, trial.
Se a questo punto ci viene in mente che in bici si va col casco, possiamo aggiungere il ramo accessori, o abbigliamento, e a questo aggiungere il sottoramo casco. Ora ci verranno in mente con più facilità i sottorami guanti, tuta, scarpe. A volte tracciare un ramo vuoto può servire come stimolo per riempirlo con qualche nuovo concetto. Possiamo farlo se vogliamo ricordarci di aggiungere altri tipi di abbigliamento che ora non ci vengono in mente.
Le mappe mentali possono essere usate come strumenti preliminari di project management. Possiamo rappresentare le fasi di un progetto come rami e sottorami della mappa, in modo da avere subito sott’occhio la struttura del progetto, da sviluppare in seguito come wbs, gantt, ecc.
In tutte le situazioni in cui riteniamo opportuno prendere appunti, dalla lettura di un testo all’ascolto di una conferenza, possiamo prenderli in forma di mappa. Sarà più facile in seguito ricostruire il senso di quel testo o di quegli argomenti, i legami logici, le strutture gerarchiche.
Le mappe mentali fatte con il computer si prestano alla condivisione di contenuti e al lavoro a distanza, se tutti quelli che fanno parte del gruppo di lavoro usano lo stesso software che permette di leggere e modificare le mappe. In tal modo il fiorire dei rami della mappa renderà visibile a tutti lo sviluppo del lavoro comune.
Nella foto si vede in primo piano la segretaria della conferenza che elabora la mappa in tempo reale, in secondo piano la relatrice che parla e lo schermo su cui viene proiettata la mappa che si arricchisce man mano sotto gli occhi del pubblico.
Possiamo usare mappe come supporti a presentazioni e lezioni, in alternativa alle normali presentazioni di slide. Una mappa, disegnata alla lavagna o proiettata aprendo e chiudendo i rami in base a ciò che si dice, permette di mostrare in una sola immagine tutto l’insieme degli argomenti di cui si è parlato e si parlerà, e di evidenziare e portare in primo piano gli argomenti che si stanno trattando.
Possiamo schematizzare e strutturare con una o più mappe tutto quello che si dice in una riunione. Le mappe possono essere proiettate in modo che tutti i partecipanti possano vedere come i contenuti della riunione si sviluppano e si arricchiscono, e valutare priorità e rilevanza degli argomenti trattati.
Una mappa mentale elettronica può infine essere usata e condivisa come cruscotto cognitivo, come interfaccia visiva di navigazione, in cui ogni ramo e ogni nodo possono essere link a pagine, siti, blog e altre risorse di rete, che i membri del gruppo possono consultare con gli stessi criteri gerarchici e associativi.
Come leggere questo ebook
La struttura delle mappe mentali assomiglia a quella dei neuroni. Il pensiero ha uno sviluppo radiante, dal neurone alle sinapsi, dal cervello al sistema nervoso, dalla mente al mondo. Si esprime con linguaggi diversi, dal logico-matematico al verbale, dal mimico al visivo.
Questo libro è focalizzato sui metodi di visualizzazione più usati e più utili per governare i flussi sempre crescenti di informazioni che si intrecciano nel nostro lavoro e nella nostra vita.
Gli argomenti sono trattati in modo autonomo, per cui è possibile sia una lettura sequenziale dall’inizio alla fine, sia una lettura ipertestuale, andando direttamente all’argomento che interessa.
Il libro si divide in due parti, una teorica («Le mappe del pensiero» e «Mappe e territori»), una pratica («Le mappe in pratica» e «Approfondimenti»).
La parte teorica si occupa di ciò che si vuol sapere sulle mappe, la parte pratica si occupa di ciò che si vuol fare con le mappe, e al modo migliore di fare mapping, a letture, link e software per fare mappe e simili.
Tutti i termini specifici che si incontreranno sono definiti nel glossario in fondo al libro.
Mappe e territori
La mappa e il territorio
Una mappa rappresenta un