Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Vivekachudamani
Vivekachudamani
Vivekachudamani
Ebook90 pages2 hours

Vivekachudamani

Rating: 5 out of 5 stars

5/5

()

Read preview

About this ebook

Il “Gioiello Cresta di Saggezza”, Vivekachudamani, è un’importante opera del filosofo indiano Adi Shankara. Il testo si compone di 580 versi in sanscrito e rappresenta un trattato filosofico-spirituale, con i princìpi fondamentali dell’Advaita Vedanta, attraverso i quali è possibile liberarsi dal velo dell’illusione, fonte di ogni dualità e sofferenza.
LanguageItaliano
Release dateSep 9, 2014
ISBN9788868670351
Vivekachudamani

Related to Vivekachudamani

Titles in the series (28)

View More

Related ebooks

Philosophy For You

View More

Related articles

Reviews for Vivekachudamani

Rating: 5 out of 5 stars
5/5

2 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Vivekachudamani - Adi Shankara

    Versi 1-50

    Mi prostro davanti a Govinda, il vero Guru e massima Beatitudine, che è l’irraggiungibile scopo di tutte le scritture e Vedanta. 1

    Lo stato di essere umano è il più difficile da ottenere fra le creature, e ancora più difficile da ottenere è lo stato maschile fra gli esseri umani. Ancora più difficile è lo stato di Bramino, e ancora al di là il dedicarsi al sentiero della religione Vedica. Ancora al di là di questo c’è la discriminazione fra sé e non sé, ma la liberazione tramite la persistenza nello stato di unità con Dio e il sé non è acquisibile se non tramite atti meritori in centinaia di migliaia di vite. 2

    Queste tre cose sono difficili da raggiungere, e si possono ottenere solo per grazia di Dio, la natura umana, il desiderio di liberazione, e trovare rifugio ai piedi di un grande santo. 3

    È in realtà un suicida chi ha in qualche modo ottenuto la nascita umana e la condizione maschile e la piena conoscenza delle scritture ma non si sforza di ottenere la liberazione, perché distrugge sé stesso aggrappandosi all’irreale. 4

    Chi è più folle dell’uomo che ha raggiunto la difficile conquista di un corpo umano e inoltre di sesso maschile ma che continua a non prendere in considerazione il suo vero bene? 5

    La gente può citare le scritture, fare sacrifici agli dei, fare buone azioni e rendere omaggio alle divinità, ma non c’è liberazione se non si arriva a riconosce l’unicità del proprio essere, nemmeno per la durata della vita di cento Brahma (un’infinità di milioni di anni). 6

    Le scritture dichiarano che non c’è speranza di immortalità tramite la ricchezza, così è evidente che la liberazione non può essere ottenuta per mezzo dell’azione. 7

    L’uomo intelligente deve dunque sforzarsi di ottenere la liberazione, abbandonando il desiderio per i traguardi materiali e per i piaceri, e diventando l’allievo di un grande e buono maestro, deve fissare la mente sullo scopo che lui gli indica. 8

    Affondato nel mare del samsara, ognuno dovrebbe migliorare sé stesso continuando a fare le cose giuste fino al raggiungimento dell’unione. 9

    Abbandonando ogni azione e smettendo di sentirsi vincolato ai risultati ottenuti, le persone sagge e intelligenti dovrebbero applicarsi per raggiungere la conoscenza di sé stessi. 10

    L’azione serve a purificare la mente, non per capire la realtà. La realtà si conosce tramite la discriminazione, e non tramite magari decine di milioni di azioni. 11

    La giusta analisi conduce alla realizzazione della realtà, e questa è la fine del dolore della paura del grande serpente causata dalla delusione. 12

    La realizzazione della verità dipende dalla meditazione sull’affermazione di ciò che è buono, non dal fare i bagni o dalle donazioni o da centinaia di esercizi di respirazione yoga. 13

    Il raggiungimento dello scopo dipende soprattutto dalla disposizione di colui che cerca. Cose come la località e il tempo sono assolutamente secondarie in questa materia. 14

    Dunque, chi vuol conoscere la sua propria natura deve praticare la meditazione su questo soggetto dopo essersi affidato a un guru che sia un vero conoscitore di Dio e un oceano di compassione. 15

    È l’uomo saggio e istruito, esperto nello smistamento dei pro e dei contro di un argomento, colui che è veramente dotato delle qualità necessarie per l’auto realizzazione. 16

    Perspicace e libero da passioni, dotato di pace e qualità simili, e in cerca della liberazione, così è l’uomo che può essere considerato adatto a cercare Dio. 17

    Il saggio parla di quattro qualità, possedendo la quali si può avere successo, ma senza le quali si può solo fallire. 18

    La prima è saper riconoscere fra le cose che mutano e quelle che restano immutate, e inoltre il distacco verso il risultato delle azioni sia relative a questa terra che all’al di là, e poi il gruppo di sei qualità che includono la pace e naturalmente il desiderio di liberazione. 19

    Dio è la Verità e il mondo è irreale. È questa realizzazione che è considerata la discriminazione fra il permanente e l’impermanente. 20

    La libertà dalle passioni è il non badare a cosa può essere visto e udito ecc. in tutto ciò che è impermanente, dal corpo fino ai più alti stati paradisiaci. 21

    Il fissare la mente sul suo scopo, distraendosi dalla massa degli oggetti tramite la ripetuta osservazione dei loro difetti, viene chiamata pace. 22

    Lo stabilire i sensi ognuno nella sua origine distraendoli dai loro oggetti viene chiamato controllo dei sensi. Il supremo contenimento delle funzioni mentali consiste nel non essere coinvolte in niente di esterno. 23

    Sopportare tutte le afflizioni senza lamentarsi e senza disturbi mentali viene chiamata pazienza. 24

    L’attenersi alla conoscenza della verità delle Scritture e agli insegnamenti del guru viene chiamata fede. È tramite la fede che si conosce la verità. 25

    Mantenendosi continuamente nella consapevolezza di Dio e basta, viene chiamata concentrazione, non solo auto-gratificazione. 26

    Il desiderio di essere liberato tramite la conoscenza della propria natura da vincoli come il considerare sé stesso colui che agisce, che è prerogativa del corpo ed è creato dall’ignoranza, è desiderio di liberazione. 27

    Il desiderio di liberazione può portare frutti tramite la libertà dalle passioni, la pace, ecc. per grazia del guru, persino se il desiderio è debole o medio. 28

    È in un uomo che ha grande libertà dalle passioni e desiderio di liberazione che quella pace ecc. sono veramente fruttuosi. 29

    Ma quando queste qualità di rinuncia e desiderio di liberazione sono deboli, l’apparente pace e cose simili hanno tanta sostanza quanta ne ha l’acqua in un deserto. 30

    Fra i fattori che contribuiscono alla liberazione, la devozione è la principale, ed è la ricerca della propria vera natura che si intende per devozione. 31

    Altri dicono che la devozione è la ricerca nella realtà della propria natura. Chi possiede le suddette qualità e vuole conoscere la verità riguardo alla propria natura dovrebbe affidarsi a un saggio guru che possa liberarlo dai suoi vincoli. 32

    Il guru dovrebbe essere uno che conosce le scritture, irreprensibile e un conoscitore supremo di Dio, tranquillo come un fuoco che ha finito il combustibile. Egli dovrebbe essere uno sconfinato oceano di compassione e l’amico di coloro che cercano la sua protezione. 33

    Dopo essersi prostrati con devozione davanti al guru

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1