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Voci dal passato: Testo di parapsicologia
Voci dal passato: Testo di parapsicologia
Voci dal passato: Testo di parapsicologia
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Voci dal passato: Testo di parapsicologia

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Il testo di Bianca Fasano, seguendo una traiettoria disuguale, tenta di recuperare, dall’apparente irrazionalità della tesi parapsicologica, una serie di percorsi logici o passibili di studio.
La prima parte contiene una presentazione dell’autrice, scritta allo scopo di rendersi psicologicamente più comprensibile.
I capoversi prendono il via dalle principali motivazioni che possono spingere l’uomo alla ricerca del paranormale e le deduzioni successive propongono risposte anche al quesito se risulti positiva al fine del vivere quotidiano, la ricerca di un’anima immortale, rispetto alla vita materiale e caduca che conduciamo.
Si sonda l’irrazionale, allo scopo di offrire un quadro complessivo di cosa possa realmente considerarsi scontato e sicuro, nella vita di ogni individuo, per quanto concerne la realtà sociale, scientifica, religiosa e storica e propone alcune esperienze medianiche dell’autrice.
L’interesse suscitato dalle tesi che il lavoro propone, offre un apporto importante al mondo della ricerca parapsicologica ed un affascinante testo di lettura per tutti.
Interessante una lettera che l'autrice ha ricevuto: "Buonasera signora Bianca il mio nome è Cinzia Laiso di sicuro non le dirà nulla infatti non ho il piacere di conoscerla personalmente e nemmeno mai scambiato nessun messaggio finora: comunque Lei conosce fatti che sono accaduti nella mia famiglia e raccontati nel Suo libro Voci dal passato.....fatti che mi raccontava mia madre ed io ero sempre lì attenta ad ascoltare a bocca aperta perché mi sembrava di ascoltare delle favole in qualche maniera ma era molto più affascinante perchè si trattava di mio nonno medium e questi fatti Lei li ha conosciuti tramite il signor Felice Bruno.....sì signora Bianca Lei ha raccontato di mio nonno Vincenzo Iorio padre di mia madre Grazia Iorio medium molto forte il cui spirito guida era Alfredo De Felice fratello morto giovanissimo della mia nonna Wanda De Felice....ho saputo di questo libro solo pochi giorni fa direi per caso dal figlio di una mia carissima amica e conoscono anche loro la vicenda in quanto la nonna della mia amica era stata presente a delle sedute ed in famiglia si raccontava ciò. Che dire ...sono emozionata anche di scriverle non so se leggerà questo mio lungo messaggio e di questo me ne scuso ma sono tante le cose da dire a riguardo che non saprei nemmeno da dove cominciare. Dico solo che sono orgogliosa di essere la nipote di Vincenzo non perchè aveva questo dono ma per l'uomo che era....era un marito padre amico meraviglioso una persona corretta e piena di ideali, soprattutto incorruttibile e non ha mai lucrato su questa cosa ed io avrei voluto veramente essere stata guidata da lui nei passi della mia vita....peccato non averlo conosciuto! Chiedo scusa se l'ho disturbata Le auguro grandi successi nella Sua professione".
Tanto per comprendere come il libro sia attinente al vero.
 
LanguageItaliano
Release dateOct 28, 2014
ISBN9786050330137
Voci dal passato: Testo di parapsicologia

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    Voci dal passato - Bianca Fasano

    TESTO DI PARAPSICOLOGIA

    Dedica

    Terminato di scrivere in prima stesura il settembre 1992, in Casalvelino (SA).

    Rivisto, ampliato, corretto e composto al computer per la pubblicazione nel settembre 1993.

    Approfondito e ampliato nel 2012, in Napoli (NA).

    Dedico questo libro a tutti gli spiriti eccelsi del passato che consacrarono la loro vita alla conoscenza dei misteri del cosmo e all'approfondimento della realtà fisica per offrire agli uomini un universo più intelligibile; Ai miei cari, che mi hanno preceduto in Galilea, dedico in particolare la mia speranza di un'anima.

    "Wir verdanken den Wissenschaften

    Die glucklichsten Augenblicke unseres Lebsens

    Wenn jede andere Freude vorubergeht,

    diese bleibt."

    (Dobbiamo al sapere i momenti più felici della nostra vita. Se ogni altra gioia sene va, questa rimane) FEDERICO IL GRANDE

    Poesia

    Voi che ci avete lasciati.

    Voi, che ci avete lasciati,

    non siete che ad un passo dai nostri respiri.

    Ombre mobili, inquiete,

    tra parete e parete,

    tra sogno e realtà…

    siete là,

    non lontano dalla nostra mano,

    dal soffio del vento che imprime movenze alle tende,

    dal dolce tepore del sole di oggi

    che scalda ricordi di ieri.

    Non siete lontani:

    al mattino,

    le palpebre chiuse

    conservano un baluginio delle vostre presenze.

    Voi, che ci avete lasciato nel pianto,

    sedete tranquilli

    sul bordo del letto, aspettando

    il nostro risveglio.

    E nel sogno vi possiamo vedere.

    Ci abbracciate solleciti, al nostro apparire

    In un mondo, che non ci appartiene,

    a mezz’aria tra quello che è andato

    e il futuro, di un nostro finire.

    Voi, ci tendete la mano,

    ma senza ansia di afferrare la nostra.

    E, col vostro lasciarci ci aprite un cammino

    aspettandoci, calmi al varco del nostro destino. BiEffe

    Presentazione della pubblicazione cartacea (1994)

    Ciro Riemma

    Il testo di Bianca Fasano è stato pensato e scritto dall’autrice in un corpo unico, anche se nella sua elaborazione cartacea del 1994 si decise di sveltirne la lettura con una pubblicazione in quattro volumetti contenuti in un cofanetto. Esso segue una traiettoria disuguale tentando di recuperare, dall’apparente irrazionalità della tesi parapsicologica, una serie di percorsi logici o passibili di studio Il filo funzionale partendo da asserzioni di difficile comprensione, anche mediante l’immersione, parziale in metodiche affini alla parapsicologia o ad essa contrastanti, conduce il lettore ad acquisire un personale parere sulla credibilità concettuale ideologica e/o fisica della scienza parapsicologica e dei fenomeni ad essa collegati. L’individuazione della linea di sviluppo nell’opera è restata, nella sua composizione univoca, la stessa dei quattro libri cartacei, perché siano di più facile interpretazione i concetti espressi.

    La prima parte contiene una presentazione dell’autrice, scritta con l’evidente intento di manifestare la propria personalità, anche allo scopo di rendersi psicologicamente più comprensibile e risente di una rilettura attualizzata alla pubblicazione in e book così come tutto il percorso dell’opera in cui interventi attuali chiariscono e danno anche forza a quanto scritto in precedenza.

    I capoversi prendono il via dalle principali motivazioni che possono spingere l’uomo alla ricerca del paranormale e le deduzioni successive propongono risposte anche al quesito qual ora risulti positiva o negativa al fine del vivere quotidiano, la ricerca di un’anima immortale, rispetto alla vita materiale e caduca che conduciamo.

    Il lavoro, nella parte successiva, sonda l’irrazionale, allo scopo di offrire un quadro complessivo di cosa possa realmente considerarsi scontato e sicuro nella vita di ogni individuo, per quanto concerne la realtà sociale, scientifica, religiosa e storica e propone alcune esperienze medianiche dell’autrice.

    Più avanti l’opera è in gran parte dedicata al tentativo di sciogliere, fondendo le conoscenze specifiche con le metodologie parapsicologiche, un enigma umano del passato, legato al famoso processo Murri e verificare la possibilità che gli spiriti possano effettivamente partecipare alla nostra vita umana, con una presenza costruttiva, benché la legge preveda che Mors omnia solvit, ossia che con la morte fisica ogni legame sia sciolto.

    Le ultime fasi del lavoro letterario raccolgono molte esperienze medianiche vissute dall’autrice in prima persona, anche rispetto alle realtà attuali del mondo sociale, ma anche storie raccolte nel corso di un compito di ricerca durato anni e che ancora dura, che pongono le basi per una più ampia indagine dei milioni di fatti inspiegabili che ogni giorno, spesso in sordina sono registrati passando sotto silenzio, nella nostra realtà fisica.

    Personalmente convinto dell’interesse suscitato dalle tesi che il lavoro propone, essendo io stesso immerso in alcune realtà arcane, volli stampare a suo tempo l’opera cartacea nella convinzione di offrire con tale gesto un apporto importante al mondo della ricerca parapsicologica ed un affascinante testo di lettura per tutti.

    Ciro Riemma

    Presentazione dell'autrice, contestualizzata alla revisione del 2012.

    Guardando in me stessa al momento, non posso fare altro che rendermi conto di come siano state e siano anche oggi molte, le motivazioni che mi hanno spinto, da prima senza averne immediata coscienza e quindi con uno scopo ben preciso, a interessarmi di parapsicologia.

    La prima, evidente, consiste nel fatto di essere nipote di una medium: fin da bambina, difatti, sentivo parlare delle capacità particolari di mia nonna Michela, di cui ho soltanto un vago ricordo del tempo in cui era spirito e carne. Avevo sette o otto anni, quando si ammalò. Per me era la nonna che mi permetteva di giocare con i bottoni, fingendo fossero persone e facendo ballare quelli che avevano un peduncolo forato dove si fa passare il filo.

    La nonna che lavorava velocissima a maglia e qualche volta veniva a casa mia, sedendosi a lavorare ai ferri su di un cassettone antico del disimpegno, ma anche la nonna che ricordo giacere a letto, ammalata, nel tempo in cui lavoravo con la Rai, come ballerina. Avevo circa nove anni, e mia madre mi raccontava che indicava a nonna Michelina la mia immagine in televisione (allora soltanto bianco/nero e Rai uno), tuttavia lei, pur indirizzata, non mostrava interesse: era troppo grave. Poi morì. Fisicamente.

    Di quella nonna, all'apparenza donna semplice, moglie e madre, seppi poi altre cose: le storie sulla sua medianità, il tavolo di legno, pesantissimo che si sollevava sotto la sua mano, rispondendo con salti e tocchi, sì e no o lettere dell'alfabeto, alle sue domande, di sua sorella che, possedendo un tavolino a tre piedi, lo vedeva correre sotto il suo letto quando andava a dormire. Le storie narrate da mia madre sulle previsioni azzeccate e sulla fine del suo gratuito operato di medium, facevano parte della realtà della mia infanzia, per cui non potevo stupirmi di molto. Nonna Michela, alla morte della sua terzogenita appena nata, vide la cosa come una punizione divina perché la Chiesa non ammetteva (e non ammette), contatti con l'aldilà. Non di questo tipo, comunque. Quindi, spaventata, smise. A questo proposito occorre aprire una parentesi. L’argomento relativo allo spiritismo è tutt’oggi considerato una sorta di peccato o abominio dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

    Questo benché in realtà (e vedremo più avanti alcuni casi), sia insito nell’uomo il desiderio di pensare che la persona amata e perduta alla vita ci attenda altrove. In passato le sedute medianiche partivano molto spesso da ragioni d’amore e oggi tali ragioni si esprimono diversamente, anche attraverso la nascita di associazioni variamente interessate al quesito della sopravvivenza dell’anima dopo la morte fisica. Si tratta di Associazioni per la ricerca sull'ipotesi della sopravvivenza, quali, ad esempioL'associazione Gnosis", [1] fondata nel 1981, che ha come presidente il Prof. Giorgio di Simone e tra i consiglieri l’amica Laura Guerra Rascio, ricercatrice metafonica, già partecipe del mio Premio Parmenide per la saggistica inedita e vincitrice, dopo la pubblicazione del suo Napoli chiama il cielo risponde, per quella edita. Vi sono molti siti interessanti ed alcuni da scartare che si occupano dell'argomento ed occorre, per chi volesse approfondire, cercarli e valutarli volta per volta. Su questo tema tratteremo ulteriormente più avanti: - Fondazione Biblioteca Bozzano - De Boni; Il Laboratorio; Luce e Ombra; Esonet Centro Studi Parapsicologici; New Paradigm Books; Koestler Parapsychology Unit (University of Edimburgh); The RetroPsychokinesis Project (Kent University at Canterbury); International Institute of Projectiology and Conscientiology; Society for Psychical Research (S.P.R.); Rhine Research Center; University of Princeton; Cognitive Science Laboratory; Parapsychological Association Inc.

    Altra Associazione simile è quella denominata I nuovi Angeli dedicata ad Alfonso Gatto, giovane morto prematuramente. Questa prevede finanche un organo di stampa [2]. Torneremo più ampiamente sulla questione con riferimento ad un altro amico, conosciuto nel tempo in cui la mia Accademia dei Parmenidei portava avanti un Premio che prevedeva in settore dedicato alla Parapsicologia. La Chiesa, se anche sembra comprendere lo stato d’animo di coloro che hanno perduto alla vita un loro caro, non si discosta dall’imporre l’esercizio delle tre virtù teologali, ossia : la fede nella vittoria di Cristo sulla morte, la speranza di ricongiungersi spiritualmente alla persona cara nel giorno stabilito dal Signore, l'amore verso Dio e verso i fratelli.Implicando ciò di attenersi alle Sacre Scritture, le quali, fin dall' Antico Testamento, si esprimono con fermezza e severità contro di quanti esercitano la magia o altre forme di divinazione, valutate come azioni di disubbidienza nei confronti di Dio. Proprio nel Deuteronomio [3] la pratica di interrogare i morti è richiamata insieme con altre forme di divinazione e, riferendosi a chiunque compia queste azioni, il testo sacro dice: - ... chiunque fa queste cose è in abominio al Signore... . (Dt 18, 12).- Non si allontana da ciò il Nuovo Testamento, in particolare negli Atti degli Apostoli, dove ripropone la condanna di ogni mentalità idolatrica e di qualsiasi atteggiamento superstizioso e magico. Nel testo sacro a questa condanna si oppone la domanda incalzante ai cristiani di arricchire la fede nell'unico Signore Gesù Cristo e di ricevere il battesimo (cfr. At 13, 6-12; 16,16-24;19, 18-20). Appare coerente con questi criteri anche l’insegnamento dei Santi Padri e dei Dottori della Chiesa pervenuti al responso negativo del S. Uffizio del 24 aprile 1917 sulle comunicazioni spiritistiche, confermato e ribadito dal Catechismo della Chiesa Cattolica: - 2115. Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo. L’imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità. 2116. Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che svelino l’avvenire [Cf Dt 18,10; Ger 29,8 ] La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo. 2117. Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo - fosse anche per procurargli la salute - sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad un'intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare gli amuleti è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli. Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali (medicine alternative) non legittima né l’invocazione di potenze cattive, né lo sfruttamento della credulità altrui."- Avendo registrato un aumento delle pratiche spiritistiche anche tra i fedeli cattolici, la Conferenza Episcopale Toscana pubblicò in merito la Nota Pastorale A proposito di magia e demonologia. Al N. 9 della Nota, quando i Vescovi si riferiscono alle sedute spiritiche come pratiche divinatorie si legge: ... i singoli partecipanti e i medium (...) si prodigano nell'invocazione delle anime dei defunti (...) in realtà essi introducono una forma di alienazione dal presente ed operano una mistificazione della fede nell'aldilà, generalmente con trucchi, agendo di fatto come strumenti di forze del male che li usano spesso per fini distruttivi, orientati a confondere l'uomo ed allontanarlo da Dio."-

    C’è quindi poco da meravigliarsi del fatto che mia nonna, parlando di oltre sessant’anni addietro, si sentisse colpevole nei confronti della religione e, persino, considerasse l’ipotesi di una sorta di punizione divina nei suoi confronti, alla morte della sua terzogenita. Non che la stessa Chiesa Cattolica trovasse impossibile allora e trovi impossibile oggi, la comunicazione con i defunti, altrimenti non sarebbero spiegate le apparizioni della Beata Vergine Maria o dei Santi, ma, in questi casi la Chiesa sostiene che si tratti d'iniziative di Dio. Egli, infatti, nella sua immensa misericordia e nell'economia della sua Provvidenza permetterebbe, in casi esclusivi, che ciò accada, per il bene delle anime e della Sua Chiesa. Nel caso, invece, in cui siano gli uomini a evocare le anime dei trapassati, non è mai consentito dare il proprio assenso né partecipare a tali pratiche. Né si fa differenza tra i mezzi usati: medium, scrittura automatica, registratori, computer, radio, televisione o altro, giacché non si differenzia tra mezzi leciti e altri illeciti, visto che il fine da conseguire sarebbe in sé contrario alla fede.

    La Chiesa non fa differenza neanche tra una comunicazione spiritica buona e un'altra cattiva, prendendo come criterio di distinzione l'intenzione di chi cerca il contatto con l'aldilà. In pratica, dunque l’attività dello spiritismo non può essere giustificata né con il desiderio di conseguire un fine buono, di tipo religioso o scientifico, né con la convinzione, da parte di chi lo pratica, di compiere tali azioni ispirandosi alla fede cattolica: non è possibile compiere un atto contrario all'insegnamento della Chiesa ispirandosi nello stesso tempo alla fede cattolica.

    La Chiesa sembra avere ben chiara quale sia la posizione tra i figli di Dio ancora pellegrini sulla terra, quanti sono passati nell'altra vita e si stanno purificando e i fortunati che godono la visione di Dio. Le invidio questa distinta convinzione. Certamente il concetto molto materiale di un inferno di fiamme e tormenti materiali ed eterni, di un purgatorio dove anime ancora impreparate saldano, in qualche modo, i debiti con il nostro Dio e di un Paradiso in cui, perennemente, altre anime purificate sostano eternamente a godere la Sua presenza, resta per me molto difficile da percepirsi.

    Più evidente, invece, ciò che l’esperienza mi ha concesso di comprendere, ad esempio, su quanti si tolgono la vita, la cui vera fiamma eterna parrebbe il permanere nello stato di sofferenza estremo che li ha spinti al gesto e da cui, proprio con il suicidio, avrebbero voluto sfuggire.

    Peggio delle fiamme eterne… Per una caratteristica insita dalla nascita, una parte di me, vive la vita con vitale fatalismo, godendo come una lucertola al sole nei giorni luminosi, ma anche lasciandosi colpire dal vento e dalla pioggia, con la splendida sensazione di essere una molecola dell'immenso mondo in cui, infinitesimale e felice, si trova a esistere.

    Appare ovvio che sia stato quello stesso gusto di vivere a spingermi verso la conoscenza come un assetato a una fontana; perché a mio parere la voglia di vivere non deve spingere alla dispersione delle qualità che la natura ci dona, nella sterile ricerca di una continua soddisfazione per la parte materiale del corpo. Questo perché io credo nell'anima. In conseguenza di ciò ho amato comprendere teoricamente e mettere in pratica, il maggior numero di possibilità conoscitive, per cui sin da bambina mi sono lanciata sulla strada dell’esistenza apprendendo a danzare, assaporando la vitale necessità di scrivere poesie, la gioia di dipingere, la bellezza e la pace interiore che dona lo scrivere racconti e via via romanzi e testi sempre più ricchi e complessi.

    Tutto ciò mi ha posto nella necessità di conoscere sempre di più, mettendomi anche in grado di esternare questa conoscenza nel modo più gradevole e comprensibile, sia agli studiosi, sia a quanti di storia, filosofia, letteratura, sociologia, legislazione e altro, in linea di massima s’interessano poco o nulla.

    Alla mia prima laurea in architettura ha fatto seguito, nel 2003, quella in sociologia e, nel 2007, una magistrale in teoria della conoscenza e ulteriori corsi che potevano offrirmi differenti ottiche mentali. Al solo scopo di apprendere. Nel frattempo, per seguire la mia ultimogenita, ho imparato ad andare a cavallo, ma, anche, ho passato ore cogliendo le ulive sulle colline di Droro [4], immersa nella natura, o colto l'uva per farne vino e pomodori per farne conserve. Alle spalle di questa me manifesta e coerente, esiste però da sempre un'altra me stessa, nascosta, colma di una sensibilità profonda, capace di sensazioni ed emozioni eccessive rispetto a questa società del benessere esteriore.

    Quella me stessa percepisce nell'aria pensieri mai divenuti parole, subisce le pene dei sentimenti e delle emozioni non espresse di chi la circonda e vive in sintonia continua con le sofferenze della nostra umanità contraddittoria, la quale, apparentemente, sembra ricercare soltanto l'appagamento di una felicità del tutto materiale, ma intimamente è piena di dubbi e desidera disperatamente ottenere la possibilità di credere nella presenza di un'anima. Per non morire.

    L'arte, in ogni sua manifestazione, ha rappresentato per me un mezzo con cui esprimere, realizzare e in qualche caso ritrovare la mia linfa vitale più autentica; potendo in tal modo anche impregnarmi d’infinito e placare l'ansia dell’esistere quotidiano, che si stempera e perde d’importanza a contatto con la bellezza dell'espressione artistica. Col passare degli anni si è andata affinando sempre più, nel profondo del mio io, quella che amo definire sensibilità dell'immateriale; ossia la capacità di percepire il dolore, ma anche la speranza e la gioia di esseri che hanno lasciato questo mondo.

    È questa sensibilità una chiave di lettura in più, rispetto ai misteri dell'universo, che adopero mantenendo verso essa la necessità di contenerla e non lasciarmi sopraffare. In più, percependo in modo più forte del normale tutte le piccole grandi perversioni più nascoste nel profondo della psiche di chi ci circonda, occorre una particolare quantità d’incondizionato amore e capacità di perdono. Lo studio della grafologia ha aperto altri orizzonti: osservare una grafia e percepire, attraverso questa, la personalità nascosta dietro quei segni in qualche caso è utile, spesso ti pone in una situazione di eccessiva e quasi immediata conoscenza del prossimo.

    Tuttavia consiglio lo studio della grafologia, percepita oggi come scienza esatta. È un fatto che la vita di ogni giorno, vissuta a stretto contatto con il parasensoriale, divenga più complessa, tuttavia s’impara a convivere con le possibilità che concede. Quante aure buie e tristi ho visto intorno a gente che sorrideva! Quanti presagi amari, intorno ai volti speranzosi e giovani, quante mani che mi parlavano di morte e contatti fugaci che mi passavano tristezza e sconforto o luoghi nuovi a me, che si riempivano di presenze passate. Questo che ho provato a descrivere non è che un lato, forse il più delicato e difficile, della mia realtà di sensitiva e per questo motivo, pur se con difficoltà, ho preferito per anni fingere di non percepire la mia diversità, chiudendo una porta materiale agli amici che ci hanno preceduto in un'altra dimensione, benché mi rendessi conto quanto fosse necessario un po' di luce sul lato spirituale della condizione umana. Certamente non sono sola a possedere capacità parasensoriali, e oggi, finalmente, si parla della questione con interesse e attenzione, non più con paura e ignoranza.

    È comunque un sogno: Rendere un'anima immortale a chi teme o crede di non possederla; far comprendere all'uomo che vive soltanto in funzione della carne che questa non è in suo potere, che dovrà lasciarla, ma anche consentire un po’ di speranza a quanti hanno perduto un loro congiunto o un essere amato, perché sappiano che esiste ancora, è ancora vivo.

    Quante cose cambierebbero in meglio nel mondo della carne, se tutti potessero essere certi di possedere anche, o forse soprattutto, una parte eterna spirituale e invisibile ai più. Per molti difatti riesce difficile credere che esista e coesista con il corpo fisico, un corpo astrale; eppure accade che, in casi di amputazione di arti, l'arto fantasma sia percepito come integro, oppure che il corpo astrale, in varie occasioni traumatiche, possa rendersi visibile al corpo fisico. Su questa evenienza tornerò più volte nel corso del testo di parapsicologia, ma fin da ora vorrei consigliare il lettore di tentare un contatto con il proprio io immateriale, poiché un miglior modo di vivere dipende proprio dalla capacità d’interdipendere positivamente con il proprio corpo astrale.

    Avrei potuto iniziare a scrivere questo libro molti anni fa, ma decisi di posticipare il lavoro al momento in cui sarei stata certa di aver raggiunto un più sano equilibrio psico-fisico, ossia una maggiore coesione tra io materiale ed io spirituale.

    Mi hanno spinto alla realizzazione di questo libro molte voci che non tutti sono in grado di ascoltare. In realtà forse si pretendeva da me che dedicassi gran parte della mia vita alla ricerca di spiegazioni riguardanti il mondo del paranormale, ma desidero non lasciarmi travolgere ed inoltre, per essere in grado di prendere contatto con le realtà intangibili, occorre avere i piedi ben saldi nel tangibile, una grande forza di volontà, serenità spirituale e coraggio.

    Comprendendo fin dove sia giusto e possibile giungere.

    Le mie capacità erano ancora allo stato latente fin dall'infanzia e poi nella giovinezza, quando brancolavo nel mondo irreale delle presenze eteree correndo il rischio di trovarmi coinvolta fisicamente e psichicamente in situazioni che non ero ancora in grado di gestire. Sono molti coloro che, prima di me, hanno affrontato da incoscienti questo rischio ed hanno pagato un prezzo troppo caro. Oggi, proprio attraverso lo scorrere materiale dei giorni e degli eventi, aiutata da forze extrasensoriali che benevolmente mi hanno seguita nel mio cammino umano, ho raggiunto la capacità di dialogare con Voi, tentando di farlo con la maggiore chiarezza possibile e con l'intenzione di porre un punto di partenza o di transito, (giammai di arrivo), per successive e più approfondite diagnosi. Il mio desiderio è che questo scritto ubbidisca, anche se soltanto in parte, al desiderio delle forze spirituali positive, tendenti a pubblicizzare la realtà del loro esistere come mezzo di speranza e di conoscenza per tutti gli uomini, perché non si ponga limiti di tempo di luogo o di spazio.

    L'extracorporeità difatti non è condizionata da nessuna di queste realtà relative, ossia le riduce, le approfondisce, le altera, le sovrappone, le nega o le esalta a suo piacimento. Abbiamo in dote un universo di conoscenza e noi stessi vi facciamo parte, in quanto inquilini e condomini ma anche molecole infinitesimali ed essenziali di un uno che eternamente si evolve in positivo.  Possediamo in embrione tutto il sapere dell'universo e dobbiamo tendere alla perfezione, senza porci il problema se essa sia per noi oggi materialmente raggiungibile. I nostri sensi mortali non sono che la parvenza esteriore di altre possibilità che ci sono state offerte dallo spirito, ma queste non sono in grado di estendersi se noi ci rifiutiamo di accettarne la presenza. La percezione extrasensoriale non è sempre una realtà facile, ma se ciascun essere umano desiderasse evolversi verso essa, certamente trarrebbe vantaggi anche materiali dalla maggiore capacità di comprensione dei suoi simili e delle realtà spesso amare che s’incontrano ogni giorno, ed anche un maggiore vigore fisico che, per contrasto, nascerebbe in essere i quali non temono più la morte. La realtà del quotidiano ci impone purtroppo cento impellenti necessità per cui gli esseri umani, troppo coinvolti a osservare quando li circonda, finiscono per non vedere che l'estremamente tangibile. Occorre invece imparare che la realtà visibile non esclude quella invisibile, ossia quella che il nostro organismo umano generalmente non riesce a percepire. Un semplice esempio di come possano convivere due realtà differenti, di cui una percepibile da un dato essere e l'altra non percepibile da questi, ci giunge dai computer: è oramai conoscenza comune il fatto che, se due file (ad esempio), sono creati e salvati, con un due differenti e non interdipendenti programmi, ciascuno di questi con il programma differente non possa essere letto.

    Agli albori dei computer la cosa era ancora più evidente, ma la problematica esiste tuttora. Ebbene: immaginiamo di essere anche noi come dei programma posti in grado di leggere – vedere - vivere un tipo di realtà tangibile, perché stupirci che possa esistere un altro tipo di realtà, altrettanto viva, ma che noi non siamo programmati a percepire? Forse dipende soltanto da noi l'acquistare la capacità di estendere le nostre possibilità di percezione, passo per passo, cominciando a intuire la presenza di un’altra realtà, per poi viverla e vederla" sempre di più.

    Forse proprio a mezzo della pressione psicologica esercitata da quanti possiedono, magari soltanto in embrione, questa differente o maggiorata capacità percettiva, che si potrà indicare la strada della conoscenza totale a una massa sempre più estesa di mortali, pronti a divenire coscienti della loro immortalità spirituale. Il senso del mio lavoro è proprio in questa possibilità di riflessione, che non allontani l'uomo dalla realtà tangibile, ma gli permetta di approfondirne la conoscenza attraverso la percezione di una realtà eterea parallela.

    Mettendo così in grado il nostro computer umano di leggere nei file della vita tutto ciò che vi è scritto.

    Bianca Fasano

    Poesia

    Ramiro Fasano.

    DESTINAZIONE SCONOSCIUTA

    ************

    Con quanta forza, esile creatura

    venuta alla luce

    gridasti la tua esistenza.

    Allora calde braccia ti accolsero

    ed il tuo pianto si spense

    nel rassicurante sorriso

    di ehi ti prese con amore

    Ma nuove ombre ti avvolsero

    e tu ancora fuggi la quiete

    dell’amore di un Dio.

    Cerchi con forza i segni

    della mente dell’uomo

    e in burrascose onde ti spingi

    verso invisibili orizzonti.

    La tua lacrima

    non addolcirà l’oceano,

    ma l’attimo che é la tua vita

    non si spegnerà invano

    se in altri lascerà il ricordo.

    La speranza di un'anima

    Se tutti gli esseri umani potessero ammettere senza alcuna ombra di dubbio, che Gesù Cristo, figlio di Dio, vero Dio e vero uomo, sia morto sulla croce e quindi il terzo giorno resuscitato dalla morte -secondo le scritture- e dopo quaranta giorni salito al cielo, una gran parte delle problematiche legate agli studi sulla parapsicologia sarebbe risolta. Questo perché la realtà che appare più difficile da accettare è la sopravvivenza al corpo, (dopo la morte fisica), di un'anima incorporea, e che quest'anima eterea, (energia pura?), si distacchi dal corpo al momento della morte e resti vivente.

    Appare chiaro quindi che, qual ora tutti potessero recitare il Credo, in perfetta convinzione, tale possibilità di sopravvivenza alla morte sarebbe provata da un esempio che per i credenti è inconfutabile: quello offerto appunto da Gesù, morto, e risorto il terzo giorno, che con l'Ascensione a cielo avrebbe completato la sua dolorosa quanto necessaria parabola terrena, lasciando dietro di sé, come una luminosa scia, appunto quella certezza di eternità.

    L'Apostolo Paolo, sulla cui parola si fonda in gran parte la cultura religiosa della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, a cui si deve l'esplosione del Cristianesimo in occidente, nella sua prima lettera ai Corinti, (che la critica ammette essere stata scritta non più tardi dell'anno 57), afferma con estrema convinzione e semplicità che Gesù Cristo è morto per noi, è stato sepolto, è resuscitato dai morti il terzo giorno e in seguito è apparso a Cefa, ai dodici apostoli ed anche a cinquecento fratelli in una sola volta.

    Le parole di Paolo sono avvalorate da svariate altre apparizioni di cui parlano i Vangeli e Gli atti degli Apostoli.

    Poteva questo potere di risorgere essere una prerogativa soltanto di Gesù, giacché figlio di Dio?

    Per i credenti la risposta a tale domanda è no, giacché i credenti accettano la resurrezione della carne e la vita eterna, la qual cosa presuppone che nel nostro corpo vi sia la capacità di risorgere per non morire mai più.

    La sopravvivenza spirituale oltre il materiale è una realtà che ci dona la fede, e più precisamente Gesù, con la sua venuta. Prima di lui tale speranza non era mai stata tanto apertamente offerta, difatti di spiritualità e immortalità non si parla nel "Decalogo [1] , né nel Levitico [2], o nel Deuteronomio [3] [4]". Lo stesso Mosè inoltre non offre in nessun luogo ricompense spirituali e neanche parla al suo popolo di un'altra esistenza e dell'immortalità dell'anima.

    Dopo la venuta di Cristo invece, con la nascita della religione Cristiana, annotiamo tutta una serie di apparizioni della Madonna e dei Santi, cioè di esseri che, a differenza degli Angeli, (di cui già si parla nel vecchio testamento), sono stati esseri viventi, hanno affrontato una vita terrena e in seguito una vita ultraterrena. Tali apparizioni hanno caratterizzato momenti eclatanti della vita religiosa dalla nascita di Gesù a oggi, coinvolgendo esseri umani viventi che hanno assistito alle apparizioni, fungendo così da tramite e da medium tra l'invisibile e il visibile.

    Restando quindi nell'ambito della religione cristiana, parlando ai soli credenti e offrendo a questo testo di ricerca parapsichica che mi appresto a comporre, basi assolutamente religiose, una parte del lavoro, ossia quello riferito alla possibilità di dimostrare l'esistenza di contatti tra esseri intelligenti materiali ed esseri intelligenti spirituali, sarebbe già completata. L'uomo, cioè, in virtù della possibilità di salvezza offertaci da Gesù, sacrificatosi per i nostri peccati e per la nostra redenzione e resurrezione, con la morte perderebbe il lato materiale del suo organismo, per divenire puro spirito o pura energia.

    Partendo da questi presupposti non dovremmo più stupirci della possibilità che questo Spirito-Energia resti in qualche modo legato alla vita materiale, potendo anche mostrarsi in forma apparentemente corporea, allo stesso modo con cui i santi restano vicini a noi per aiutarci a risolvere le questioni materiali, compiendo apparizioni. Gli spiriti, ossia le anime dei defunti, accolti nel grande dilemma dell'inferno, del purgatorio e del paradiso, anche se soltanto in situazioni eccezionali, tornerebbero a discutere con noi corporei per la gioia di farlo, o anche per la necessità di guidarci, ma con la saggezza di chi, essendo stato uomo e avendo raggiunto uno stato puro, possa realizzare con maggiore chiarezza la positività o la negatività delle nostre azioni, indicandoci l'aldilà come punto di arrivo.

    Tutto quanto detto andrebbe bene anche per coloro che credono fermamente in altre religioni, differenti dalla Cattolica Apostolica Romana, in cui esistano comunque i presupposti di fede nella resurrezione dopo la morte. Il mio lavoro di ricerca è invece aperto a tutti, credenti e atei convinti; offrirò dunque la mia esperienza come coscienza scientifica, per trattare una materia che troppe volte è stata indicata per estremismi, o come una sorta di ciarlataneria da cui occorre guardarsi, (questo da chi si mostra refrattario a ogni speranza di sopravvivenza dell'anima), o accettata come insindacabile, da quanti facilmente si lasciano convincere, sia pure con teorie inesatte e non comprovate.

    Questo testo inoltre non intende attenersi soltanto alle esperienze effettuate o subite da altri, ma assume per me connotati particolari perché a distanza di oltre quindici anni, dal momento in cui mi sono ritrovata direttamente coinvolta nel problema, mi accingo finalmente a compendiare in un libro le esperienze personali e le esperienze di studio, tentando di comprendere assieme a voi le sfumature di uno studio così vario e sfuggente che viene di solito raccolto sotto i termini di metapsichica, parapsicologia o spiritismo e ingloba in sé molti fenomeni inspiegabili con i mezzi normalmente messi a disposizione dell'uomo dalla scienza fino ad oggi conosciuta.

    Allo scopo di introdurvi sin dalle prime battute nel tipo di esperienza che normalmente mi cammina a fianco, devo precisare che già scrivendo queste prime note amanuensi, sono stata interrotta dall'intervento del mio spirito guida, Eusapia Paladino [5], che mi ha rilasciato queste informazioni:-

    Ore 18,15 del 28/12/1991- "Le mie mani erano potentemente/ attratte dalle (illeggibile) lei non è adatta al movimento dei/ tavoli sa scrivere ed è meglio Una sera a casa del marchese/ Luigi Mantovani facemmo una seduta/ speciale: chiamai la madre del/ marchese che era morta... anni ma non/rispondeva. Poi apparvero due mani, (due parole illeggibili) una nera e una chiara - la mano doveva scrivere qualcosa/ misi la matita sul foglio e comparve/ una frase. Era la mano che/ scriveva-/ fate allenamento e/ riuscirete, ma anche con/ la presenza di estranei. Io facevo/ballare il tavolo e lo alzavo a mano/ a mano più alto. Ma anche facevo/ comparire persone intere. 

    Voi

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