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Vivere Sani è Facile
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Vivere Sani è Facile

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Indice dei Contenuti

LA VITA MODERNA COMPORTA DEI RISCHI

Perché dobbiamo difenderci dall'assalto delle emozioni

Come si può curare l'esaurimento nervoso

Anche dopo un “attacco di cuore” si può continuare a vivere senza paura

Contro l'angina pectoris i benefici ferri del chirurgo

Cibi poveri di sale per i malati di ipertensione

Anche ereditarie le malattie delle vene

Contro la cellulite massaggi e passeggiate

Quattro cause del mal d testa

Colpa dei “dischi” i crampi della sciatica

L'ipertiroideo ha bisogno di riposo e di vita igienica

Perché il medico sconsiglia il matrimonio fra consanguinei


I TOSSICI DELLA VITA MODERNA

Introduzione

Il tabacco

Il caffè


UN'OCCHIATA AL FEGATO

Sottoponiamo il fegato ai “test” funzionali

Se soffrite di fegato mangiate spesso e poco

Come si curano i calcoli al fegato


I REUMATISMI - UNA PERSONA SU VENTI NE E' COLPITA

Questi i sintomi dei reumatismi

Si ereditano i reumatismi come i capelli biondi

Gli artritici negligenti firmano la propria condanna

IGIENE DELLA VECCHIAIA

La longevità è ereditaria

Mangiare meno dopo i cinquanta

Non sono pericolose le operazioni in tarda età
LanguageItaliano
PublisherStargatebook
Release dateJul 21, 2015
ISBN9786050400281
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    Book preview

    Vivere Sani è Facile - Ulrico Di Aichelburg

    ULRICO DI AICHELBURG

    VIVERE SANI E’ FACILE

    Prima edizione digitale 2015 a cura di David De Angelis

    INDICE

    LA VITA MODERNA COMPORTA DEI RISCHI

    Perché dobbiamo difenderci dall'assalto delle emozioni

    Come si può curare l'esaurimento nervoso

    Anche dopo un attacco di cuore si può continuare a vivere senza paura

    Contro l'angina pectoris i benefici ferri del chirurgo

    Cibi poveri di sale per i malati di ipertensione

    Anche ereditarie le malattie delle vene

    Contro la cellulite massaggi e passeggiate

    Quattro cause del mal d testa

    Colpa dei dischi i crampi della sciatica

    L'ipertiroideo ha bisogno di riposo e di vita igienica

    Perché il medico sconsiglia il matrimonio fra consanguinei

    I TOSSICI DELLA VITA MODERNA

    Introduzione

    Il tabacco

    Il caffè

    UN'OCCHIATA AL FEGATO

    Sottoponiamo il fegato ai test funzionali

    Se soffrite di fegato mangiate spesso e poco

    Come si curano i calcoli al fegato

    I REUMATISMI - UNA PERSONA SU VENTI NE E' COLPITA

    Questi i sintomi dei reumatismi

    Si ereditano i reumatismi come i capelli biondi

    Gli artritici negligenti firmano la propria condanna

    IGIENE DELLA VECCHIAIA

    La longevità è ereditaria

    Mangiare meno dopo i cinquanta

    Non sono pericolose le operazioni in tarda età

    LA VITA MODERNA COMPORTA DEI RISCHI

    PERCHE' DOBBIAMO DIFENDERCI DALL'ASSALTO DELLE EMOZIONI

    L'ulcera allo stomaco, l'ipertensione, l'angina pectoris e le psiconevrosi sono il drammatico fardello dell'umanità.

    Allorché si parla della vita moderna e delle influenze nocive che essa può esercitare sulla salute, potrà sembrare a qualcuno che non si faccia che ripetere cose già dette a loro volta da tutte le generazioni precedenti. I nostri nonni facevano testamento prima di salire su un treno che viaggiava a 30 chilometri l'ora, e i nostri padri si emozionarono usando le prime automobili. Certo ogni epoca conosce le sue ansie, i suoi affanni, i suoi paterni d'animo. Se oggi un capitano d'industria ha sul tavolo tre telefoni, centocinquant'anni fa Napoleone dettava una dopo l'altra le sue lettere camminando nervosamente per la stanza. Tutto è relativo, insomma, e una persona come Kant, che poteva condurre una vita così metodica e regolare da servire come orologio ai suoi concittadini è sempre un'eccezione. Nondimeno è innegabile che i tempi nei quali viviamo sono, in confronto ad un passato che non è poi eccessivamente lontano, travolgenti e febbrili.

    Il riposo è difficile.

    Oggi non si conduce più l'esistenza tranquilla dei nostri padri: oggi si brucia. Quando, stanco, dopo una giornata di lavoro, l'uomo moderno torna a casa, si sprofonda in un baccano di trasmissioni radiofoniche. Si ascoltano le notizie provenienti da tutte le capitali del mondo. Ci si addormenta, quando ci si addormenta, con la testa imbottita di parole, in un sonno sempre troppo breve, interrotto da incubi; Spesso accade poi che, a forza di essere respinto per i molteplici impegni di lavoro o mondani, il riposo diventi molto difficile, e non si riesca a rilassarsi per riprendere più agevolmente lo sforzo. E l'indomani si riparte per gli appuntamenti, per le visite incessanti, per le interminabili telefonate... La nostra fronte è corrugata, i gesti sono precipitosi: viviamo a nervi tesi.

    Questa situazione così parossistica e combattiva può avere influenza sulla salute? Senz'alcun dubbio la risposta deve essere affermativa. Da secoli l'indagine medica cerca di dare una spiegazione alla domanda del perché ci si ammali. Per gli antichi era il diavolo che entrava nel corpo; oggi cause alimentari, chimiche, meteorologiche, forniscono interpretazioni più o meno esatte e complete sulla genesi di diverse malattie, e la scoperta dei microbi ha svelato il mistero dei morbi epidemici. Ma ad onta di tutti questi progressi, molte volte la ricerca paziente del medico e la trepidante attesa del malato non vengono soddisfatte perché non si riesce a identificare una causa esterna materialmente apprezzabile.

    Il fatto è che la patologia umana pone il medico in rapporto con esseri capaci di pensare e ragionare, di amare e odiare, di godere e soffrire. E indagando a fondo sugli stati d'animo che hanno preceduto le manifestazioni delle malattie si possono rinvenire elementi molto suggestivi.

    Esistono infatti condizioni patologiche che sono senza dubbio precedute da un periodo d'incubazione del tutto particolare, cioè da una fase più o meno prolungata di depressione o di sovraeccitazione dello spirito, nel corso della quale l'organismo cerca di reagire contro un'aggressione di forze immateriali: emozioni, dispiaceri, delusioni, spaventi, gioie. Se il turbamento è di breve durata i danni possono essere fugaci, ma se si prolunga ed è particolarmente intenso possono sorgere malattie organiche ben definite. E si noti: quando si parla di malattie organiche non ci si vuol riferire soltanto alle malattie nervose, come si potrebbe forse supporre, ma ad un gran numero di malattie di tutti i generi. Vi è chi sostiene addirittura che qualsiasi malattia ha sempre, fra le tante, anche una causa emotiva.

    Per lungo tempo l'opinione tradizionale dei medici fu che le malattie fisiche avessero esclusivamente un'origine fisica. Oggi ci si è accorti che molte malattie ritenute puramente somatiche, cioè appunto fisiche, del corpo, sono in realtà dovute, in tutto o in parte, a fattori psichici come idee, desideri e particolarmente emozioni. Tutti sanno naturalmente che le emozioni hanno una ripercussione sul corpo: le persone ridono quando qualcosa le diverte, piangono quando sono tristi, arrossiscono quando si sentono imbarazzate. Ma gli stati emotivi possono produrre reazioni più intense: per esempio un individuo può avere vaghe sofferenze o un acuto dolore addominale in condizioni di paura o di ira, o può venirgli il mal di capo dopo un'esperienza particolarmente eccitante; spiacevoli emozioni gli tolgono l'appetito, gli causano insonnia, gli producono palpitazioni di cuore, disturbi di digestione e sudorazione.

    Naturalmente gli effetti della tensione emotiva, della vita affannosa e piena di preoccupazioni, possono essere diversi, secondo la costituzione dell'individuo e l'ambiente in cui egli si trova. Un certo grado di tensione, entro limiti ragionevoli, ci è richiesto per affrontare la routine giornaliera della vita e per far fronte alle situazioni talvolta singolari che si presentano. Questa tensione può essere considerata benefica e stimolante, e si riflette in un senso di benessere e nell'efficienza al lavoro. Quando le occupazioni abituali e la fatica del giorno sono finite, la tensione diminuisce e l'individuo si rilassa, soddisfatto di ciò che ha compiuto. Ma la tensione può accrescersi, fino a un grado patologico, se la mole del lavoro, le responsabilità, la volontà di conquista e di potenza a poco a poco soverchiano e sopraffanno le forze fisiche.

    I libri di storia sono pieni di esempi di malattie psicosomatiche dovute alla tensione. Al primo ministro britannico Gladstone veniva un raffreddore diplomatico ogni volta che affrontava un ostacolo politico o un dibattito sgradevole. Elisabetta Barrett, figlia sottomessa di un padre tirannico, fu un'invalida costretta a letto per vent'anni, e guarì quasi del tutto in una sola sera quando incontrò Roberto Browning.

    La collera può uccidere.

    Del resto qualsiasi persona avverte istintivamente l'influenza della mente sul corpo, e tenta di spiegarla dicendo che sotto lo stimolo dell'emozione sentì un nodo alla gola, che il cuore gli fece un salto o si fermò, che gli si strinse lo stomaco, e che era paralizzato dalla paura o accecato dall'ira.

    Gli storici della rivoluzione francese narrano che Maria Antonietta apparve completamente incanutita dopo la prima notte trascorsa nella prigione del Tempio. Da questo sensazionale fenomeno a localizzazione anatomica esteriore si può risalire fino ai più gravi episodi rapidamente fatali. Casi di morte improvvisa per un dolore o una gioia troppo grandi sono noti da tempo. Plinio raccontandoci la morte della madre nell'atto di abbracciare il figlio che torna dalla battaglia di Canne, e Guicciardini descrivendoci il trapasso di Leone X, ce ne hanno lasciati esempi famosi. Anche la collera può uccidere: quando nel 1549 il pontefice Paolo III ricevette dal prediletto nipote Ottavio un rifiuto inatteso ad un suo ordine, un vero furore lo prese, a cui subentrò un accasciamento e una febbre violenta che ne causarono il decesso in quattro giorni. Oggi le cronache sportive ci fanno conoscere non infrequenti episodi di tifosi il cui cuore cede tragicamente all'emozione della vittoria, o della sconfitta della propria squadra.

    Le malattie psicosomatiche sembrano essere più diffuse nelle nazioni molto industrializzate. Anche questo conferma la responsabilità di ciò che noi siamo soliti indicare come vita moderna, che è appunto la vita nelle grandi città con le sue lotte, la concorrenza, le bramosie, gli impegni incessanti. La Cina non conobbe l'ipertensione fino ad una epoca molto recente, e nelle parti remote del Tibet, per esempio, c'è una virtuale assenza di ipertensione, di appendiciti, di ulcere dello stomaco e di disturbi del colon. Forse la gente di quei paesi sa controllare le proprie emozioni meglio di altri, ma bisogna anche notare che di emozioni ne ha certamente meno di coloro che vivono nelle giungle d'asfalto.

    In qual modo le perturbazioni psichiche possono modificare così profondamente l'equilibrio organico? In sostanza gli elementi in giuoco sono soprattutto il sistema nervoso vegetativo e le ghiandole endocrine. Su di essi i processi emotivi si scaricano come onde tempestose, e per questa via vanno a modificare a distanza le funzioni, e persino la struttura degli organi. Così nascono le grandi malattie psicosomatiche quali l'ulcera dello stomaco, l'ipertensione arteriosa, l'angina pectoris, divenute oggi veramente il pericolo pubblico numero uno, e la psiconevrosi, gli squilibri mentali, la neurastenia, insomma tutto il pesante fardello dell'umanità contemporanea.

    Proprio in questi giorni un'indagine compiuta negli Stati Uniti sugli uomini d'affari gravati da pesanti responsabilità ha rivelato elementi che inducono a meditare sui rischi che l'affannosa vita moderna porta con sé. All'ospedale universitario di Ann Arbor (Michigan) 500 di questi businessmen furono visitati in modo che nessun organo e nessuna funzione essenziale sfuggisse ad un'attenta valutazione clinica. Essi si presentavano apparentemente in buona salute. La loro media età era sui 48 anni. Il risultato non fu certo brillante: il 77 per cento aveva qualche anormalità fisica e più della metà abbisognava di cure immediate. Fra questi vennero diagnosticati molti casi di ulcera gastrica, di ipertensione, di malattie di cuore, di calcoli renali, di diabete. I posti di responsabilità costano cari alla salute, ha concluso il primario dell'ospedale, e ogni uomo dovrebbe riflettere un momento su questo punto.

    Del resto la statistica americana che abbiamo citato non fa che confermare, sotto forma di una inchiesta sistematica e metodica, ciò che già si conosceva in base ad osservazioni sparse nella letteratura medica mondiale, vale a dire che gli stati emotivi intensi, gli stati di tensione e di conflitto si scaricano attraverso il sistema nervoso e le ghiandole endocrine sopra parecchi organi, provocandovi alterazioni funzionali che, a forza di ripetersi, possono diventare poi vere e proprie lesioni anatomiche, talora perfino gravi e mortali.

    I primi rimedi.

    Per esempio migliaia di individui soffrono di nevrosi cardiaca, che viene anche denominata nevrosi d'ansietà per sottolineare i suoi rapporti coi perturbamenti emotivi. Il dolore alla regione cardiaca, la palpitazione, l'affanno di respiro dopo sforzi anche minimi, la debolezza generale, sono tutti sintomi che finiscono per rendere invalidi questi pazienti. Poiché in questo caso il cuore non è propriamente leso, ma soltanto alterato, il riposo e la calma sono i primi e più efficaci rimedi.

    Ma soprattutto l'elevata pressione arteriosa, l'ipertensione, con le sue conseguenze a carico delle arterie (arteriosclerosi), del cuore e dei reni, è la tipica malattia che si sviluppa sulla base di stati prolungati d'ansia, di vita affannosa, di lavoro mentale e fisico eccessivo e disordinato, senza la necessaria distensione. Per questo l'ipertensione è più frequente nelle grandi città moderne che nelle popolazioni rurali dalla vita meno tumultuosa. L'ipertensione à attualmente causa d'invalidità più d'ogni altra malattia, e non soltanto negli anziani, ma anche nei giovani. Dopo i trent'anni gl'ipertesi sono numerosissimi, e il massimo si raggiunge non nella vecchiaia, ma già nell'età media.

    Qualsiasi sforzo, qualsiasi emozione producono un'ipertensione passeggera. Ognuno ha provato il martellamento del cuore che accompagna l'eccitazione: contemporaneamente la pressione sanguigna s'innalza. Quando il sistema nervoso è sottoposto a continue reazioni violente, quando ogni giorno diventa una successione di stimoli e di momenti critici, la conseguenza è inevitabile: la pressione diviene via via più alta, e tende sempre più a rimaner tale. Col passare degli anni il cuore progressivamente si dilata, le arterie perdono l'elasticità, la quantità di sangue fornita agli organi finisce per diventare insufficiente. Questo difetto di irrorazione è causa del deterioramento degli organi, e i segni della minorazione funzionale del cervello, del cuore e dei reni rientrano naturalmente nel quadro dell'ipertensione cronica.

    L'accresciuta tensione emotiva e le necessità della vita contemporanea hanno grandemente favorito anche le malattie delle arterie coronarie. Un numero sempre maggiore di persone fra i quaranta ed i sessant'anni va presentando un indurimento ed un restringimento di queste arterie, le cui conseguenze potranno essere l'attacco di angina pectoris o l'infarto. E anche qui il riposo e la tranquillità sono i più importanti elementi del trattamento di questi malati. Nessuna medicina può sostituire il riposo dopo una crisi, o anche dopo il semplice preavviso d'una minaccia di crisi.

    L'altra grande malattia della vita moderna è l'ulcera dello stomaco. Per la formazione dell'ulcera si attribuisce grande importanza alla secrezione del succo gastrico mentre lo stomaco è vuoto, poiché in queste condizioni l'acido non è neutralizzato dalla sua fissazione ai cibi, come dovrebbe avvenire normalmente, e quindi può corrodere la mucosa gastrica e ulcerarla. Ora, queste irregolarità della secrezione sono prodotte spesso da influenze psichiche, ed è ormai di comune osservazione il fatto che gli, ulcerosi sono sovente dei nevropatici o (lei sofferenti per stati psichici di tensione, di conflitto, di ansia.

    Epidemie di ulcere.

    Vere epidemie di ulcere gastriche furono descritte durante la carestia che imperversò in Russia negli anni immediatamente successivi alla rivoluzione, e anche di recente in Germania dopo l'ultima guerra: qui agì certamente l'alimentazione incongrua, ma intervennero anche senza dubbio i traumi psichici. Il numero di ulcere perforate a Londra, Bristol, Liverpool nei periodi in cui le incursioni aeree erano frequenti aumentò perfino di sei volte rispetto al numero abituale dei casi.

    L'ulcera, osserva un clinico italiano, ha un massimo di frequenza nelle classi cosiddette borghesi, professionisti, industriali, commercianti: ciò si spiegherebbe appunto con cause psichiche quali lo studio eccessivo o le preoccupazioni. E un medico tedesco ha scritto: Sembra che l'ulcera si manifesti in individui caratterizzati da rigida coscienziosità, spinta talvolta fino all'intolleranza, onestà assoluta, meticolosità, usualmente dinamici e spesso aggressivi. In sostanza la

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