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Giulia
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Ebook99 pages1 hour

Giulia

By Qam

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About this ebook

Giulia non è il tipo di tua o mia, lei è un’anima libera, è così, lo è sempre stata, è molto fragile nell'aspetto, ma fortissima dentro, nella testa, nessuno la tiene sotto, è così, nata così e vuole tenere il suo spazio senza nessuna restrizione.
LanguageItaliano
PublisherQam
Release dateDec 5, 2015
ISBN9788892526532
Giulia

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    Giulia - Qam

    indice

    Giulia

    Ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale, questo racconto è frutto di fantasia, personaggi, città luoghi sono solo funzionali alla trama del racconto, non sono reali

    Giulia

    cap. 1 Giulia

    1. Giulia

    Giulia ha diciotto anni, capelli rossi, occhi verdi, un corpo ben proporzionato, altezza media, insomma dire solo che è bella è un misfatto. È uno schianto. Non passa inosservata quando va in giro. Alberto la vede subito, sta facendo la fila con il vassoio alla mensa dell’ospedale dove lavora, pensa che sarà una che lavora lì, magari negli uffici, mai vista però, dunque si informerà, poi è troppo bella, come si fa a non curiosare. Lei va con il suo vassoio verso un tavolo piccolo dove si siede, Alberto la segue, poi di fronte le chiede se può condividere il tavolo, Giulia annuisce. Si accingono a mangiare e lui le chiede dove lavora, in che ufficio. Lei guardandolo gli spiega che ha la madre ricoverata, non lavora nella struttura. Gli racconta dell’intervento, un tumore al seno, il padre le ha detto che non è grave, ha parlato con il primario. Lui le dice: Ha parlato con me, l’ho operata io tua madre, si riprenderà bene, poi svolgerà un ciclo di radioterapia, non la chemio. Si presenta: Mi chiamo Alberto, e tu? Lei timida e impacciata risponde: Io Giulia, ma non l’ho vista oggi? Alberto le dice: Non darmi del lei, non sono vecchio, diamoci del tu. Mi sono incontrato con tuo padre, gli ho spiegato tutto. Dove abiti? Ti do uno strappo, ho finito e vado a casa. Sai, mangio qui la sera, sono solo e allora meglio cenare in mensa, così non sporco in casa; le cucine degli scapoli sono sempre pulite, non le usiamo mai. Poi ride e continua: Vieni, così ti spiego di tua madre, non darti pena, starà benissimo tempo due settimane, invece tu che fai? Studi? Lavori? Studio, sono al primo anno di università, frequento architettura, e mi piace, ho sempre desiderato progettare case, palazzi, insomma per adesso incomincio e poi si vedrà. Lui le racconta che è medico da molto, ha bruciato le tappe e così è diventato primario quando chi lo precedeva è andato in pensione. È il primario più giovane del policlinico, insomma è contento così. Vanno verso la macchina, salgono e poi lui le offre di andare a bere qualche cosa, così per finire la serata, lei rifiuta, ma Alberto insiste, vuole conoscerla, adesso che poi sa che sua madre sta bene si festeggia, vanno in uno dei soliti locali carini. Si siedono. Lui è preso da questa ragazza dai capelli stupendi, con riflessi ramati. Ballano un po’, al secondo giro la stringe, poi per tutta la sera tenta approcci, offrendole spesso da bere. Giulia non vuole, non è abituata, ma Alberto insiste: Che vuoi che sia, è leggero. Insomma, fanno tardi e lui le chiede: Tuo padre è a casa? Non è a casa, sta in ospedale, domani gli porto il cambio di abiti puliti, non si muove di lì. Nella camera c’è un divano comodo. Ha deciso di stare con la mamma. Alberto non la accompagna a casa sua, ma nel suo appartamento, lei acconsente perché gli piace, anche se la intimidisce, poi è un dottore, non può farle del male, così entrano, bevono vino bianco sul divano, poi lui si avvicina e la bacia. Giulia corrisponde, allora Alberto diventa più pressante. Lei non sa che fare, vuole e non vuole, ma poi non ha scelta. Lui, preda del desiderio, non chiede permessi e si impegna parecchio, fino a quando la penetra. Fa fatica, insiste ed entra. Non è delicato, anzi è brutale, le piace troppo lei, non sa trattenersi, fa il suo piacere, e poi quando finisce e si accascia accanto, quindi le chiede: Ma tu? È la prima volta che fai l’amore? Giulia non risponde, sta piangendo, Alberto le prende il viso, la costringe a guardarlo, lei dice con un sussurro che sì, è la prima volta, poi gira il volto verso il divano, se ne vergogna. Alberto resta stranito, ma la cosa non gli spiace, pensa che se è il primo uomo per lei perché non possa essere anche l’ultimo? Galoppa con la testa, sente di volerla tenere per sé, sposarla questa Giulia, gli piace un sacco. Continua a coccolarla, poi la prende in braccio e se la porta nel suo grande letto, questa notte vuole passarla bene, prende da bere, stanno lì così, senza parlare, poi lui dice: Vedrai che adesso andrà meglio, avessi saputo non avrei lo avrei fatto così. Spegne la luce e poi comincia ad accarezzarla con delicatezza. Questa volta la prende con dolcezza, sta molto attento a non farle male, ci mette di più, però pensa: Che meraviglia, ma io non la mollo più. Giulia è confusa, avverte sempre dolore quando lui la penetra, pensa che in fin dei conti è la prima volta, poi si abituerà.

    Dopo quella sera si vedono tutti i giorni, finché dopo qualche mese maturano una decisione. Giulia lo presenterà ai suoi, come il suo uomo si intende, dato che comunque erano a conoscenza della frequentazione. Poi, da soli, la madre le dice che c’è troppa differenza di età, ha venti anni di più. Giulia invece le risponde che si sposa, la madre non vuole, non lo vede adatto a lei. Accade una sorpresa, le dice che aspetta un bimbo. A ciò la mamma risponde con un inusitato senso pratico: Perché non convivi per qualche anno, così poi se sei sicura di quello che fai, puoi sposarlo oppure no, per il bambino non c’è problema, te lo tieni se vuoi, noi lo accettiamo anche se non ha un padre, l’importante è che tu non faccia cose di cui ti possa pentire.. Ma Giulia le dà della matta. Tutto poi capitola in fretta.

    Durante la cerimonia poche persone presenti alla cerimonia in comune, non c’è bisogno di cercare casa, lui ce l’ha, un bell’attico al centro della città. Porta con sé solo le valigie con la sua roba e se ne va. Inizia la vita con Alberto, che per lei oramai stravede, gelosissimo, la controlla, la segue, vuole essere sicuro che lei lo ami sul serio. È diventato un maniaco, al mattino si sveglia e la prima cosa che fa la tocca, come dire ‘è qui, è mia’, ma Giulia non è il tipo di tua o mia, lei è un’anima libera, è così, lo è sempre stata, è molto fragile nell’aspetto, ma fortissima dentro, nessuno la mette sotto. È nata così e vuole difendere il suo spazio senza nessuna restrizione.

    Alberto è un bell’uomo dagli occhi chiari, capelli biondi è alto, un corpo come dio comanda, senza ciccia e manco scheletrico, veste bene, ha successo nel suo lavoro, ha soldi - e parecchi -; il posto che occupa molti lo invidiano. Diventato primario in un ospedale prestigioso, per essere operati da lui fanno la fila, danno mance a infermieri e a impiegati per farsi raccomandare, per essere sicuri di essere operati da quel bravo chirurgo. Insomma il suo successo è grande, ed è felice ora che sta per diventare padre. Lei vuole partorire in casa, in ospedale non ci va, allora Alberto organizza tutto nel migliore dei modi, la vuole fare contenta.

    Arriva finalmente il giorno delle doglie, tutto pronto. Ci sarà lui, l’ostetrica, una sua amica psicologa oltre a un paio di infermiere. Manca poco e tutti e due muoiono dalla voglia di vederlo, sanno che è maschio, che è sano e il nome sarà Matteo, già chiamato così da quando era in grembo.

    La nascita del bimbo, frutto di una prima volta. Si, Giulia al primo rapporto era rimasta incinta, adesso Alberto è lì felice. Finalmente padre e poi che moglie ha, bellissima. La chiama pettirosso quando sono in intimità: lei piccola con quelle forme perfette, gli occhi verdi che lo trafiggono. Si sente inerme quando lo guardano. Con gli occhi vince tutte le battaglie e i no diventano ‘sì, sì ,si e ancora sì’, perché anche per Alberto è una prima volta. Non aveva mai veramente amata nessuna prima e ne ha paura. Con le donne è sempre stato sicuro, mai fatto sciocchezze, ma le sue esperienze sono state con donne molto differenti fra loro, come l’infermiera che lo seguiva innamorata, lui solo così, per comodo. Era durata due anni, poi lei vedendo che non voleva sposarsi lo lasciò e Alberto si ritenne fortunato.

    Giunse subito, manco il tempo del saluto, la donna fatale, dell’alta borghesia

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