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Diario (casalingo e disperato) di un’aspirante runner
Diario (casalingo e disperato) di un’aspirante runner
Diario (casalingo e disperato) di un’aspirante runner
Ebook388 pages7 hours

Diario (casalingo e disperato) di un’aspirante runner

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About this ebook

Questo diario è il tentativo di rimettersi in forma e dimagrire facendo attività sportiva.
Ci sono 3 buoni motivi per NON comprare questo libro e risparmiarvi la delusione.
NON è un libro per podisti appassionati di numeri, tabelle, tempi e allenamenti. Sono una runner impulsiva e psicologicamente instabile.
NON è un libro motivazionale, non getterete il libro per lanciarvi in strada a correre, colti da pentimento. Più facile vi venga voglia di un aperitivo.
NON è un trattato di filosofia o un opera letteraria di alta levatura. E’ un diario scritto a scopo terapeutico e la parola “cazzo” è stata usata 24.785 volte.
Avete un solo ottimo motivo per comprarlo: ridere!
LanguageItaliano
PublisherFrancy
Release dateNov 30, 2015
ISBN9788892524118
Diario (casalingo e disperato) di un’aspirante runner

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    Book preview

    Diario (casalingo e disperato) di un’aspirante runner - Francy

    Ringraziamenti

    Presentazione

    Ciao a tutti,

    certi giorni mi sveglio e mi sento una specie di casalinga disperata imprigionata nel ruolo di madre paziente, donna forte, lavoratrice indefessa. Per fortuna poi arrivano i giorni in cui mi sveglio e mi sento una normalissima persona alle prese con la vita.

    Ho una delicata e principesca figlia cinquenne, che adora la compagnia di due scatenati amichetti maschi. Li considero tutti figli miei: la Princy e le Bestie di Satana. Ho una casa in cui dobbiamo vivere in condizioni igieniche accettabili e un lavoro a tempo pieno. Queste le mie corse quotidiane tra scuola, ufficio, commissioni. Un Tetris quotidiano dove i tetramini (riunioni, trasferte, scioperi, corso di nuoto, di lingue, di tutto quello che i bambini moderni possono fare) cadono giù uno alla volta. E’ mio compito ruotarli, muoverli, incastrarli in maniera perfetta senza interruzioni e senza scontentare nessuno, specialmente me stessa. Quando a fine giornata tutti gli avvenimenti si sono incastrati e la riga è stata completata, la partita si chiude per ricominciare il giorno successivo a formare nuove fantasiose linee.

    La vita è dura, il cibo è buono, butto giù e mi consolo. Un giorno mi sveglio con trenta chili in più addosso e mi accorgo che la gita in montagna della domenica è sempre più spesso una sfacchinata della domenica. L’imbrago per scalare non si chiude e l’effetto salsiccia appesa è deprimente. Il giro in bicicletta diventa un girone nell’inferno Dantesco.

    E’ ora di correre (tanto per cambiare) ai ripari! La corsa è facile, pratica, economica, non risponde a nessuna esigenza di orari, lezioni, spostamenti da e per. La posso praticare dove voglio, inizio e finisco in autonomia. Un’attività fin troppo libera se non sei bravo e disciplinato. La corsa, tra l’altro, è molto democratica: non risparmia niente a nessuno e ti manda di ritorno l’immagine esatta di come (ti) sei (ridotto).

    Grassa e molle, decido di mettermi in moto. A febbraio 2014 infilo con disperazione le scarpe da corsa coprendo l’incredibile distanza di 18 km in tutto il mese (febbraio è corto!). A marzo il lento disgelo e salgo a 24 km mensili. Aprile mi lascia qualche momento di libertà grazie a ponti e festività varie. Ci credo e salgo a 58 km. Maggio parto con il piede giusto e cerco di tenere una media di due allenamenti per circa 20-25 km settimanali.

    Qui la sfida non è la tabella, le ripetute, il fondo lento o progressivo di cui qualsiasi runner può disquisire per ore. Qui si lotta con capricci, cene da preparare, stanchezza cronica, notti insonni, trasferte di lavoro. Qui il miracolo è incastrare ogni cosa, barcamenarsi per trovare il tempo di uscire a correre. Se tutto questo non fosse già di per sé una sofferenza, ecco che per punirmi ulteriormente decido di pesarmi con regolarità e di iscrivermi a una gara, ogni volta che il peso dovesse salire verso l’alto. Il calendario si riempie facilmente dopo le prime dolorose pesate!

    Non ho intenzione di compiere questo piccolo miracolo da sola. E’ mia intenzione coinvolgere il maggior numero di amici reali, immaginari, nonché colleghi d’ufficio, runner conosciuti e sconosciuti. Chiunque sia là fuori a correre, potrebbe finire involontariamente invischiato nelle mie storie!

    Chiedo il vostro incondizionato e assoluto supporto morale al mio diario di fatiche e conquiste.

    La Casalinga Disperata

    Sigle fantascientifiche per capire un runner

    Se sentite qualcuno che minaccia di fare 10’ RISC seguito da un po’ di CL perché non ha voglia di fare le RIP 12 x 500 CM con riposo 2', state sicuramente origliando la conversazione di un runner! Per leggere il diario senza sentirvi degli idioti memorizzate queste sigle.

    ALL = Allunghi;

    DEF= Defaticamento;

    CL = Corsa Lenta;

    CLS= Corsa Lunga Svelta;

    CM= Corsa Media;

    CV = Corsa Veloce;

    LL= Lungo Lento;

    REC = Recupero;

    RISC = Riscaldamento;

    VAR = Variazioni

    D+ = Dislivello positivo (salita)

    D- = Dislivello negativo (discesa)

    FC = Frequenza Cardiaca

    PB = Personal Best (miglior tempo personale su distanza)

    NMVDFUC = Non mi va di fare un cazzo

    Nel mio caso, la maggior parte di queste sigle è inutile, perché il ritmo della mia corsa media è in pratica identico a quello della corsa lenta che è il medesimo che tengo nel riscaldamento. Non dovete pensare a me come a un runner e nemmeno come a un amatore: pensate a me come a un tapascione.

    Tapascione – Nulla a che vedere con il significato confuso di runner che va piano. Il tapascione è un soggetto che corre solo per socializzare, non ha attenzione alla propria salute (anzi spesso usa le corse come alibi per abbuffate pantagrueliche), al risultato, all’allenamento. Corre solo per partecipare o per arrivare. (http://www.albanesi.it )

    MAGGIO 2014

    Mercoledì, 21 Maggio

    Stretching notturno

    Ieri sera un’improvvisata visita dei Rinco Nonni ha spalancato nel mio pomeriggio post lavorativo una finestra di un’ora per correre. La prima regola della Casalinga Disperata è: avere sempre e ovunque la roba per correre, perché non sai mai quando ti potrà capitare! I Rinco Nonni sono gentili, affettuosi, con quella vaga tendenza all’invadenza che hanno un po’ tutti i nonni moderni. Per questo motivo considero 300 km la distanza minima di sicurezza per evitare spiacevoli inasprimenti dei rapporti familiari. Sono volontariamente emigrata dalla piatta pianura alle verdi montagne di Quiet City, un posto quieto, dove non succede quasi mai niente e dove tutto mi pare strano o diverso dal resto del mondo che ho visto e conosciuto nei miei trascorsi di vita.

    Comunque è grazie a loro che esco dall’ufficio, mi lancio in ciclabile, corro con una temperatura gradevole e m’inebrio del profumo dei cespugli di sambuco . Le gambe viaggiano, la mente pure, l’allenamento (risc + 10 km CL) non mi pesa. Sono felice.

    Terminata la corsa, salgo in auto e mi fiondo a casa: urla, cena, bagnetto, bimbi a letto. Ma sono ancora felice. Da qualche tempo ho preso l’abitudine di fare stretching mentre metto a letto i bambini. Raramente mi concedo questo esercizio al termine dell’allenamento per ovvia mancanza di tempo. Nella penombra della stanza, canticchiando Era una casa tanto carina, senza soffitto ma con una cretina …. Invisibile agli occhi dei figli (e a volte anche di me stessa) eseguo un po’ di esercizi: polpacci, quadricipite, stiramenti per lo più improvvisati. A volte mi domando se il vero beneficio sia muscolare o solamente mentale. Una parentesi di silenzio e quiete che segna il termine della giornata. Forse dovrei farlo preferibilmente a caldo ma brevissimo? O piuttosto che niente è meglio fare comunque qualcosa anche a freddo, qualche ora dopo l’allenamento? A volte non dovrei domandarmi.

    Giovedì, 22 maggio

    Il Club per sole donne (anziane)

    Come dice sempre un caro amico Se la gente è stupida, è giusto incularla.

    E io stupida lo sono stata. E tanto. Ero in un periodo particolarmente depresso e non pensavo di avere sufficienti energie mentali per riprendere a correre. Ero ferma da almeno otto mesi e ancora non mi spiego come la collega mi abbia trascinato in palestra convincendomi a fare un abbonamento?! Credo sia stato un abile raggiro, tipo quelli che firmano per l’acquisto di un’enciclopedia da 100 volumi e non si ricordano di aver firmato. E’ sicuramente andata così: io in trance, vittima dei sensi di colpa, rassegnata al mio futuro di casalinga disperata, m’iscrivo in palestra.

    Che c’è di male ad andare in palestra? Assolutamente niente se parliamo di una palestra normale. Io mi sono iscritta a una palestra (anzi un Club che fa più fico) per sole donne e aggiungiamo pure anziane!

    La collega mi ripeteva come un mantra Dista un minuto dall'ufficio, in un’ora fai tutto, doccia compresa, ci andiamo in pausa pranzo, così salti il pasto e dimagrisci di più, è un inizio per riprendere a muoversi.

    Una somma di ragionamenti stupidi, il più stupido è sicuramente: IN UN’ORA FAI TUTTO, doccia compresa.

    Tutto cosa? La seduta funziona così: un circuito di attrezzi (più o meno glutei, pettorali, addominali, interno coscia, squat) alternati a esercizi a corpo libero tipo step, saltelli, semplici esercizi di coordinazione. Tutto è accompagnato da una musica pimpante che ti avvisa quando l’esercizio è finito e tu devi velocemente passare all'attrezzo successivo per non essere investita dalla donna che ti sussegue. Tre giri di circuito, in totale 40 minuti di seduta. Nessun tipo di controllo o verifica sull'allenamento. Per avere una vaga idea di quanto sforzo faccio tra una seduta e l'altra, mi sono messa a contare le ripetizioni per attrezzo. Le assistenti in sala sono competenti come una cassiera dell’Ipercoop (che non è tenuta a sapere niente di allenamento, carichi, etc.). A fine circuito devi misurare le pulsazioni che con una tabella generica per età, peso, colore degli occhi e altre due banalità, stabilisce che diventerai magra (ma non intelligente) se tieni 21 battiti in 10 secondi. Tutto questo senza riscaldamento: entri e inizi a pompare al massimo!

    Intimamente conosco il motivo per cui mi sono stupidamente iscritta a un Club di sole donne anziane (che tra l’altro eseguono gli esercizi all’acqua di rose, senza il minimo impegno e con il solo scopo di alleggerirsi la coscienza pensando che vivranno a lungo grazie a questo poco movimento) ma non lo confesserò!

    Non credo che un allenamento del genere possa avere una qualche efficacia se praticata come unica attività. Dovrei considerarlo un allenamento breve ad alta intensità? Forse potrei renderlo più utile e proficuo allungando la durata a 45-50 minuti, oppure eseguendo prima un minimo di riscaldamento, ma non ho tutto questo tempo a disposizione. Un altro momento di massimo delirio è il temutissimo checkup della suprema Capa-Sala. In pratica ti pesa, ti dice la percentuale di massa grassa (la condanna), quella magra (l’assoluzione) e ti spara un numero, tipo 30.

    Mi pare lecito domandare Ok, 30, ma rispetto a cosa? Qual è il valore di riferimento?

    Capa-Sala: Eh sai dipende … dalla costituzione … dal periodo del ciclo … dalle gravidanze …

    Me stai a cojonà?

    Come dicevo, la stupidità più grossa cui ho ceduto, è l'idea di poter fare in quaranta minuti un buon allenamento. Forse ignoro i principi utili per rendere efficace questo circuito e le addette-sala-cassiere non sono prodighe di spiegazioni. Contesto sicuramente: la mancanza si riscaldamento e di riscontri se il carico è idoneo o se la ripetizione è eseguita al giusto ritmo. Come molte altre, questa pseudo palestra attira donne vendendo illusioni.

    Venerdì, 23 maggio

    Il Coach Immaginario

    Se fossi ricca, mi prenderei un Coach, un personal trainer, un dietista e un massaggiatore solo per me.

    Essendo Casalinga Disperata ho a disposizione solo un Coach ... immaginario. E' invisibile, lo vedo e gli parlo solo io. C’è una fase dell'infanzia, dove i bambini esorcizzano e affrontano paure, scompensi, insicurezze proprio con l'amico immaginario. Nel mio caso, data l'età avanzata, potremmo liquidare l'argomento dichiarando semplicemente una lieve schizofrenia.

    Il mio Coach Immaginario è un tipo piuttosto duro, dal glorioso passato atletico. Molto metodico e preciso alla Albanesi, ma totalmente privo di romanticismo alla Aldo Rock, per dare un'idea. Allena altri atleti che ovviamente gli danno molta più soddisfazione di me. Comunichiamo spesso via telefono e di notte, quando la mia insonnia galoppante mi costringe a lunghe paranoie mentali, che esasperano il Coach e ne fanno uscire il suo lato più rude e volgare.

    Telefonata immaginaria alle 2 di notte

    Driiin driiin

    Coach Cazzo vuoi?

    CasDisp Avrei una domanda.

    Coach Prima io: come va?

    Bene, benissimo, la Princy e le Bestie di Satana alla grande, al lavoro un nuovo incarico …

    Mi interrompe.

    Coach Non dicevo come va la tua vita! Voglio sapere come vanno i tuoi allenamenti!

    Beh ... si ... dai

    Coach Li hai fatti sti benedetti 30 km a settimana?

    Sì, tranquillo Coach, questa settimana li faccio, promesso!

    Coach Le ripetute di stasera?

    Mah secondo me qualcosa non va. Nelle ripetute faccio più km del lungo. E' corretto?

    Coach Il problema è che il tuo lungo di 12 km è fondamentalmente un CORTO! Quanti km hai fatto martedì?

    Ho fatto 13 km CL

    Coach Non scherzare con me. Quanti km hai fatto?

    13, ho fatto 13 km

    Il Coach tuona: Guarda che ti controllo con il Garmin Connect! Allora intendiamoci: quando sei al bar con gli amici e vuoi fare colpo, puoi anche dire 13 km. Ma quando parli con me devi dire RISC + 11km. Hai fatto 11 km, il riscaldamento non conta, dimenticalo!

    Ok Coach.

    Coach La dieta? Sei dimagrita? Lo sai che ti farai male se non perdi peso?

    La dietista dell’ASL mi ha scaricato.

    Coach Sarebbe?!

    Siamo rimaste che la chiamo io quando dimagrisco. Se invece ingrasso allora devo prendere subito un appuntamento.

    Coach Cristo santo cerca di mangiare meno! Sei troppo pesante.

    Ok, prometto, grazie che mi segui, che ti interessi a me. Mi fa piacere

    Coach Come una colonscopia ... dormi.

    Telefonata immaginaria alle 3:00 di notte

    Driiin driiin

    Coach E adesso?

    Non ti ho fatto la domanda.

    Coach Dicaaaaaa.

    Sabato mattina c’è una 10 km, pensavo di farla. Volevo sapere se avendo corso martedì e giovedì, è il caso che corra anche venerdì? Oppure salto e passo a sabato?

    Coach La fai come gara o come allenamento?

    Coach, dai, lo sai ...

    Coach Cosa dovrei sapere?

    lo sai che per me non esiste la gara. Fondamentalmente è tutto un allenamento. Non riesco mai a dare il massimo.

    Coach: No cazzo! Se è una gara devi dare tutto, devi arrivare morta al traguardo, senza fiato, finita. Quindi salta venerdì. Se invece decidi di inserirla come allenamento allora ti gestisci più soft e puoi fare qualcosa anche venerdì.

    Ok, ci penso. Grazie.

    Ancora venerdì, 23 maggio

    Garmin dipendenza

    Ecco vedi! Che rabbia!

    Sono Garmin -dipendente e solo lui può dirmi se ho fatto un buon allenamento o meno. Non di certo le mie sensazioni. Ieri sera ripetute sul chilometro. Sulle prime sono felice e fiduciosa. Tengo bene, penso Ce la posso fare. Ed effettivamente lo dice anche il Garmin , oggi che lo scarico e analizzo le mie fatiche. Ho tenuto tutti i tempi sulle ripetute ... solo che ne ho fatte 9 invece che 10. Ero stufa, le gambe non andavano più, la testa non è praticamente mai partita. Già alla 5° ripetuta avevo iniziato una trattativa serrata tra me e il Coach per ridimensionare il numero delle ripetute. Ci eravamo accordati per 8, poi ero lontana da casa e mi dico Fàmose pure la nona. Depressione! Ero morta di sete, completamente distrutta anche nelle spalle oltre che nelle gambe e scopro che era tutto perfetto, che tutto andava bene, che bastava solo un ultimo chilometro. Fuck!

    Sempre venerdì, 23 maggio

    Perdente: il compagno di corsa

    La ricerca di un compagno di corsa è una questione difficile per tutti. Serve qualcuno con lo stesso ritmo-passo e anche con obiettivi vagamente condivisibili. Quando ti alleni un mese sì e uno no, quando navighi a vista cavalcando l’onda del momento della vita, diventa ancora più difficile. Nella corsa mi ritrovo spesso a dover ripartire da zero e preferisco soffrire in solitaria, recitando qualche Atto di dolore.

    Ho un solo amico disposto a tutto (o quasi) per me. Lui è il mio compagno di merende, di aperitivi, di ravanate alpinistiche. Non posso definirlo pigro, forse manca un po’ d’iniziativa, ma si lascia coinvolgere facilmente in qualsiasi impresa più o meno epica. Lui è quello che posso chiamare quando chiunque altro non si sporcherebbe le scarpe per così poca roba. Lui è quello che appena io tiro indietro, si ferma di colpo assecondandomi. Lui non si arrabbia se lo iscrivo a tradimento, senza chiederglielo, alle competitive. Per garantirgli l’anonimato lo chiamerò Perdente, perché agli occhi di molti potrebbe risultare un tipo totalmente privo di ambizioni agonistiche e ridotto a correre con una Casalinga Disperata. Diciamo non proprio un bel biglietto da visita ma per me è un centro di gravità permanente. Non cambierei Perdente con nessun’altro socio di corsa, oltre che collega di lavoro e amico. Lui è la certezza.

    E infatti …

    Driiin Driin

    Perdente Hallo.

    CasDisp Ciao Perdente, sono CasDisp !

    Perdente Ciao.

    Domani mattina c’è la Breakfast Run, vieni a farla? Sono 10km, alle 5.30 di mattina.

    Sei impazzita? No, non vengo, dormo.

    CasDisp "Dai andiamo, ci fa bene ed è gratis!

    Perdente Che sia gratis è il minimo. A quell’ora dovrebbero pagarmi per andarla a fare!

    Tu tu tu tu tu

    Dopo cena ha chiamato Perdente: viene! Mi ha solo chiesto dalle otto alle dieci volte se ero proprio sicura di volerlo passare a prendere alle 4.15.

    Sabato, 24 maggio

    Breakfast Run 5:30

    Ore 4.00 suona la sveglia. Ore 4.10 scendo dal letto. Ore 4.15 sono in auto.

    Perdente mi aspetta già in strada.

    Sale in macchina e mi dice Oh dio mama, lo stiamo facendo davvero?

    Sì, lo stiamo facendo e non mi pare questa grande cosa ...

    Perdente Pensi che saremo gli unici da così lontano?

    Sì, sicuramente.

    Perdente Vedi cosa non capisco del mio carattere: questa tendenza a fare sempre cagate. Un'attrazione irresistibile verso qualsiasi cosa suoni come CAZ-ZA-TA

    Sì, ne convengo.

    Arriviamo in piazza e sorrido al cameramen della RAI che si è preso la briga di svegliarsi alle 5.00 per riprendere noi altri. Come tutti, ho i miei piccoli riti mentre attendo la partenza. Sono abitudinario, non mi giudicate, siete come me (cit.) Da subito inizio a cercare i corridori più grassi di me, preferibilmente donne.

    A seconda delle manifestazioni la cosa può risultare molto difficile e deprimente. Questa volta sono fortunata e trovo almeno quattro della mia stazza e una in abbondante sovrappeso. Uomini quasi nessuno, sono spesso più in forma. Parto con il mantra Se ci riesce lei, ci riesco anche io, al diavolo l'indice BMI-IMC-ex cccp. Terminata l'analisi della concorrenza, parte la fase due del mio diabolico piano: l'individuazione dell'anziano che mi faccia da pacemaker! L'anziano è ingannevole e non sai mai cosa ti può capitare. A volte ti ritrovi dei bolidi, come i ragazzini che truccano il motorino aumentando la cilindrata (o almeno lo facevano ai miei tempi). Li vedo curvi, raggrinziti, vestiti in cotone (rabbrividiamo) e penso che non arriveranno neanche al traguardo ma poi li sento chiacchierare tutto il tempo senza tregua e posso solo dare la colpa alla vita d'ufficio, alla guerra che non ho fatto, alla campagna che non ho lavorato e che vedo solo in TV a Linea verde. Lo cerco e con un raro colpo di fortuna individuo una coppia di anziani. Perfetto: saranno lenti, si aspetteranno a vicenda ed io aspetterò loro. Tra l’altro con l'anziano ho molti più argomenti di cui discorrere, rispetto a un giovane. Anche se spesso non ne ho il fiato, mi piace pensare di poter attaccare bottone su come fare il liquore in casa o qualche grappa alle erbe.

    Perdente è un tipo ansioso. Si preoccupa sempre di tutto, ma se la cava egregiamente in ogni situazione. Per esempio quando gli propongo un giro in montagna e accenno vagamente a un tratto di rocce esposte, lo vedi sbiancare e mi mostra le mani alla Giucas Casella dritto in faccia:

    lo vedi che stanno giù sudando?

    E' così anche nella corsa e mi martella di domande:

    Quanti km hai detto che sono? Ma tu quanti ne corri di media? Mo dio mama non ce la farò

    E infatti ...

    Siamo pronti, foto di rito, l'organizzatore ci avvisa che faremo una serie di giri all'interno delle mura, numero di giri a piacere. Ci sono tre pacemaker (nome più adeguato non potevano trovare, perché è quello che mi serve alla fine di ogni corsa) 5.30-6.30-camminata. Il pacemaker che cammina ti fa anche da guida turistica? No perché ci potrei fare un pensierino.

    Pronti, partenza, via e non ho capito quale cazzo, è il pacemaker a 6.30! Vabbè, penso che mentre i corridori si diradano forse riesco a individuare una maglia, una scritta, un segno del cielo che mi conduca attraverso la mia valle di sudore. Una beata fava. Perdente è agitato, ma si calma come partiamo. Il ritmo è molto più forte del mio riscaldamento, tiro indietro, ma tutti si lanciano forte.

    La coppia di anziani è davanti a me. Mantra Se ce la fanno loro, ce la faccio anche io.

    Mi metto dietro mentre Perdente mi illustra tutte le vetrine: Che bello quel vestitino!.

    Ma chissenefrega di quel vestito, sto per morire non capisci? Non capisci che a 5.30 non durerò neanche un chilometro?

    Smetto di guardare il Garmin , mi concentro solo sulla coppia di anziani. Li seguo come il cacciatore sulla preda che però scappa via! Non mollano il ritmo e lei accelera. Lui le fa cenno di andare. Resto dietro di lui mentre la moglie sparisce tra la folla. Perdente sta ancora parlando di come adesso sia felice di correre, di come sia bella la città deserta. Anche l'anziano accelera e ormai siamo gli ultimi. Vanno tutti come treni e decido di tirare finché ne ho. Quando avrò finito la benzina nelle gambe, semplicemente, mi fermerò.

    Copriamo il primo giro, poi il secondo, Perdente non risente minimamente del ritmo, non smette di parlare e pretende che risponda in maniera più esaustiva alle sue domande. Tra una risposta e un accenno di attacco cardiaco, mi accorgo di essere in riserva, ma siamo incredibilmente al 7° km. E' un tempone, siamo volati, ma sento le gambe dure e non credo di poter reggere questo passo ... se riuscissi a tenerlo avrei superato il test del moribondo. Superato nel caso arrivassi moribonda, ma non nel caso arrivassi morta.

    Arrivo all’8° km. Boccheggio e ho le gambe di legno. 8.5 km, mi fermo soddi-Sfatta.

    Perdente: Ti spiace se faccio ancora un giro?

    Lunedì, 26 maggio

    La sveglia del lunedì

    Suona la sveglia. Apro un occhio e lo richiudo. Apro l’altro e lo richiudo. Che sfiga sono viva! Sono a pezzi, non c’è un solo muscolo che sia rilassato e riposato. Il weekend è passato triturandomi come il passaggio di una schiacciasassi . L’umore è sottoterra. Nessuna possibilità di incastrare una corsa fino a venerdì (se sono fortunata) probabilmente fino mercoledì 4 giugno: eternity.

    Driin Driin

    CasDisp Pronto?

    Coach Immaginario Sono io.

    Buongiorno

    Coach Buongiornazzo! Com’è andata la 10 km di sabato?

    Ehm .. si ... benino … non ho fatto 10 km.

    Coach E perché diavolo non li hai fatti?

    Andavano tutti troppo forte ma diciamo che ho fatto un test e alla fine ho corso fortissimo rispetto al mio solito.

    Coach Non hai fatto 10 km di corsa saltellata sul posto come al solito? Mi dica, donna Keniana, quanti km ha fatto?

    8.5

    Coach incazzato Che distanza è 8.5 km? Una distanza senza senso, come il tuo approccio all’attività sportiva! Corri almeno 9 km. Non sopporto le distanze imprecise, per me il top è correre 8-10-12 etc, ma ripeto, posso anche accettare un 7-9-13 km . Ma 8.5 no! E’ una distanza idiota, da rincitrulliti privi di forza di volontà. E poi scusa se ne hai corsi quasi 9 potevi correrne anche 10! Eri proprio in punto di morte?!

    Sì, ero già morta, solo che poi sono resuscitata stamattina, dopo i canonici 3 giorni.

    Coach Scarica l’allenamento sul Garmin Connect che lo controllo. Oggi palestra o corsa?

    No, oggi riposo, Coach sono a pezzi, morta e poi danno pioggia

    Coach Meglio se danno pioggia, così non fa troppo caldo. La pioggia non fa male, non ci sono controindicazioni. Kway e vai, non rompere!

    No, oggi non faccio niente. Ho male ai muscoli, gambe e braccia. Domenica in montagna mi sono davvero <>!

    Coach Ohhhh … addirittura <>? Hai fatto una passeggiata panoramica su qualche altopiano?

    No, davvero, mi fa male tutto. Avresti qualcosa da consigliarmi? Qualcosa da prendere per recuperare più in fretta?

    Coach Sì, avrei da consigliarti una corsa lenta, RISC + 8 km

    No, ti prego, un’aspirina? Del magnesio? Una confezione di polase?

    Coach No, corri e basta. Passerà …

    Non ho tempo di correre, non riesco a organizzarmi in NESSUN MODO!!!

    Tuuu Tuuu Tuuu Tuuu

    Martedì, 28 maggio

    Leslie

    La prima volta che sentii pronunciare Leslie fu per bocca di una compagna di montagna, appesantita e in sovrappeso come me, ma molto più simpatica. Per questo pensai subito E’ qualcosa alla mia portata. Subito dopo pensai anche Come ho fatto a non pensarci prima?. La soluzione a parecchi dei problemi moderni è Google o youtube!

    La sera dopo ero vestita di tutto punto, nella cucina disabitata di casa mia, nel pieno della notte, con il pc e una voce che m’incitava in uno sgraziato americano walk walk walk! Lei è Leslie Sansone e già il nome fa sorridere. E’ una bella signora, magra, tonica, ma una donna abbastanza normale. Niente a che fare con Tracy Anderson, una bambola anoressica di plastica, che ti mostra gli esercizi in tacco dodici e vestitino di pelle nera che evidenzia ogni muscolo lungamente allenato. Leslie è una come me, sono sicura che a casa avrà i suoi bei figli da accudire, sfamare e montagne di bucato da fare. E poi nei video è circondata da altre donne normali, americanissime con i loro pesi enormi e quelle cosce grasse che testimoniano il numero di hamburger ingurgitati. Potrei fare anch’io la comparsa in un video di Leslie ed è un pensiero molto rassicurante. Leslie è la migliore, con le sue lezioni di camminata veloce da 1 miglio della durata di 20 minuti, fino a 5 miglia (1 ora e 5 minuti). Semplici esercizi di coordinazione rendono vagamente movimentata la lezione che prevede un riscaldamento, una fase aerobica che sale d’intensità e un po’ di defaticamento finale. Ci sono anche lezioni con variazione di ritmo tipo 5 minuti più veloci, alternati a 5 lenti. Leslie ride e raggiunge l’apice della normalità quando ride alla cazzo, in maniera convulsa.

    E’ per questo che la adoro: perché ride alla cazzo e perché quando non posso uscire a correre rappresenta un modo simpatico per muoversi un po’, ridendo.

    Se ho ancora entusiasmo, dopo il walk walk walk mi concedo qualche esercizio di yoga o pilates o stretching. In questo la mia preferita è Jessica Smith con il suo ricco canale di youtube. Questa settimana andrò spesso di Leslie non potendo abbandonare il nido familiare. Ieri sera 1 ora di Leslie e 10 minuti di saltelli con la corda. Abbondante sudata e discreta soddisfazione.

    Esistono blog per fare attività sportiva ESCLUSIVAMENTE in casa. Pazzesco, penso io, che adoro stare fuori, respirare l’aria, sentire il freddo e il caldo, il buio e la luce. Adoro i profumi delle piante in primavera e delle foglie in autunno. Adoro il profumo del pasto altrui quando corro all’ora di cena. Pazzesco, mi ripeto, ma vale sempre il detto piuttosto che niente, è meglio piuttosto.

    Ho trovato anche un video con 40 minuti di corsa sul posto ma non ho mai avuto il coraggio di guardarlo.

    Giovedì, 29 maggio

    Help

    Driin Driin

    CasDisp Ciao Perdente, cosa fai stasera?

    Perdente Vado a correre.

    A che ora vai?

    Perdente Pensavo verso le 19.00.

    E dopo cosa fai?

    Perdente Niente sto a casa, perché?

    Ecco quando hai finito di correre, potresti venire a tenermi le Bestie di Satana, così vado a correre anche io?

    Silenzio

    Ti prego, ti prego, ti prego. Te li faccio trovare che dormono, ti porti un libro e leggi tranquillo sul divano.

    Silenzio

    Ti ho convinto???

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