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Lo scrittore heinrich
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Lo scrittore heinrich

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Lo scrittore Heinrich è un libro sui libri. Una raccolta di microracconti incentrata su un unico personaggio, un lettore-scrittore totalmente perduto in un universo fatto di storie ed eroi di romanzo.
Curiosità, citazioni e aneddoti letterari, manie e fantasie di scrittori si confondono nella sua esistenza trasformandola in una sorta di eterno presente della letteratura.
LanguageItaliano
Release dateJun 15, 2013
ISBN9788890826917
Lo scrittore heinrich

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    Lo scrittore heinrich - Giovanni Messina

    riservati

    Prima del racconto

    Un pensiero, o qualcosa di simile a un pensiero, si fa strada nella mente dello scrittore Heinrich. Gli eventi più importanti della sua vita potrebbero appartenere ad altri, essere cioè solo il pallido evanescente e fuorviante riflesso di altre esistenze, tratte dai libri. La letteratura starebbe alla vita come il sogno al sogno.

    Gentle Reader

    Non usa la formula ottocentesca, lo scrittore Heinrich, ma si rivolge al lettore con la stessa cortesia dei colleghi inglesi del Settecento, come farebbe con un amico conosciuto in una stazione termale e mai più rivisto, col quale di tanto in tanto ci si scambia una cartolina o qualche rigo, in attesa che il trascorrere degli anni lo trasformi in un nome lontano nella nebbiosa geografia del ricordo.

    Non è il tipo distratto, il lettore dello scrittore Heinrich, quello che non segna il titolo e l’autore su un foglietto, che spesso si vede arrivare trafelato in libreria, fermarsi al centro e gettare sugli scaffali occhiate interrogative, pronto a riempire buste di libri, come se fosse in un supermercato, e altrettanto pronto a dimenticarli nel negozio successivo.

    Ma forse non è nemmeno quel lettore pratico e attento, disponibile a riscrivere il testo o ad aiutarlo a funzionare. Quel lettore moderno, attento testimone dell’attività dello scrittore.

    Se il primo tipo, infatti, genera nello scrittore Heinrich un sentimento quasi di biasimo, il secondo gli procura un sottile disagio. E se domani costui, magari insieme a colleghi della medesima estrazione, volesse controllarlo da vicino? Se gli chiedesse il romanzo di una vita? Se lo esigesse?

    Lo scrittore Heinrich avverte una leggera inquietudine immaginando la sua ombra severa stagliarsi sulla soglia di casa. Non è abituato a pressioni troppo forti. Le buone intenzioni che animano la sua attività letteraria si spostano interamente sul prototipo di lettore. Dimora nel suo inconscio un archetipo segreto: un lettore che non abbia alcuna fretta.

    Oblomovismo

    Cielo grigio sulla giornata dello scrittore Heinrich. Aria viziata nel calduccio del suo appartamento con vista sulla città. Strisce nuvolose si allungano sui palazzi e sull’animo. Rari viandanti sfilano sui marciapiedi come fugaci apparizioni in un regno di ombre.

    Si fa sera. Si avvicina l’ora di andare a letto. Lo scrittore Heinrich sonnecchia in poltrona. Si alza. Muove  qualche passo. Vorrebbe fare un bilancio del giorno che se ne va. Guarda attraverso i vetri. Gli mancano le forze. Potrebbe essere l’ultimo. Non che la sua salute desti più preoccupazioni del solito, solo che più passano gli anni più cresce la difficoltà dei movimenti. Vanno aumentando le ore dedicate al riposo.

    Del resto, lo scrittore Heinrich è stato da più parti presentato come l’unico artista moderno ad aver fondato la propria estetica letteraria sul sonno. Il sogno come via privilegiata alla conoscenza, e se non alla conoscenza, all’oblio. Quasi tutte le sue riflessioni partono dalla poltrona, intesa non come luogo dove trascorre la gran parte del suo tempo, ma come categoria filosofica.

    In fondo tutto andrebbe bene così, se idee di passaggio non solleticassero il suo interesse mentre se ne sta ben avvolto in una coperta. Sono idee di arte, di poetica, e lo conducono verso le amate biblioteche, verso i testi vagheggiati… lo conducono col pensiero. Più forte è la melanconia. Per cui prima di smuoversi dal torpore in cui giace, si commuove per il cielo scuro, per la città spoglia, per le nuvole che ha in testa.

    Sulla scrivania un quaderno aperto allo stesso punto del giorno prima, mentre lo scrittore Heinrich dietro i vetri immobile è da sempre.

    La premiazione

    Lo scrittore Heinrich cammina avanti e indietro nel salone di casa. Le pareti tappezzate di quadri che ricordano opere di Munch. Lui stesso somiglia a uno di quei volti a passeggio sulla via Karl Johann. Squilla il telefono. Un’interurbana. Dalla capitale il professor Argo, presidente della commissione del Premio Letterario Nazionale, al quale lo scrittore Heinrich ha inviato il suo romanzo. Adesso, a un anno esatto di distanza, il presidente gli comunica di persona che proprio lui è il vincitore della prestigiosa manifestazione. Lo scrittore Heinrich ascolta incredulo la voce pastosa del famoso accademico gorgogliare nel ricevitore. Per quanto sorpreso però, l’annuncio non lo coglie impreparato. Confidava fin dall’inizio nel valore dello scritto, sebbene a fasi alterne, e forse solo per questo motivo non rimane vittima dell’emozione come di solito gli

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