Gli Screenings Scolastici: Descrizione generale delle condizioni funzionali degli alunni
By Mauro Spezzi
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Gli Screenings Scolastici - Mauro Spezzi
Spezzi
1.0 Premessa concettuale
Da un punto di vista scientifico, è emersa una considerazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) come problematica prevalentemente dipendente da fattori di apprendimento implicito, con ripercussioni sulla memoria fonologica1. Senza entrare nel merito della questione, è possibile comunque fare una riflessione sul fatto che problemi nell’esercizio delle abilità scolastiche debbano essere affrontati considerando tutti i processi della loro costruzione. Lo stesso modo in cui si conduce l’insegnamento non deve essere trascurato, se si legge quanto riportato nella Decima Revisione della Classificazione Internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali (ICD–10), la quale precisa che L’eziologia dei disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche non è nota, ma si suppone un intervento significativo di fattori biologici, i quali interagiscono con fattori non biologici, come le opportunità di apprendimento e dell’insegnamento2
.
Considerare la globalità dei processi di apprendimento, vuol dire fare riferimento a tutto il lavoro che la mente dell’alunno compie quando è sottoposta agli stimoli didattici forniti dall’insegnante. Secondo una concezione darwiniana di evoluzione della specie come adattamento all’ambiente, poi ripresa da Piaget nell’Epistemologia genetica (Piaget, 2000), un cervello, sottoposto ad uno stimolo esterno reiterato, dovrebbe automatizzare il proprio comportamento e dare luogo all’esecuzione di azioni economiche ed efficaci. Da questo punto di vista, il fenomeno DSA richiede un’analisi approfondita e dettagliata di tutto ciò che impedisce agli allievi di ottimizzare i processi di acquisizione delle abilità scolastiche3, andando alla ricerca della cause scatenanti il disordine nell’apprendimento e nell’esercizio della letto–scrittura e dei fatti matematici (fig. 1).
(fig. 1) Il disordine nell’apprendimento e nell’esercizio della strumentalità scolastica è messo in stretta relazione con le funzioni esecutive (processi che regolano l’agire umano) da Piero Crispiani (UNIMC, 2011), il quale riconduce dislessia, disgrafia, discalculia, disprassia, dislateralità, disordine spazio - temporale, disordini coordinativi del linguaggio, della memoria e del pensiero, ad una disorganizzazione cognitiva, e non intellettiva, denominata Sindrome