Tutto di noi
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Tutto di noi - Stefania Rizzo
dell’autrice
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CAPITOLO 1
Meravigliosa
La pioggia cadeva fitta sul vetro dell’auto che procedeva a velocità moderata per le vie della città, illuminate solo dalle luci quasi soffuse dei lampioni che poco illuminavano le vie a causa del maltempo così persistente nella notte buia di una città vuota e grigia come non lo era mai stata.
Andy era lì, al volante e Matteo seduto al suo fianco, entrambi silenziosi, nonostante ci fosse molto da dire, forse troppo, tanto da non riuscire nemmeno a guardarsi in faccia, per timore che uno sguardo potesse trasmettere più di mille parole. L’aria diventava ogni istante più pesante ed irrespirabile dentro l’autovettura, finché Andy, dopo l’ennesimo sospiro prese coraggio:
Allora
disse incerta come vanno le cose? Ho saputo che sei parecchio impegnato in questo periodo, lavori molto
Sì… sì…
rispose lui distrattamente È un buon periodo, un po’ incasinato ma promette bene, o per lo meno, spero in bene e tu?
domandò guardandola Come stai?
Bene
rispose mi sono presa una sorta di pausa, ma la musica mi manca parecchio e quindi, sto cercando di capire cosa voglio fare ora
.
Non potevano non guardarsi, non faceva parte del loro essere non guardare negli occhi il proprio interlocutore e pochi sguardi fugaci bastarono ad accrescere l’imbarazzo e rendere il respiro sempre più faticoso.
Erano passati più di 6 anni dall’ultima volta che erano stati così vicini… ed ora eccoli lì ancora uno accanto all’altro, senza il coraggio di parlare, guardandosi fugacemente, quasi spiandosi
I tuoi nipoti, a casa tutto bene?
.
Crescono
rispose rapida Patrick ha cinque anni ed Elisabeth quasi quattro
spiegò voltandosi verso Matteo, che guardandola, la ammirava in tutta la sua bellezza.
Matteo… io… non …
tentò di dire imbarazzata
Andy guardami
disse continuando a guardala fermati
Non… non posso
balbettò non possiamo
Ferma l’auto
.
Il respiro divenne sempre più difficoltoso, impedendo così di concentrarsi al meglio anche sulla guida. Gli occhi tentavano di rimanere fissi sulla strada, senza riuscirci, il petto batteva forte e nella mente erano trattenute troppe parole e paure, troppo tutto.
Ferma l’auto
ripeté in tono calmo e delicato, quasi fosse una sorta di preghiera detta piano per non disturbare.
Matteo…
disse visibilmente agitata, accostando e fermando l’auto nello stesso istante, senza nemmeno spegnere il motore e baciandolo, quasi intimorita, come fosse la prima volta per entrambi, mentre Matteo le teneva il viso tra le mani e lei lo stringeva forte a sé abbracciandolo.
Le lancette scorrevano mentre quel bacio si colmava di passione ad ogni istante trascorso, finché Andy improvvisamente si staccò, come in preda ad un turbamento.
Non possiamo farlo
disse quasi disperata no… non
.
No?
chiese Matteo Allora perché ti sei fermata?
Andy cercò un punto al di fuori dal parabrezza dove concentrarsi e distogliere lo sguardo da lui, senza riuscirci.
Non… non ce l’ho fatta, ma è uno sbaglio
disse è passato troppo tempo
parole fuoriuscite senza convinzione, come stesse leggendo un copione che non le apparteneva, tentando in tutti i modi di non guardare verso di lui.
Già!!
esclamò guardandola E’ passato troppo tempo, un inferno
disse guardando anch’esso fuori davanti a se un punto impreciso ed invisibile dalla pioggia scrosciante
Non dovevo accettare il passaggio
disse d’un fiato scusa il disturbo, ma non ce la faccio. Non posso vederti più
continuò agitato ho sofferto abbastanza ed ora non riesco a resistere nemmeno un minuto sapendo che anche per te non è finita
tirò la leva per aprire la portiera e guardandola un ultima volta disse Grazie del passaggio, buonanotte
Con un rapido movimento scese dall’auto chiudendo la portiera alle sue spalle ed incamminandosi lungo i margini della strada sotto la pioggia, testa bassa e mani in tasca, stringendosi le spalle, come se quel gesto potesse proteggerlo dalla pioggia scrosciante. Il passo deciso e pieno di rabbia ma non veloce, come fosse alla ricerca di tempo per riflettere su quanto era appena accaduto.
Il cuore batteva all’impazzata, la testa scoppiava o forse era il contrario, il cuore scoppiava e la testa batteva all’impazzata.
Era tutto così reale ed intenso da non riuscire a capire cosa stesse facendo, dove stesse andando, senza una meta ma con un solo un obbiettivo: allontanarsi da lei.
Lei che per anni aveva cercato di dimenticare, aveva tormentato i suoi pensieri e le sue notti e pochi istanti prima l’aveva baciato con la stessa passione dell’ultima volta… sei anni prima. Doveva scappare, di nuovo, e stavolta non da un pensiero od una fantasia, ma dalla realtà, senza voltarsi, consapevole che un ulteriore sguardo a quell’auto l’avrebbe confuso ancora di più, ributtandolo nei suoi tormenti e riportandolo da lei.
Andy stava lì, seduta con le mani e la testa sul volante, il respiro sempre più affannato, presa da una sorta di pianto e rimpianto, con un accumularsi rapido di emozioni che le procuravano un forte turbamento, palpitazione al petto, giramento di testa.
Cosa le stava accadendo? Perché soffrire così per qualcosa tanto desiderato?
Matteo non l’aveva dimenticata: l’amava ancora, ed allora perché stava così male?
Lui se ne stava andando, ancora una volta si allontanavano e no, non poteva succedere ancora. Improvvisamente il respiro diventò ancor più affannato, il petto pareva esplodere ed un groppo alla gola impediva all’ossigeno di raggiungere i polmoni, mentre le lacrime scendevano ininterrotte lungo le guance, guardando Matteo passo dopo passo, allontanarsi da lei. Dove stava andando?
Pochi istanti prima era lì, al suo fianco, anzi tra le sue braccia, le sue labbra la stavano baciando con tanta dolcezza quanto sentimento ed ora era sempre più lontano.
Un rumore alle sue spalle, simile ad un oggetto sbattuto con veemenza non distolse dal suo cammino Matteo che, non curante della natura di quel rumore, proseguì senza voltarsi.
Matteo… Matteo
.
No
disse sottovoce scuotendo il capo non posso, non ce la faccio… lasciami in pace
ripeté tra sé desiderando urlare quelle parole impronunciabili, capaci solo di girare nella sua testa senza trovare la giusta direzione per diventare suono.
Non voleva pensarle e tanto meno pronunciarle.
Andy lo raggiunse di corsa ed afferrandolo per il gomito lo costrinse a voltarsi verso di lei, non dandogli nemmeno il tempo di guardarla, ma baciandolo con passione, tanta passione, quella accumulata per anni ed ora, in piena libertà di esprimersi in quel bacio.
La strinse a sé, sentendo il corpo di Andy abbandonarsi tra le sue braccia, mentre le lacrime le scendevano lungo il viso.
Dopo qualche istante si guardarono negli occhi, e passandole con delicatezza le dita sulle guance, asciugò le lacrime dal suo viso, non più teso ed agitato, ma felice e luminoso, sorridendo di loro stessi e dando il via all’intesa.
Salirono in auto: Matteo si mise al volante, accese l’auto e iniziò a guidare, tenendo Andy per mano che a sua volta poggiava la testa sulla spalla di lui.
Fermò l’auto fuori dal cancellino d’ingresso di casa sua e scendendo corsero lungo il vialetto verso la porta d’ingresso ridendo, senza nemmeno tentare di ripararsi dalla pioggia scrosciante.
Entrando in casa ripresero a baciarsi con tanta tenerezza, accarezzandosi l’un l’altra, quasi quel gesto fosse la prova certa di non vivere un sogno ma la pura realtà, spogliandosi gli abiti bagnati, senza smettere di baciarsi, sparpagliandoli per la stanza in un movimento quasi armonico, fino a raggiungere il letto, abbandonandosi a loro stessi, facendo l’amore con profondo sentimento, come se fosse la prima volta o come non avessero mai smesso di farlo, con movimenti delicati, pieni di affetto e calore.
Rimasero abbracciati tutta la notte, senza dire nulla, sebbene ci fossero stati fiumi di parole da esprimere, quell’abbraccio comunicava tutto di loro, del tempo e del loro amore.
Matteo si svegliò e stringendo delicatamente a sé Andy, la baciò sulla guancia e si alzò, tentando di fare il meno rumore possibile per non svegliarla, ed iniziando a vestirsi quasi controvoglia, desiderando di poter rimanere ancora lì steso con lei tra le braccia che si stava muovendo sfregandosi gli occhi e voltandosi verso di lui. Le era bastato sentire la presa di Matteo allentarsi dal suo corpo per svegliarsi.
Buongiorno
disse continuando a sfregarsi gli occhi.
Buongiorno
rispose poggiando le mani sul letto e chinandosi per baciarla. Scusami, ti ho fatta svegliare
No, tranquillo
sussurrò tra gli sbadigli dove vai?
Ad un appuntamento
rispose spostandole dal viso una ciocca di capelli dietro l’orecchio Stai bene?
Sì sto bene
rispose sorridendo a quel gesto dolce che adorava le venisse fatto, specialmente come fatto da lui, con estrema dolcezza.
Che tipo di appuntamento?
domandò incuriosita
Con la mia dolce metà!
esclamò sorridendo mentre infilava la t-shirt per i preparativi del matrimonio
Sgranò gli occhi restando immobile, guardandolo senza parole finché lui non scoppiò a ridere e lei sentendosi presa in giro afferrò il cuscino e glielo lanciò contro
Cretino, per un attimo ci ho persino creduto
esclamò
Mi spieghi perché ridi?
Avresti dovuto vedere la tua faccia
rispose divertito Gelosa?
domandò avvicinandosi
Gelosa io?
ribatté Perché dovrei esserlo?
Non so dimmi tu
disse baciandola sarei proprio un coglione a pensare di andare da un’altra quando qui ho te
concluse baciandola nuovamente
Giuda
esclamò lei divertita non hai risposto però?
Vado con Gianni, dal prete per il matrimonio
.
Quale matrimonio?
domandò interrogativa
Gianni e Giulia si sposano a Maggio
spiegò
Davvero?!?
ribatté sorpresa e felice allo stesso tempo
Sì, vuoi venire?
propose ridendo mentre si alzava dal letto.
Stai scherzando? Come giustifico la mia presenza?
La guardò negli occhi e sedendosi al suo fianco iniziò a baciarla teneramente sulla guancia e poi lungo il collo sussurrandole:
Dicendo che stanotte abbiamo fatto l’amore come mai prima d’ora, che è stato bellissimo, unico, meglio di tutte le altre volte, persino di quella considerata fino ad ora la migliore, che ti amo e non possiamo fare a meno uno dell’altro
Lei si lasciava baciare stringendolo a sé.
E chi ti dice che per me è stata la volta migliore?
domandò divertita e qual è quella considerata la migliore prima di stanotte?
Ormai lo sanno tutti e non fingere di non sapere di quale volta sto parlando
disse ridendo e guardandola divertito quanto lei ho sentito la tua intervista in TV quando parlavi di quella volta nella tua roulotte in una pausa sul set di un film, con un caldo infernale
spiegò baciandola pensavi me ne fossi dimenticato? L’estate più calda degli ultimi dieci anni
E tu sei sicuro fosse quella volta… con te?
.
Di colpo smise di baciarla, la guardò negli occhi con sguardo interrogativo qualche istante finché Andy scoppiò a ridere.
Ah ah… molto divertente
disse davvero molto divertente
.
Andy continuò a ridere dicendo
Dovevi vedere la tua faccia
Ah sì?! Beh adesso riderai per qualcosa d’altro
disse iniziando a farle il solletico e ridendo all’unisono, come bambini, come adolescenti, come due innamorati, terminando quel gioco con l’ennesimo bacio