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Gioia & Benessere: Manuale pratico per stare bene con se stessi
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Gioia & Benessere: Manuale pratico per stare bene con se stessi

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About this ebook

Il compito più difficile è portare nella vita di tutti i giorni un atteggiamento positivo, poiché
il quotidiano è la sabbia mobile in cui si affonda, è il sasso in cui si inciampa.
Questo libro propone riflessioni e percorsi per stare bene con se stessi.
La separazione tra spiritualità e corpo, specialmente in Occidente, ha creato il diffuso pensiero che il corpo non ha nulla a che vedere con l’evoluzione spirituale, anzi per lo più è una zavorra o un ostacolo a questa realizzazione.Nella concezione del “benessere evolutivo”, i due ambiti sono invece strettamente connessi e l’autrice è fortemente convinta che non ci possa essere vera evoluzione se non si tiene in considerazione anche il nostro corpo. Attraverso l’incontro con argomenti diversi si delinea un cammino quotidiano con cui misurarsi. La coerenza tra il nostro sentire e il nostro agire è alla base del benessere evolutivo.
La quotidianità e tutte le sue problematiche sono la “grande” prova. Quindi non
abbiamo bisogno di rifugiarci in una grotta ed essere eremiti per percorrere il nostro sentiero spirituale, basta fare piccoli passi consapevoli e portare il cuore nei nostri pensieri e nelle nostre azioni. Con esercizi pratici.
LanguageItaliano
Release dateFeb 14, 2014
ISBN9788863652376
Gioia & Benessere: Manuale pratico per stare bene con se stessi

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    Book preview

    Gioia & Benessere - Jose Maffina

    Bibliografia

    PREFAZIONE

    La separazione tra spiritualità e corpo, specialmente in Occidente, ha creato il diffuso pensiero che il corpo non ha nulla a che vedere con l’evoluzione spirituale, anzi per lo più è una zavorra o un ostacolo a questa realizzazione.

    Nella concezione del benessere evolutivo, i due ambiti sono invece strettamente connessi ed io sono fortemente convinta che non ci possa essere vera evoluzione se non si tiene in considerazione anche il nostro corpo.

    Non c’è nulla che non sia vissuto suo tramite, esso è la nostra antenna, il veicolo che ci permette di percorrere la vita condizionandola a seconda di come noi vivremo la nostra fisicità.

    Nella visione olistica dell’uomo, ci viene detto che ogni patologia è influenzata e legata alla nostra mente e al nostro spirito. Il corpo fa emergere visibilmente nell’ambito della materia il nostro disagio.

    Questo vuol dire che un corpo armonico può solo essere sede di una mente e di uno spirito armonici.

    Per la Medicina Tradizionale Cinese ogni parte del nostro corpo è influenzata da una particolare sfera emotiva, se questa emotività non è equilibrata, per cui con eccessi o carenze, in quella zona del corpo si possono sviluppare delle patologie.

    Per guarire fuori, allora, noi dobbiamo prima di tutto guarire dentro. Assumere un atteggiamento verso il mondo che ci circonda che ci permetta una buona qualità di vita.

    Dobbiamo essere consapevoli che il benessere del corpo è strettamente legato a come viviamo le nostre emozioni e a che valutazione diamo di noi stessi e del mondo.

    La ricerca continua dell’Uomo verso la felicità l’ha sempre portato a cercare fuori di sé le risposte: aspirando a una vita ricca e opulente.

    Tuttavia raggiungere questo obiettivo è fonte di ansia e per lo più di frustrazioni, tesi verso la terra promessa ci si ritrova poi in piena desolazione.

    Il percorso verso il benessere evolutivo parte proprio dal fatto che non ci può essere salute, se anche il nostro spirito non è in armonia e la nostra mente non è connessa al cuore.

    Il corpo risente della nostra infelicità interiore e delle frustrazioni della mente che in queste condizioni produce fantasie malsane.

    Trovare il benessere totale non ha un punto di arrivo, ma è un continuo moto che evolve e ci accompagna nelle vicende della vita. È la barca che ci guida tra i flutti e ci permette anche di veleggiare controvento.

    Avere la consapevolezza che siamo i primi fautori del nostro benessere è la partenza verso un cammino che, se percorso, libera dalle zavorre e pian piano ci pone in condizione di vivere pienamente la nostra vita, mettendo a frutto i talenti e assolvendo l’impegno della nostra anima a compiere ciò che si è proposta per questa incarnazione terrena.

    Trovare il nostro scopo è molto facile quando mettiamo in campo nella nostra vita quei meccanismi che ci liberano da ogni impedimento e ci permettono di essere appieno noi stessi, poiché non è importante la meta ma il viaggio.

    Ma quali sono le tematiche su cui ciascuno di noi dovrebbe lavorare lasciandole entrare come semi dell’anima e permettendo loro di mettere radici e dare frutti lungo il nostro percorso?

    In questo libro cerco attraverso l’incontro di argomenti diversi di delineare un cammino quotidiano con cui ciascuno di noi potrà misurarsi. L’evoluzione spirituale non può essere disgiunta dalla nostra quotidianità. Riuscire a portare l’armonia nella vita di tutti i giorni non è impossibile. La coerenza tra il nostro sentiree il nostro agire è alla base del nostro benessere evolutivo. La quotidianità, con tutte le sue problematiche, è la grande prova. Quindi non abbiamo bisogno di rifugiarci in una grotta ed essere eremiti per percorrere il nostro sentiero spirituale, basta fare piccoli passi consapevoli e portare il nostro cuore nei nostri pensieri e nelle nostre azioni.

    INTRODUZIONE

    Questo libro è la raccolta degli articoli da me pubblicati su Esthetitaly dall’inizio del 2007 a febbraio del 2011. Sono stati elencati per ordine alfabetico, questo per una più facile consultazione. Nella loro revisione, ho fatto piccole modifiche. Leggendoli uno di seguito all’altro potrete trovare dei concetti che si ripetono, ma sicuramente sono quelli cardine su cui si basa e ruota l’evoluzione di ciascuno di noi.

    Le mie riflessioni sono seguite dal Channeling, da me effettuato, inerente a ogni argomento proposto. In tutti questi anni non ho mai scelto in prima persona i temi da trattare, infatti mi sono stati dettati ogni volta in una canalizzazione. Ciò che scrivo vuole sviluppare il suo contenuto in termini semplici in modo da poter meglio interpretarne la visione spirituale e la sua applicazione nella vita pratica. Il compito più difficile per tutti noi è portare concretamente nella vita di tutti i giorni un atteggiamento positivo, alla fine di ogni capitolo nel paragrafo Come riuscirci suggerisco quali rimedi e quali tecniche ci possono aiutare a raggiungere il nostro obiettivo. Il quotidiano è la sabbia mobile in cui affondiamo, è il sasso in cui inciampiamo, molte persone che incontro durante i miei seminari o alle meditazioni di gruppo mi chiedono proprio come possono farcela. Ciò che io propongo sono accorgimenti facili ed efficaci, che ci aiutano a raggiungere questo benessere evolutivo, per vivere in armonia con noi stessi. Alla fine del libro mi soffermo su alcune tecniche suggerite per chiarire o dare ulteriori informazioni.

    Non è necessario leggere gli argomenti nella sequenza proposta, leggete come volete, magari partendo dal tema che più vi interessa, questo è un manuale con semi di riflessione che spero fioriscano in ciascuno di voi.

    In questi anni ho ricevuto lettere di apprezzamento dalle mie lettrici e lettori, li ringrazio con tutto il mio cuore, perché confortandomi sulla loro utilità, mi hanno spronato a pubblicarne la raccolta.

    Questo libro si propone quindi di dare spunti e incoraggiamenti la cui efficacia può dipendere solo da noi e dalle motivazioni interiori che ci spingono verso il nostro benessere profondo.

    1. ABBANDONO

    La parola abbandono si usa principalmente con un’accezione privativa, ad indicare qualcuno che ci lascia soli. Ovviamente tutto ciò è accompagnato da dolore e ribellione: forse siamo stati traditi o forse la morte ci ha privato della persona che amavamo. Il senso dell’allontanamento richiama deserti e lande oscure, dove tutto è brullo e sicuramente non è un luogo dove si trova la felicità. A volte, per evitare di essere abbandonati, scendiamo a compromessi con noi stessi: preferiamo portare avanti relazioni logore piuttosto che accettare l’idea di essere lasciati. Questi scenari tragici si presentano se qualcuno ci abbandona… ma cosa accade quando siamo noi ad abbandonare noi stessi?

    Il verbo diventa abbandonarsi e il suo significato cambia totalmente: anche in questo caso troveremo lande deserte e affronteremo il dolore? No, nulla di tutto ciò, eppure è una delle azioni che ci risulta più difficile fare. Questo perché dall’altro capo dell’abbandonarsi, c’è il controllo. La maggior parte di noi vuole il controllo totale della propria vita, siamo sempre vigili e attenti a ciò che ci circonda: più esercitiamo il controllo nella nostra vita e meno risulta facile abbandonarci, un’azione che richiede totale fiducia e che si riesce a compiere solo se si è sicuri che alla fine ci si salverà e non accadrà nulla di cui non si ha il controllo. C’è un test che ciascuno può sperimentare con gli amici: mettiamoci al centro, tra due o più amici, chiudiamo gli occhi e lasciamoci cadere, abbandoniamoci, loro ci dovranno sorreggere. Sembra semplice, ma ci sono persone che non riescono proprio a fidarsi, oppure lo fanno irrigidendosi, pronti a riprendere il controllo dell’azione.

    L’abbandono è proprio questo: lasciare andare le resistenze e affidarsi. Se lo faremo nei confronti della nostra luce interiore riusciremo a connetterci con la parte divina che è in noi. La resa totale conduce in luoghi di pace ed energia, dove il benessere ci pervade e saremo in grado di renderci conto che l’unico abbandono che può darci felicità è quello di noi stessi.

    Abbandonarsi vuol dire andare oltre le barriere che la personalità costruisce intorno all’anima, sciogliere i propri

    nodi e fluire nella luce divina.

    È una qualità da perseguire, una meta da raggiungere, poiché quando ciò avviene si manifesta l’unione con il Tutto.

    Abbandonarsi interiormente non vuol dire perdersi, ma ri-trovarsi nel luogo e nella condizione di miglior assetto per l’anima, che lì sa, conosce e si carica dell’energia necessaria per mettere in atto il suo scopo terreno.

    COME RIUSCIRCI

    Imparare a lasciarsi andare è qualcosa in cui ci possiamo esercitare. Prima di imparare l’abbandono interno, proviamo ad abbassare il controllo esterno tramite piccole e banali azioni… che tuttavia per qualcuno saranno difficilissime!

    Quando non lavoriamo, togliamo l’orologio e non cronometriamo la nostra vita.

    Stacchiamo il cellulare e lasciamolo a casa, non programmiamo sempre tutto ma improvvisiamo, cerchiamo di essere fluidi durante le nostre giornate libere e impariamo a chiudere gli occhi ogni tanto!

    Quando riusciremo a compiere queste azioni normalmente, potremo provare l’esercizio con gli amici a cui si accennava prima, lasciamoci andare, possiamo farlo anche sul materasso o in mare. Ascoltiamo il nostro corpo… ci lasciamo andare? C’è abbandono o siamo ancora all’erta? Proviamo e riproviamo, finché cadremo come sacchi vuoti.

    FLORITERAPIA

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