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Gli albori dell’automobile - Principali vetture
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Gli albori dell’automobile - Principali vetture

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La storia dell’Automobile visse nei decenni di fine Ottocento i suoi fermenti pionieristici più avvincenti. Le prime vetture furono chiamate Horseless Carriage, perché in effetti si trattava di semplici carrozze senza cavalli. Il grande editore Ulrico Hoepli aveva già introdotto sul mercato librario numerosi manuali di grandissimo successo, quando nel 1899 decise di dedicarne uno a questa nuova rivoluzione in atto.
La parte del suddetto manuale relativa alle monografie delle automobili è una sorta di catalogo, che presentava su scala mondiale le caratteristiche tecniche delle prime storiche vetture. Alcuni marchi sarebbero poi arrivati fino ai giorni nostri, in particolare Daimler e Benz, prima separatamente, poi come unica azienda. Anche Peugeot aveva già messo su strada i suoi primi mezzi di trasporto motorizzati, mentre FIAT, Ford, Renault e altre case sarebbero arrivate di lì a poco. Altre grandi realtà dell’epoca hanno invece chiuso i battenti durante gli oltre 110 anni di storia automobilistica: le francesi Panhard & Levassor e De Dion-Bouton, l’americana Duryea, ma anche le italiane (o meglio torinesi) Ceirano e Lanza.
LanguageItaliano
Release dateMar 22, 2013
ISBN9788896365274
Gli albori dell’automobile - Principali vetture

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    Gli albori dell’automobile - Principali vetture - Garibaldi Pedretti

    1895.

    Introduzione

    La storia dell’Automobile visse nei decenni di fine Ottocento i suoi fermenti pionieristici più avvincenti. Le prime vetture furono chiamate Horseless Carriage, perché in effetti si trattava di semplici carrozze senza cavalli. Il grande editore Ulrico Hoepli aveva già introdotto sul mercato librario numerosi manuali di grandissimo successo, quando nel 1899 decise di dedicarne uno a questa nuova rivoluzione in atto.

    La parte del suddetto manuale relativa alle monografie delle automobili è una sorta di catalogo, che presentava su scala mondiale le caratteristiche tecniche delle prime storiche vetture. Alcuni marchi sarebbero poi arrivati fino ai giorni nostri, in particolare Daimler e Benz, prima separatamente, poi come unica azienda. Anche Peugeot aveva già messo su strada i suoi primi mezzi di trasporto motorizzati, mentre FIAT, Ford, Renault e altre case sarebbero arrivate di lì a poco. Altre grandi realtà dell’epoca hanno invece chiuso i battenti durante gli oltre 110 anni di storia automobilistica: le francesi Panhard & Levassor e De Dion-Bouton, l’americana Duryea, ma anche le italiane (o meglio torinesi) Ceirano e Lanza.

    Prefazione del Signor Conte Roberto Biscaretti di Ruffia

    Allorquando, con somma cortesia Ella chiese il mio giudizio sul lavoro suo, coll’intenzione di formarne la prefazione al libro, avevo, di primo impeto, pensato di rinunziare, ringraziandola dell’onorevole incarico. Ma riflettendo meglio mi persuasi che avrei potuto, molto modestamente, contribuire anch’io al maggiore sviluppo dell’automobilismo in Italia con grande vantaggio dell’industria nostra; ed eccomi a soddisfare il suo tanto gentile desiderio.

    Interessanti sono i diversi argomenti che Ella tocca, ed ottima ne è la trattazione. Tanto il tecnico quanto il pratico troveranno nel suo libro tutto ciò che può loro interessare sull’automobilismo, e l’amante di questo sport, colla guida da Lei tracciata, potrà in breve tempo, porsi in grado di conoscere la propria macchina, cosa che a me pare essenzialissima.

    In pochi anni ho visto in Francia svilupparsi con straordinaria rapidità, la nuova industria della fabbricazione degli automobili; mi auguro quindi che il nostro paese, il quale possiede tutte le energie per camminare di pari passo colle altre nazioni sulla via del progresso, non resti addietro in questa nascente industria; ed a ciò contribuirà senza dubbio, il divulgarsi, per mezzo di libri, di quei principi che reggono la costruzione e l’impiego delle macchine automobili. Ella che iniziò così bene tale pubblicazione, ha dunque merito grandissimo.

    Son certo che i colleghi del Club Automobilisti d’Italia (Torino), saranno lieti della comparsa di questo suo lavoro che io raccomando caldamente a tutti, dicendo pure a loro; dimenticate queste mie poche righe, ma studiate attentamente il libro. Aggradisca, Egregio Signor Dottor Pedretti i miei più vivi ringraziamenti, mentre colla massima considerazione mi professo di Lei.

    Devotissimo

    R. BISCARETTI

    Presidente del Club Automobilisti

    (Torino).

    Torino, 15 Maggio 1899.

    Prefazione dell’autore

    Scrivere un volume breve sull’automobilismo odierno e sugli apparati semoventi, è cosa abbastanza difficile, quando si vuol dir tutto.

    L’industria automobile che a quest’ora ha assunto una importanza grandiosa ovunque, è una delle più belle industrie che si possa illustrare, ma è altrettanto complessa, inquantoché si estende su questioni assai diverse; meccaniche, matematiche, fisiche, economiche e commerciali; e chi è alla portata di conoscerla a fondo, deve ben sapere tutte queste scienze insieme.

    Lo scopo dell’ autore di questo volume è stato quello di esporre nel modo più semplice ed evidente, i vari rapporti esistenti fra la costruzione degli automobili di sport, e la loro praticità, affinché tutti quelli che s’interessano di tali apparati possano darsi ragione con fondamento di verità scientifica dell’ automobilismo presente e del suo avvenire più probabile.

    Le opere sulla teoria dei motori, e sulle loro applicazioni alle vetture automobili in genere, sono ancora poco numerose, anche all’estero. In Italia, fino ad oggi, nessuna opera speciale è stata stampata sugli automobili e sui motocicli; è quindi naturale la pubblicazione di questo lavoro, dato il loro diffondersi ognora crescente.

    Chi si accinge a scrivere d’un soggetto tanto poco trattato come questo, arrischia sempre di fare un’ opera incompleta. Perciò è dovere dell’autore chiedere vénia ai lettori, per le imperfezioni che contiene il volume; anzi esso sarà riconoscentissimo a quegli automobilisti che vorranno indicargli quei suggerimenti utili o quelle notizie che potranno completare l’opera ed arricchirla maggiormente di note interessanti.

    Il volume dovrebbe contenere molte altre novità recentissime in fatto d’automobili, i cui tipi variano e si moltiplicano di giorno in giorno sempre più; pur tuttavia, tenendo conto dell’accoglienza fattagli e degli incoraggiamenti avuti a compierlo, l’autore nutre fiducia che la presente edizione per la forma comoda e adatta all’uso speciale, abbia ad esser favorevolmente accolta.

    L’automobilista che avrà letto questo volume, non potrà dirsi, per questo, capace di fabbricare un automobile, ma è un fatto incontestabile che da questo, egli trarrà quelle nozioni sufficienti, per comprendere a grandi linee

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