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Cinque in Cinque
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Cinque in Cinque

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About this ebook

Cinque (anni) in Cinque (persone).

Una vita di famiglia frenetica ed affannata ma molto, molto felice, divertita e ricca di emozioni. Grandi. Un percorso che si snoda di giorno in giorno, di sorriso in sorriso lungo la scuola elementare della sua primogenita a cui l'autrice dedica questi ricordi un po' buffi e un po' commossi dei loro primi cinque anni in cinque. Molte mamme e molti papà di famiglie mono o multibimbi, ma anche chi ha avuto anche solo qualche volta a che fare con il sorprendente popolo delle persone mignon, si ritroveranno nelle dis-avventure di questa squadra, prevalentemente al femminile, composta da due genitori ormai in conclamata minoranza e tre bambine furbe e frizzanti.
LanguageItaliano
Release dateMay 12, 2015
ISBN9786050378917
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    Cinque in Cinque - Giada Maramaldi

    Tea

    GLI ATTORI DI QUESTA STORIA

    XX

    YY

    La CUCCIOLA GRANDE

    La cucciola piccola, ormai promossa a cucciola di mezzo

    La cucciola piccolissima, o microcucciola oppure anche microba

    Lo zio PP, fratello minore di YY: simpatico e guascone, non tocca, per scelta religiosa, i bambini al di sotto dei due anni. Conversa amabilmente e fa capriole con quelli sopra i quattro

    La zia FF, fidanzata ormai sposa dello zio PP: possiede capelli lunghi e ricci che suscitano grande ammirazione, curiosità e attività.

    La nonna MM, o supernonna MM: poiché il DNA non è una leggenda, ben si capisce da dove le cucciole traggano tutta la loro energia

    La nonna GG, mamma di YY, grande supporto alla logistica famigliare

    Il nonno GG, papà di YY

    La zia ELY, sorella della nonna GG, impareggiabile cantastorie

    SIMONBELLE, la zia ganza, oggetto di adorazione incondizionata da parte delle due cucciole grande e di mezzo, con cui hanno trascorso un’intera settimana al mare, diventata oggetto di adorazione microcucciola altrettanto incondizionata grazie alla recente trasferta campagnola

    Sarsazì, sorella di SIMONBELLE, anche lei zia parecchio ganza ma pacata ed inossidabile. È padrona di Sharif, gatto dal sapor mediorientale che risulta minaccioso unicamente con i minori di anni sette

    Ma ci sono anche:

    La cucinetta SS: bionda e chiacchierina, si colloca esattamente tra le due cucciole maggiori come età

    L’amica SIL, amica di nonna MM, tenera e dotata di grande buongusto,  riesce a scovare li meglio doni in tema dinosauresco

    L’amica LAR, un'altra amica di nonna MM, dotata di incessante parlantina, per non arrivare in ritardo si presenta con ore d’anticipo

    Lux, la rocciosa maestra di roccia

    ELE, cucciola amica del mare: forse l’unica altra bambina conosciuta che ha scoperto il segreto del moto perpetuo

    Tins, sorellina di ELE, che in fase bellicosa augura agli avversari di essere mangiati da non meglio identificati coccodrilli

    La preziosa amica SJ, amica antica di XX

    Moni, la vulcanica addestratrice di Gheo

    Gheo, cagnone taglia XXL, razza leonberger ma buono come il pane

    Yuri, il maestro di nuoto che da quando ha trovato il dentino caduto è diventato oggetto di adorazione smodata

    La mamma Elisa, mamma di un compagno della cucciola grande

    Il cuginetto GRG, bello, biondo e con occhio celeste

    FF, simpatico e allegro cugino di XX, papà di GRG

    AR, serena compagna di FF e mamma di GRG

    Laura&Mau, gli amici carissimi di XX e YY

    MrDan, simpaticissimo ed incontenibile collega di XX addicted di tutti i prodotti Apple, che conosce come e meglio di Steve Jobs, del Giappone, di Guerre Stellari e di un'altra serie di temi vari, recentemente arricchitisi di una appassionata ricerca della pace interiore

    NY, prima consapevole amica della microcucciola che con lei condivide la lingua misteriosa, la pipì dietro gli alberi e le maestre del nido

    TT, cagnolina brillante e festaiola, ribelle ed astuta, indice neotenico 4 su 5 (una sorta di quoziente di intelligenza canino) che ha creato con la cucciola grande un esclusivo rapporto di gioco e rispetto che sembra avere un che di soprannaturale

    Liluz, incontenibile, vulcanica ed irresistibile compagna di classe della cucciola grande. Possiede il criceto Alberto, oggetto di attenzioni cucciole esagerate e non necessariamente gradite

    LLL amica d'infanzia di XX: bionda, ama rosa e fucsia, è dotata di una simpatia travolgente e con queste caratteristiche ha conquistato la cucciola di mezzo in maniera assoluta ed incondizionata

    Barbix, l'ufficiale più alto in grado della classe verde della scuola materna, già militare insegnante della cucciola di mezzo e ora deputata al mantenimento di una certa legalità di comportamento anche per la cucciola microba

    Taat, l'altro ufficiale più alto in grado della stessa classe verde, gestisce con dolcezza ma grande rigore le piccole ma grandi scaramucce di classe. Anche lei è deputata a rimettere in carreggiata una microba talvolta fuori controllo

    Potts, pacioso, testardo ma carissimo amico della microba: i loro due destini sono stati indissolubilmente legati all'inizio dell'inserimento al nido e si ritrovano sempre più intrecciati a condividere la passione per le maestre, passate e future, i dinosauri e le ruspe gialle

    La maestra Liliana, che con occhi e cuore dolci e gentili traghetta la cucciola grande e i suoi compagni attraverso il difficile e tumultuoso mare della scuola elementare, con un occhio alla grammatica e un occhio alle emozioni

    Miao, brillante assistente della rocciosa Lux e tata temporanea che disegna scimmiette brillanti

    Giomo, cucciolo enorme, stessa razza e futura stazza dell'indimenticato Gheo, e ora nuovo inquilino della casa di Moni

    Monique, brillante mamma della cuginetta SS, impegnata ed illuminata vicepreside del liceo di zona

    Cri, sorella di Monique, mamma di Eliza, creativo architetto dalla travolgente simpatia

    Maurizio, compagno di Cri, ma soprattutto parecchio interessante per la cucciola di mezzo in quanto rappresentante delle forze dell'ordine e cacciatore ed inseguitore di ladri delle peggior specie

    Tatug, l'irresistibile tato delle giornate convulse, quello che tiene al milan, studia teatro ed è piaciuto alle cucciole dal primissimo istante

    Tatitta, la sostituta di Tatug quando lui ha trovato un lavoro vero. Mezza americana di Baltimora, studia teatro con Tatug, ha un viso genuino e generoso, ha conquistato le cucciole cantando le canzoni di Frozen e spera con tutto il cuore che nessuno le attacchi i pidocchi

    AmicaMi è una trimamma ingegnere, simpatica, precisa e organizzata, amica di XX. I suoi tre cuccioli hanno la stessa età delle cucciole con le quali condividono due delle tre classi e molto del destino

    Mats, bello, biondo, con un sorriso simpatico, intelligentissimo e pacato primogenito di AmicaMi e compagno (tra i preferiti) della cucciola grande

    Tatogiù, tato in forze dal 2014, è uno degli innumerevoli fratelli di Tatug, quest'anno di stanza in supporto alla famiglia Noicinque. Più pacato dell'effervescente Tatug, studia filosofia ed è stato lanciato a mille all'ora nella complessa logistica Noicinque di cui è diventato in brevissimo tempo colonna portante

    Ciop, il determinatissimo ilMaestro del kung-fu della cucciola di mezzo, che adora e che l’adora: insegna una disciplina antica con rigore e determinazione, ma se poi bisogna combinare una pizza è meglio appaltare l’organizzazione a qualcuno di più preciso

    2010

    CHISIAMO – 30 aprile 2010

    Certo, certo che è un po’ tardi per tenere traccia delle dis-avventure di famiglia, ma ora che la famiglia è diventata numerosa, a XX sembra un peccato non raccogliere i pensieri, le emozioni e i sorrisi di ogni giorno, che si dimenticano troppo spesso e troppo in fretta.

    Allora eccolo qui, questo gruppo di genitori (una squadra ormai in minoranza, spesso perdente ma che si diverte parecchio) e bimbe (una squadra molto affiatata, che vince quando gli altri perdono ma non si accontentano).

    XX: la mamma - una mamma come tante, che fa molte cose come tutte, felice come nessuna – ha un lavoro a tempo pieno, vicino a casa - è l’unica concessione all’ottimizzazione della logistica familiare – è addicted di una pratica yoga (diciamo che è un po’ yoga-holic) ed è sempre di corsa sul filo del ritardo. Tenta di fare tutto ed è oppressa dai sensi di colpa.

    YY: il papà – gli amici dicono che è proprio l’icona del superpapà – fisico teorico convertito obtorto collo all’informatica (progetti, dati, database, tutto molto fumoso), ha velleità pallavolistiche mai sopite che lo portano ad allenarsi e giocare un campionato che incide per tre sere la settimana sull’organizzazione serale. Intenso ed ironico, è la copia adulta della sua prima cucciola grande.

    la cucciola grande: cinque anni e mezzo, in questa prima rilevazione, mancina come il suo papà, intelligente, timida, tacitura e speciale come il suo papà, ha una anima animista, un amore smodato per ogni creatura, dal tigrotto (che ha preso orgogliosamente in braccio da piccola) ai vermi della pioggia. Si arrampica ovunque con soddisfazione, disegna animali meravigliosamente dettagliati e sa tutto sui dinosauri.

    la cucciola piccola: tre anni e mezzo di pura energia, occhi scurissimi di velluto e un ego molto più grande di lei. Ha la parlantina di un faccendiere, non si intimorisce di fronte a nulla – ha fatto storia il suo Non sono un maschio, maschio sarai tu! in risposta ad una bambina con cui discuteva, è autonoma, indipendente, anarchica, adora la Pimpa e vorrebbe essere Barbabella. Per contro, il suo gioco preferito sono le macchinine.

    la piccolissima: mooolto impegnativa nei primi mesi di vita, difficile trovarla lontano da XX, mentre ora, a sette mesi, sorride felice al mondo e alle persone che sorridono a lei. Curiosa e attenta, sopporta quasi con divertimento le attenzioni delle sorelle più grandi. Assaggia con gusto i suoi piedi appena le si presenta l’occasione, insieme a qualsiasi cosa il suo movimento le permette di raggiungere.

    OHIME’ LA BICI – venerdì 30 aprile 2010

    XX è volata alla scuola di yoga, che poi è un po’ come se fosse la sua seconda casa, e dopo una pratica decisamente faticosa esce, stanca ma felice, e si avvia a recuperare la sua bicicletta Chloe, azzurro cielo, multiaccessoariata e con grande capacità di carico. Sorpresa…ma sì, mi sembra, l’avevo legata proprio qui…

    Il proprio qui era un palo di legno conficcato in un vascone di terra a sostegno di un sottile alberello di recente piantumazione. Oplà, sparita la bici, i multiaccessori, la catena e anche il palo si sostegno. Rimane solo l’alberello.

    Tornata a casa, racconta la disavventura alle eredi, che hanno solidarizzato in maniera variopinta:

    la cucciola grande: Ma perché te l’hanno rubata? Ma perché non l’hai legata all’albero? Ma perché hanno sollevato il palo di legno?

    La piccola: Chi è SS-tato?

    Non lo so, i ladri.

    Ma i ladli, quelli con i denti aguzzi?

    La piccolissima: Nghè

    YY: Dovevi legarla a un palo di quelli CEMENTATI nell’asfalto, non a un pezzo di legno.

    ---

    Ehi, cucciola piccolissima, sono già passati sette, SETTE, meravigliosi mesi dal tuo ingresso nel mondo. Da allora abbiamo imparato insieme a nutrirci di amore e sguardi, a riposare insieme, ad accarezzarci come fossimo uno. E invece…e invece ora stai scoprendo che tu sei tu, guardi stupita la tua mamma in ascensore che si riflette nello specchio e sembra siano due, ti fai capire con il tuo sguardo, eloquente e limpido, ma anche tendendo le braccia (la mano sinistra sembra la privilegiata, e stai diventando, forse, il terzo sinistrorso della famiglia). In queste ultime settimane:

    hai scoperto che nessuno ti prepara mai tanta pappa quanta ne mangeresti

    hai assaggiato alimenti un po’ fuori dai tradizionali schemi dello svezzamento, come gli asparagi e il cocco, e li hai graditi parecchio entrambi

    ti stai allenando a stare seduta, con successi alterni

    sei caduta dal lettone due volte, complice in qualche caso almeno una delle tue sorelle

    ti è uscito sangue dal naso per la prima volta

    fai la cacca verde che più verde non si può

    siamo state separate per la prima volta per quattro giorni e quattro notti, e siamo sopravvissute (tu piuttosto bene)

    ma soprattutto: stai scoprendo che giocare è divertente, e la mamma non è tutto il tuo mondo, come pareva fino a poco fa – la mamma ha già nostalgia di bebè.

    LE MISURE – sabato 1 maggio 2010

    Tra sei settimane si celebrerà il matrimonio dello zio PP, il fratello di papà. Tutti felici (ed emozionati), solo che la celebrazione richiede da parte di tutti un discreto impegno logistico – ad oltre quattro ore da Milano, la cerimonia si terrà in località di mare, che è stata la cornice romantica della storia dei due fidanzati.

    L’incauta zia FF, nel delirio organizzativo che riguarda tutti i matrimoni, ma amplificato dalla distanza, ha chiesto alle cucciole grande e piccola di fare da damigelle, e di portare gli anelli all’altare. XX è un po’ preoccupata e pretende che si facciano delle prove almeno il giorno prima, per scongiurare, spera, una rissa altrimenti certa di due sorelle incaricate di portare un solo cuscinetto con gli anelli.

    Così XX e le due future damigelle, insieme anche all’immancabile piccolissima, si sono trovate, con la zia FF ma anche la sua mamma, la cuginetta SS con mamma e zia, a casa di una ultraottantenne signora incaricata di prendere le misure per cucire i vestitini per le bimbe. Vestitini di sangallo su misura (anche se le maniche, misteriosamente, saranno per tutte lunghe 15 cm), bianchi con fiocco rosa, di cui si spera di conservare l’integrità almeno per il primo quarto d’ora della cerimonia.

    RISVEGLIO FESTIVO – domenica 2 maggio 2010

    toc toc

    Avanti.

    Dai, giochiamo al cavallino, facciamo colazione, ho fame, mi plepali il latte, gualda come salto, ahh, non falmi libaltale, ehi, io non ci sto, cucciola grande, spotati, daaaiiii, uffa! (il tutto pronunciato cercando di battere il record di salto in alto sul lettone).

    Mmpf

    Chi vuole giocare – al gioco dei mimi – dai adesso – sta per chiudere?!

    Io.

    (qualcuno comincia a mimare un animale)

    Mmpf

    Grrrrrr

    Sei…una tigle femmina. (predilezione per il gentil sesso)

    No.

    …una leonessa (stessa predilezione per il gentil sesso)

    No.

    Allola sei un GHEOPALDO!

    LA COLONNA SONORA – lunedì 3 maggio 2010

    A tavola:

    "Bimbe, com’è andata oggi a scuola?

    Bene.

    Ho impalato una canzone: hanno ucciso il luomo lagno, ma chissà chissà pelchè. Avlà fatto qualche sgagno a qualche gutto di caffè…

    Bella, e poi come fa?

    Hanno ucciso il luomo lagno, ma chissà chissà pelchè. Avlà fatto qualche sgagno a qualche gusto di caffè…

    E tu, cucciola grande, ti sei divertita?

    Si, ma a merenda ci hanno dato le polpette di mela

    "Le polpette di mela?

    Si, le palline di mela molle

    Hanno ucciso il luomo lagno, ma chissà chissà pelchè. Avlà fatto qualche sgagno a qualche gutto di caffè…

    Ah, e ti sono piaciute?

    Si, ma, daaai, la mela molle come la piccolissima, sono un delfino (ndr: i bambini di cinque anni a scuola), io, ormai!

    Hanno ucciso il luomo lagno, ma chissà chissà pelchè. Avlà fatto qualche sgagno a qualche gutto di caffè…

    GRUPPO DI SOSTEGNO – mercoledì 5 maggio 2010

    XX si sente tirata per la giacchetta, come si dice, da troppe parti. Il ritorno al lavoro dalla maternità, avvenuto circa un mese fa, ha inciso sull’organizzazione familiare sembra solo di XX, della piccolissima e della nonna MM, che della piccolissima si occupa dalle otto alle tre (e molto spesso anche oltre). Per fortuna, oltre alla supernonna MM, e alla nonna GG ci sono una serie di amiche della nonna MM, che la aiutano nel compito arduo di non avere mai un minuto libero. Così, grazie alle amiche pregiate SIL e LAR, dotate di una fantasia sperticata e di una parlantina piuttosto sciolta, MM riesce a far fronte alle esigenze di una nonna che ancora lavora, pur essendo diventata una solida colonna portante della famiglia Noicinque.

    Un sincero e affettuoso ringraziamento per il mantenimento degli equilibri, alle amiche della nonna, oltre che, naturalmente, alla nonna stessa.

    XX è molto serena per questo gruppo di sostegno, pur sentendosi tirata da mille parti: il capo, il capo nuovo che non ama quello vecchio, i viaggi, la formazione, più le riunioni a scuola, le gite delle bimbe, il coordinamento della festa di fine anno, il regalo alle maestre in qualità di rappresentante di classe, i playoff di pallavolo della squadra di YY (e gli allenamenti diventano quattro, in una settimana), le visite mediche, il nuoto, l’arrampicata. Resta solo il suo yoga…

    CONTIENILA – sabato 8 maggio 2010

    La piccola, con il suo carattere esuberante ed ingombrante, ha spinto XX ad andare a chiedere aiuto a SIL deifioridibach, una preziosa amica che l’ha già consigliata in momenti di difficoltà emotiva. E al racconto delle arrabbiature della piccola, SIL deifioridibach ha osservato che è molto difficile, a tre anni, riuscire a gestire quella rabbia da sola, cosa che XX e YY invece le chiedevano di fare aspettando che le acque si calmassero. Così ha suggerito a XX di contenerla, in un abbraccio amorevole ma determinato, nei momenti di arrabbiatura più intensa. Oltre ad aver scelto apposta un blend di fiori speciali proprio per lei, che la piccola si autosomministra con orgoglio, XX si è dunque cimentata nel compito di contenere un esserino di circa quattordici chili e la forza di un cinghiale arrabbiato. Ha ricevuto graffi, calci, sberle e pizzicotti, ma nulla le ha fatto più male del il pensiero di aver sbagliato fino ad ora.

    CINQUE E MEZZO – domenica 9 maggio 2010

    Tra cinque e sei anni ci sono cambiamenti davvero sostanziali, in un bambino, sentenziavano mesi fa le maestre della scuola materna, contrarie in assoluto all’ingresso anticipato alla scuola elementare dei bambini dei primi mesi dell’anno. Chissà perché tra cinque e sei anni, mi domandavo, e non tra quattro e cinque o tra tre e quattro? E invece, ancora una volta, le variopinte educatrici di scuola materna hanno l’occhio lungo dell’esperienza. Hai infatti compiuto da due giorni CINQUEANNIEMEZZO, lo racconti con orgoglio, e sono proprio tante le cose che hai voglia di fare e di scoprire, oltre alla naturale curiosità naturalistica con la quale sei nata.

    Oggi, proprio il giorno della festa della mamma, hai deciso di voler imparare ad andare in bicicletta senza le rotelle, e hai inaugurato la tua bella bici gialla ricevuta a Natale. Casco, gomitiere e ginocchiere prese a prestito dai pattini, e ti sei fatta rincorrere dal papà lungo il vialone del parco.

    E poi, oltre a padroneggiare l’alfabeto maiuscolo (leggi e scrivi con soddisfazione), da oggi vuoi scrivere in corsivo. Corsivo? Ma io non sapevo neppure che esisteva, il corsivo, quando sono andata a scuola.

    E ancora nel tuo corpo grande che cresce e sembra dimostrare più dei tuoi CINQUEANNIEMEZZO, ora la cura personale è affare di cui sei perfettamente autonoma.

    Che bella festa, grazie, cucciola grande.

    IN COMUNE – settimana 10-15 maggio 2010

    Le toilettes dell’aeroporto di Malpensa, il sedile 27D del 777 DL 161 in volo da Milano a NY, il magazzino di uno stand alla fiera, le toilettes del JFK airport. Che cos’hanno in comune tutti questi luoghi? Hanno ospitato, tra sguardi curiosi e sorrisi solidali, lo sforzo di XX di mantenere la lattazione, come la chiamano i medici, pur essendo in viaggio di lavoro per una settimana.

    Lasciato YY con le eredi, infatti, a parte il fuso orario, la nube vulcanica che ha bloccato XX e colleghi in aeroporto per undici ore, il principale cruccio di XX è stato quello di pompare il latte dal seno ogni poche ore (4/6, circa), prendendo fior di integratori insieme ai fiori di Bach, con la paura di scoprire, al ritorno, che non era servito a nulla e che il magico sodalizio dell’allattamento si era concluso. Invece al suo rientro, XX ha trovato: la piccolissima lievitata di almeno una taglia, ma sorridente come sempre; la piccola meno pestifera, con i complimenti addirittura delle maestre dell’asilo; la cucciola grande impegnata più che mai a mostrare agli amici le sue doti di scalatore; YY sereno, anche se un po’ stanco. Un grazie di cuore alle bimbe, al loro papà e anche alla rete di sostegno di zie e nonne che permettono a XX di viaggiare per lavoro, almeno un po’. Inoltre, gli sforzi-latte sembrano aver funzionato e XX ha allattato di nuovo, felice.

    LA SECONDA PROVA – sabato 15 maggio 2010

    In occasione del matrimonio dello zio PP con la quasi zia FF, le cucciole avranno dei meravigliosi abitini fatti su misura, in modo da non sfigurare quando porteranno gli anelli all’altare. Dopo un primo rilievo delle misure, la sarta voleva controllare se era tutto ok, e ha chiesto a XX di tornare per la seconda prova. Gli abiti appesi in soggiorno sono subito sembrati proiettare le cucciole in una fiaba: infatti le bambine hanno immediatamente litigato per chi lo dovesse provare per prima e non lo volevano più togliere al momento di andarsene. Inoltre, il bilancio della seconda prova è stato: abito piccolo macchiato di sporco di mani sporche (il sangallo bianco, si sa, potrebbe macchiarsi); abito grande scucito in vita per troppo saltare e fare la ruota (l’imbastitura, anche questo si sa, potrebbe non essere troppo resistente). Smorfiose come mai prima, si sono riscoperte bambine con quella sana vanità che fa tenerezza.

    IL BULLO – domenica 16 maggio 2010

    La nottata ha riservato i seguenti accadimenti: la cucciola grande ha vomitato per la prima volta nella sua vita (e poi per la seconda, e la terza, e la quarta), cosa che, insieme alla caccarella frequente, le ha fatto guadagnare una bella giornata di riposo a casa. La piccola, che di solito dorme come un ghiro, si è spaventata per un brutto sogno. La piccolissima per non essere da meno, si è svegliata un paio di volte in cerca di coccole. Si era però organizzata una gita in fattoria con gli amici del mare, così YY con piccola e piccolissima è andato ad imparare a fare il burro. Questo il resoconto:

    Allora, cucciola piccola, ti sei divertita?

    Sì, ho fatto il bullo

    Ah, l’hai portato a casa?

    No, l’ho mangiato nella tolta.

    E c’erano tanti animali?

    Sì, ma c’ela un cavallo che si chiamava Malghelita che mi ha molso una gamba, mi ha fatto molto male, e io non li avevo fatto niente di niente

    YY: Era un asino, non un cavallo. Comunque il burro lo possiamo fare anche a casa.

    Si, e come si fa?

    Si plende il latte e si batte, si batte, si batte, si batte, si batte, si batte, si batte, si batte, si batte, si batte…

    XX riflette sull’impegno lattiero-caseario.

    FROM CANADA – martedì 18 maggio 2010

    Il pomeriggio di oggi si è presentato piuttosto impegnativo a XX, che ha ricordato all’amica DD, mamma dell’amica del cuore della cucciola grande Gaiabionda, che sarebbe stato giorno di arrampicata: Volete venire a provare?. La logistica risolutiva era la seguente: XX e DD, con le cucciole grandi più la piccolissima, si sono avviate a piedi verso la palestra di roccia. La cucciola piccola, con il cucciolo piccolo suo amico fratello dell’amica della cucciola grande, sono rimasti a casa di XX con la loro tata CaitlindalCanada, arrivata una settimana fa per stare con la famiglia di DD.

    XX non ha avuto neppure un piccolo rimorso all’idea di lascire la piccola con una sconosciuta ingleseparlante.

    YY è rientrato è ha trovato i due cuccioli piccoli (di cui uno non abitava lì) con florida tata canadese bionda, sorridente e sconosciuta.

    ANESTESIA – mercoledì 19 maggio 2010

    XX non sapeva che dei segni cutanei, dalla gran parte delle persone definite voglie, per i medici possono essere indicazione di disfunzioni all’interno. Così, al momento di verificare che cosa fare per la voglia della piccolissima sull’osso sacro, ha scoperto che ulteriori indagini (RM) andavano effettuate.

    Prenotata direttamente dalle infermiere del Niguarda, per la risonanza magnetica ci sarebbe stato bisogno di addormentare la piccolissima con l’anestesia. Partenza all’alba, XX trova la nonna MM appostata sottocasa che si offre come sostegno (molto gradito). Il terzetto arriva all’ospedale dove la piccolissima viene presa in carico da Giulio, un simpatico infermiere che si innamora di lei, dichiara. Viene addormentata prima con una mascherina di gas narcotico (che a momenti fa addormentare anche XX, che si era avvicinata troppo per vedere la sua cucciola tranquillizarsi) e poi con ipnotico. Con molto garbo ed empatia, la piccolissima viene scansita e riaccompagnata a risvegliarsi, dove, ancora un po’ intontita e con un grande prurito al naso provocato dall’anestesia, trova la sua mamma ad abbracciarla. Digiuno per troppe ore, ma grande professionalità degli operatori che hanno accompagnato cucciola e XX in questo pezzetto di percorso. Grazie.

    GLI ORTAGGI – venerdì 21 maggio 2010

    Venerdì è giorno di mercato, e nella quotidiana telefonata di XX alla nonna MM che si occupa della piccolissima facendola diventare un’assidua frequentatrice delle bancarelle, XX scopre che:

    la nonna MM si è stupita che la piccolissima sia stata sveglia addirittura 90 minuti consecutivi nel corso della mattinata (XX obbietta, si era svegliata alle otto, per forza alle nove e mezza non aveva ancora dormito…)

    il magrebino gestore della bancarella di ortaggi le ha fatto assaggiare mezza ciliegia

    lo stesso magrebino le ha regalato una carota (non pelata) da rosicchiare come i conigli, mangiando la stessa terra dei conigli, probabilmente

    la piccolissima si è servita da sola dalla stessa bancarella acchiappando ed assaggiando un pomodoro datterino (ma non era da evitare il pomodoro, che può essere allergenico?)

    a MM è stato consigliato di mettere i piselli nel brodo vegetale. La piccolissima ha dunque ricevuto un campione di baccello da testare sul posto

    mentre la nonna MM pranzava, la piccolissima ha ricevuto una foglia di insalata riccia con cui fare il solletico alle gengive.

    Nella breve ora del mercato, alla creatura sono dunque stati proposti 5 alimenti nuovi, alla faccia dei più innovativi schemi dello svezzamento. XX confida che non sia allergica a nessuno di essi.

    LA MACEDONIA – domenica 23 maggio 2010

    A cena:

    Bimbe, allora, che frutta volete?

    Io il chivi, l’ho complato con il papà stamattina.

    Ok, e tu, cucciola grande?

    Ehmm, quella…si, quella…che è marcita…

    Vuoi la frutta marcita?

    No, quella che si fa a spicchi…

    I mandarini?

    No, gli altri spicchi…

    Ma dici un agrume?

    Che cos’è un grume?

    La frutta che ha già gli spicchi, come i mandarini, le arance, i pompelmi…

    Ah, allora quando tu mi tagli la mela, anche quella è un GRUME!

    TÈ X 3 – martedì 25 maggio 2010

    Appuntamento alle cinque e venti davanti alla scuola, e tutti in ghingheri, per cortesia: XX e YY sono stati invitati a bere il tè dalla cucciola grande con maestre e compagni remigini, così si chiamano i bimbi prossimi ad andare in prima elementare. Lei si veste con un bell’abito e un cappello (già collaudato alla scorsa festa della scuola) di VELLUTO (fuori fanno 30°C), XX rispolvera il cappello del matrimonio (di FELTRO bianco, con rose e veletta – si sono sposati a dicembre), YY trova una spilla simil-papillon e si attrezza di bastone e orologio da taschino. Il tema, infatti, non è soltanto in ghingheri, ma in ghingheri anni ‘20. Il trio è molto emozionato, si incontra con altri genitori che arrivano, mamme ballerine su tacchi improbabili, guanti di raso a tutto braccio, piume e bombette in varie fogge, e vengono guidati dalla cucciola a vedere la conclusione del loro progetto. L’invito, infatti, sostituisce la chiusura del progetto che i bimbi hanno fatto alla scuola materna nel corso di questi tre anni. XX e YY sono seduti su sedioline troppo basse, troppo strette e troppo fitte davanti alla loro CASA, la casa che i bambini hanno costruito con materiali di recupero creando effetti scenici splendidi. Viene offerto il tè con i biscotti, tutti sono molto emozionati finchè loro, i bambini, scelgono di fare quello che compete loro: di giocare, sganciarsi dagli impegni di rappresentanza con mamme, papà e maestre e scatenarsi come ogni giorno. Così XX e YY, con i lucciconi agli occhi per la loro cucciola che cresce, accaldati e agghindati come a carnevale, restano ad ammirare il risultato di tre anni tre di creatività libera e senza briglie. Grazie, scuola Pezzi.

    BUON COMPLEANNO GELATERIA – giovedì 27 maggio 2010

    XX è arrivata a prendere le due cucciole al doposcuola (dopo la merenda, ore 17.30), e tornando a casa scopre che la gelateria all’angolo ha organizzato una festa. Le due si infiltrano nella festa immediatamente, e si fanno truccare/ballare/fareipalloncini/scoppiareipalloncini/regalare due ciotole.

    XX intanto sente il telefono squillare, ma in borsa non lo trova e così perde la chiamata. Nel frattempo, nella borsa, trova: una giraffa di pelouche, un cappello della croce Rosa&Celeste, dei guanti da pronto soccorso in lattice, un album dei Barbapapà, le due ciotole di porcellana regalo della gelateria, un pannolino età 3 mesi (ormai passato di misura), due boccettine di fioridibach, un ciupa-ciupa mezzo aperto, cerottipervesciche, un cartoncino con un disegno di pongo appiccicato. Non stupisce che non abbia trovato il telefono. Nel frattempo, buon compleanno, gelateria, e grazie per questo quarto d’ora di spensieratezza.

    IO E TE – domenica 30 maggio 2010

    Ehi, cucciola piccola, ma anche grande, anzi, forse di mezzo, proprio tu…oggi sono veramente felice, perché siamo riuscite a ritrovarci e a passare un po’ di tempo insieme, solo io e te, senza le grandi e piccole interferenze delle tue sorelle, che sono una in visita dal nonno e una a spasso con papà. Sono felice di aver raccolto i tuoi sorrisi, i tuoi scherzi, di aver giocato con i tuoi puzzle, di aver riso alle tue battute, di aver preso nota dei tuoi italianismi degli ultimi giorni: per esempio, le ciliegie a cui non abbiamo ancora tolto il nocciolo sono NOCCIOLATE, i puntini bianchi sui tuoi capelli che temo siano lendini per te diventano i PINOCCHI, una sorta di rotolone è la CAPLIOLA ALL’INDIFIANCO.

    Scopro con stupore e orgoglio che, a tre anni e mezzo, sai leggere quasi tutte le lettere e che riesci a sillabare parole strane come FROLLINI o MULINO BIANCO (indovina quando: sì, proprio a colazione, quando abbiamo i minuti contati e duemila cose da fare).

    E’ una gioia aver letto, giocato, riso, incollato, colorato, disegnato e saltato con te.

    PRONTI, PARTENZA, VIA! – giovedì 3 giugno 2010

    Ore 7.30, appuntamento davanti alla scuola, con i bagagli preparati rigorosamente secondo le istruzioni delle maestre. La cucciola grande, con tutti i suoi cinque anni e mezzo di entusiasmo, sta per partire con i suoi ventuno compagni di gruppo di asilo per una gita di tre-giorni-tre a Scuola Natura. XX si aspettava, non tanto da parte della sua cucciola grande, quanto magari da parte di altri cuccioli, scene strazianti al distacco, e invece:

    sono tutti puntualssimi e sveglissimi nonostante l’alzataccia

    si sono ritrovati con gioia ed allegria, con l’entusiasmo che di solito accompagna le partenze degli adulti

    hanno fatto gruppo, si sono scoperti amici felici di stare insieme

    si sono scattati duecento foto a vicenda con la lingua di fuori prima di partire

    sono corsi incontro alla maestra Barbix, vero motore di questa gita, e l’hanno abbracciata con affetto

    si sono scambiati le valigie, giusto per vedere l’effetto che fa

    hanno caricato il proprio bagaglio sul pullmann

    sono saliti senza spingersi e rispettando le priorità (i posti davanti a chi vomita…)

    hanno salutato con energia le mamme e i numerosi papà rimasti sul marciapiede

    le mamme, compresa XX, hanno pianto molto più di loro

    Mentre i cuccioli erano impegnati in tutte queste frenetiche attività, con altrettanta frenesia le mamme stabilivano l’ordine della catena telefonica, la maestra chiamerà una mamma che farà passare alle altre il messaggio.

    Il primo sms che è arrivato aveva il seguente contenuto: arrivati ora, molto traffico, nessuno ha vomitato, evviva!. Evviva, davvero.

    IL RITORNO – sabato 5 giugno 2010

    XX ha rigorosamente e sollecitamente rispettato le catene telefoniche tra mamme che si scambiavano messaggi confortanti partiti da Malcesine Non ha vomitato nessuno, sono felicissimi, hanno comprato il gelato, sono andati in motoscafo, si sono messi in ghingheri e sono andati in discoteca. Ma il messaggio più atteso è stato senz’altro quello del ritorno stanno per arrivare, tra mezz’ora sono qui. XX si commuove un po’ all’idea, prepara un cartellone artigianale di bentornato che non può competere con il cartellone professionistico della rappresennante di classe, che è architetto: lungo non meno di 4 metri, dipinto ad acquarelli e con foto (ricevuta di contrabbando la sera prima) di tutti i bimbi elegantissimi.

    Alla vista del pullmann, un coro festante di ECCOLI, ECCOLI! accoglie le maestre e i venti bimbi felici e gioiosi, felici di essere a casa ma anche di essere stati lontani, felici di vedere la mamma ma anche di non averla vista tre giorni, felici di essere stati insieme come un vero gruppo di amici. E, da vero gruppo di amici, una parte consistente di loro si è trasferito nella vicina gelateria, con armi, bagagli e regali al seguito, per respirare, ancora per un po’ quell’atmosfera di complicità di squadra che questi meravigliosi bimbi sono riusciti a creare. Un affettuoso ringraziamento alle tre maestre, che hanno accompagnato i bimbi, ma anche i loro genitori, attraverso questa esperienza così viva.

    FORZA BILLA – domenica 6 giugno 2010

    La cucciola piccolissima da due giorni sta vivendo la prima febbre della sua vita, e nonostante questo dorme tranquilla per tutta la notte. Oggi, però, è la giornata della FINALE PROVINCIALE di pallavolo di YY, e visto che alle bimbe era stato promesso da tempo, tutta la famiglia Noicinque si sposta, con vari mezzi (auto + moto, in caso ci si debba dividere), in provincia di Varese per assistere alla finale. La cucciola piccolissima per l’occasione si è coperta di puntini rossi come la Pimpa. Arrivati, dopo una serie di deviazioni infruttuose, alla palestra, alle due cucciole grandi vengono immediatamente affidate delle trombe da stadio che loro fanno suonare ininterrottamente per la prima mezz’ora di riscaldamento. Al momento dell’inizio della partita, sono già fuori a fare le capriole sul prato, mentre la cucciopimpa diventa, povera, sempre più inquieta ed insofferente. La partita dura un tempo infinito, si torna a casa con: YY sconfitto per tre a due (tanto valeva perdere subito…), un taglio sanguinante su un orecchio della cucciola grande, un milione di puntini rossi su un corpicino piccolissimo, due trombe da stadio, vari palloncini scoppiati e qualche litro di sudore perso. Meno male che domani è lunedì.

    AHI AHI AHI – martedì 8 giugno 2010

    XX si sta avviando con la cucciola grande sul seggiolino della bicicletta dalla dottoressa osteopata che le tratta per le spalle un po’ ingobbite, quando, a poche centinaia di metri da casa, la bici si blocca di colpo e la scena è dominata da strilli di dolore. Il piede destro della cucciola, vestito solo di un sandalo estivo, si è incastrato tra i raggi e il telaio della bicicletta. Difficile togliere il piede da dove si era incastrato, provvidenzialmente di fronte ad una palestra trendy che ha fornito alla cucciola e a XX un minimo di assistenza, compresa la chiamata dell’ambulanza. Un pezzetto di cuore di XX rimane ull’ambulanza, strappato dai basta, basta! urlati a squarciagola dalla sua bimba durante la medicazione.

    Dopo dolorosissime medicazioni e un paio di ritorni al pronto soccorso, si è stabilito che: il piede non è rotto, la cucciola grande ha le gambe troppo lunghe, sempre la cucciola grande non mettera mai più i piedi nei raggi della bicicletta ed è compromessa la giornata al mare in occasione del matriMonio degli zii.

    Lux, la rocciosa maestra di roccia, con serafico pragmatismo, ha commentato: altro che il casco, bisogna andare in bici con gli STIVALI. Non ha tutti i torti.

    STANDING – domenica 13 giugno 2010

    Ma lo sai che i dottori dicono che far alzare i bambini troppo presto è pericoloso per il carico sulle anche, non ancora completamente calcificate? Ebbene, incurante dei consigli medici, e dopo aver passato qualche settimana a chiuderti in avanti come le ostriche nel tentativo di gattonare, ora stai scoprendo che sì, se ti attacchi per bene ad un appiglio saldo (la mia maglietta non lo è, e lo stai imparando a tue spese) riesci ad alzarti in piedi, e a vedere in mondo da una spanna più in alto. Quando sei in bilico in questa instabile posizione, trasudi felicità da ogni millimetro del tuo piccolo corpo. Mi ricordo quando, ormai sei anni fa ai tempi dell’unico corso preparto che feci, ci parlarono di gravidanza endogena ed esogena, indicando come un momento di distacco intenso quello in cui il piccolo comincia, proprio intorno a nove mesi, guarda caso, a gattonare. Ecco, tu stai facendo di più: non solo ti sposti sfruttando l’attrito dei piedi nudi che neppure i migliori fisici, ma con il tuo alzarti appena possibile sembri dire ehi, anch’io sono qui, non resto più solo seduta come una patata, no no, so alzarmi in piedi e se mi date ancora un po’ di tempo vedrete dove vado!. Mi emoziona come non ricordo di essermi emozionata, vedere i progressi, le conquiste (e i fallimenti prima di raggiungerle) che fai di giorno in giorno. Non avere troppa fretta, ti prego, di diventare così grande.

    CANTA CHE TI PASSA – martedì 15 giugno 2010

    Colonna sonora della cena in casa Noicinque:

    Vooola, con quanto fiato in gooola, saluta la tua scuooola…e vooola

    XX ha le lacrime agli occhi al pensiero che quella tra due giorni sarà l’ultima festa di scuola materna per la cucciola grande, che replica con:

    Sulla spiaggia dell’ultimo sole si era ASSORBITO un pescatore…

    L’intramontabile Hanno ucciso il luomo lagno, ma chissà chissa pelchè…

    Piove pioviccica, la calta si appiccica, si appiccica al mulo, suona il tambulo…

    Viva i pochemon, viva i pochemon (mai visti in casa, peraltro)

    Impossibile seguire una conversazione sensata.

    THE SHOW IS ON – giovedì 17 giugno 2010

    Con largo anticipo sull’orario previsto per l’inizio dello spettacolo di fine anno della scuola materna, un assembramento di mamme, papà, nonne, fratelli e sorelle più grandi o più piccoli è pigiato davanti all’ingresso della scuola. Finalmente la porta, anzi, la porticina, si apre e tutti si affrettano con passo spedito, quasi di corsa, per accaparrarsi i pochi posti da cui si vede qualcosa. XX si siede per terra, davanti a tutti, con qualche altra mamma intenzionata a non perdere neppure un attimo di questa emozione.

    Si comincia con una dedica delle educatrici ai bimbi di cinque anni:

    "Non essendo che uomini, camminavamo tra gli alberi

    Spauriti, pronunciando sillabe sommesse

    Per timore di svegliare le cornacchie

    Per timore di entrare

    senza rumore in un mondo di ali e stridi.

    Se fossimo bambini, potremmo arrampicarci

    Catturare nel sonno le cornacchie, senza spazzare un rametto

    E, dopo l’agile ascesa

    Cacciare la testa al di sopra dei rami

    Per ammirare stupiti le immancabili stelle.

    Dalla confusione, come al solito,

    e dallo stupore che l’uomo conosce,

    dal caos verrebbe la beatitudine.

    Questa, dunque, è leggiadria, dicevamo,

    bambini che osservano con stupore le stelle,

    è lo scopo e la conclusione.

    Non essendo che uomini, camminavamo tra gli alberi."

    (Dylan Thomas)

    Il sipario si alza, ed ecco i remigini, i bimbi che andranno in prima elementare tra pochi mesi, fare il loro ingresso in fila ordinata, felici ed emozionati, che con lo sguardo cercano un viso amato. La cucciola grande è la seconda della fila, XX non fa neppure in tempo a tirare fuori la macchina fotografica che si è già commossa, come molti degli altri presenti. I protagonisti indossano una maglietta dipinta da loro, sono variopinti e coloratissimi, orgogliosi ed ordinati.

    Alla fine dell’entrata di tutti gli altri, si comincia a cantare su musiche note canzoni con parole strappacuore. Le più commoventi:

    Dammi la mano, teniamoci stretti,

    sappi che ho bisogno di te.

    Tu sei sempre mia, anche quando vado via,

    tu sei la prima scuola per meeee.

    E poi:

    Tu lo sai che cosa accadrà, pomeriggio in Pezzi, festa sarà. Sale già, leggera l’idea di una festa e via, vacanza sei mia. Vola tu, con la fantasia, non dormire aspettando domaaani. Crescerà, forte più di te questa voglia di gioia tra le tue mani, e

    Vola, con quanto fiato in gola

    Saluta la tua scuola

    L’estate si avvicina, la Pezzi vola

    Al sole dell’estate, saran tante risate

    Ritornerà settembre, tornate.

    Dimmi cosa fai in questa città, pomeriggio a scuola, al parco si va. Che ora è? Che importa se sai che la festa finisce, poi partirai. Viaggia tu con la fantasia, non dormire aspettando domani e

    Vola, con quanto fiato in gola

    Saluta la tua scuola

    L’estate si avvicina, la Pezzi vola

    Al sole dell’estate, saran tante risate

    Ritornerà settembre, tornate, VOLA!

    Tutti cantano, con intonazione variabile, comunque a squarciagola. XX non sa dove guardare, se la cucciola grande, felice in piedi sul palco arrangiaticcio, o la cucciola piccola, in primissima fila esattamente al centro della scena: ovunque si concentri ha paura di perdersi qualche attimo di emozione.

    SI LO VOGLIO – sabato 19 giugno 2010

    E’ arrivato il momento del matrimonio fuori porta dello zio PP con la zia FF, quella incauta sposa che aveva chiesto alle cucciole + cuginella di farle da damigelle. XX non è stata ascoltata e le prove non si sono fatte, complice anche un tempo non propriamente estivo. All’arrivo della sposa, bella, commossa e splendente come e più di tutte le spose, al trio di damigelle è stato chiesto di accompagnarla in chiesa. Il concetto di camminata lenta non era però stato interiorizzato, per cui la sposa ha rincorso le damigelle lungo il viale che conduce alla chiesa mentre tutti invitavano alla lentezza.

    Al momento degli anelli, si è deciso d’ufficio che la cucciola grande sarebbe stata, in quanto maggiore per età, incaricata del compito più delicato, mentre le altre due damigelle hanno avuto l’incarico di spargere cuoricini di carta velina ritagliati con pazienza da XX nei giorni precedenti. In fila indiana, la cucciola piccola si è talmente ben dedicata al suo incarico, che la fila questa volta procedeva a passo di lumaca, e gli anelli sono arrivati al sacerdote per la benedizione solo dopo che ogni singolo cuoricino era stato sparso accuratamente, perfino dietro l’altare dove cantava il coro. PP e FF si sono sposati, felici, scambiandosi gli anelli.

    CUCU’- giovedì 24 giugno 2010

    Dopo aver imparato a spostarsi un pochino come i folomelici (per la precisione, mettendosi nella postura di baddha konasana e spostando il sedere in avanti a poco a poco) dopo aver imparato ad aggrapparsi a varie cose per alzarsi in piedi e che se sbatti le cose tra loro in genere fanno rumore (e più forte le sbatti e più rumore fanno), la cucciola piccolissima ha stupito i genitori e le sorelle con una nuova attività: si nasconde dietro il tovagliolo, sbuca fuori, si aspetta che qualcuno gridi cucù e ride a crepapelle. Così la cena è stata dominata da strilli acutissimi e risate sonore al grido di vari cucù che i commensali dicevano a facendo a turno per masticare. Un’altra novità è stata che la cucciola piccolissima ha anche imparato a condividere questo gioco e divertirsi altrettanto se lo fa qualcun altro, specialmente la cucciola piccola.

    FRATELLI D’ITALIA… - sabato 26 giugno 2010

    L’Italia s’è lesta, di Cipio s’è cinta la testa, dov’è la vittoria, le ponga la chioma, che schiava di Roma…la creò..poropom, poropom, popoporopom.

    Questa la versione dell’italico inno nazionale nel personale arrangiamento delle due cucciole. YY ha commentato, dicendo a XX: Tu le parole le sai, ma la melodia…. Viva l’Italia.

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    In un bel sabato pomeriggio di fine giugno, con YY che deve fare alcune commissioni, si decide che XX avrebbe portato in tram le tre cucciole ai giardini di porta Venezia, per fare qualcosa di un po’ diverso dal solito parchetto sotto casa. Così, per accumulare la necessaria energia, tutti si concedono un goloso gelato prima dell’avventura. Peccato che la gelateria, la stessa del compleanno di qualche settimana prima, abbia inasprito le regole sui tavolini, così con gelato da passeggio non ci si può più sedere, neppure se i tavolini sono liberi.  YY, per assecondare

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