Sepp Innerkofler: Alpinista, pioniere del turismo, eroe
By Hans Heiss and Rudolf Holzer
()
About this ebook
Il libro tratta principalmente dello straordinario scalatore e popolare guida alpina, nonché dell'imprenditore turistico Innerkofler, delineando al tempo stesso lo sviluppo del turismo fino allo scoppio del conflitto mondiale. Come caporale degli Standschützen, Innerkofler condusse a postazioni avanzate le più esperte guide alpine, fino a trovare la morte nel luglio 1915. Negli anni Settanta del secolo scorso suo figlio smentì la leggenda nazionalistica secondo la quale era caduto sotto il fuoco nemico.
"Sepp Innerkofler, uno dei migliori scalatori del suo tempo. Oste, guida alpina, albergatore e infine Standschütze. Ma soprattutto un tipo a posto." Reinhold Messner
Related to Sepp Innerkofler
Related ebooks
Una vita. Selma Meerbaum-Eisinger (1924-1942) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAi confini dell'Artico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBauzanum: Bolzano, Bozen in breve tra mummia del Similaun e Duce a cavallo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsHelsinki e Finlandia Meridionale - La Guida Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAntonio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDoppio gioco Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAlla scoperta di Crevoladossola Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPasseggiate intorno al Purgatorio romano Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa terra sembrava tremare - Uomini in guerra sulla Tofana di Rozes Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsElisabetta Imperatrice d'Austria Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBollettino del Club Alpino Italiano 1895-96 Vol. 29 Num. 62 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn segreto tutto mio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGli ossibuchi di Nietzsche: Un felice incontro con Torino e la cucina piemontese Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI borghi alpini di Usseaux: Dove è bello vivere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIbsen Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'ascesa di Adolf Hitler Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsItri nella descrizione dei viaggiatori del “Grand Tour” Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL’offensiva austriaca nel Trentino Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAmori defunti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn amore in vaticano. La Regina che non voleva regnare Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFormia nella descrizione dei viaggiatori del “Grand Tour” Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn amore perduto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFermate i rivoltosi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Grande Strada Delle Dolomiti Bolzano: Cortina Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRitrovare la Strada Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAdele: L'ultima 'Berta' che filava Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGrandi storie di montagna che non ti hanno mai raccontato Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI turbamenti del giovane Törless Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsOcchi di marrone Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBestie, uomini e dei Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
European History For You
Storia irriverente di eroi, santi e tiranni di Napoli Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFake news dell'antica Roma: 2000 anni di propaganda, inganni e bugie Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMitologia, la grande raccolta! Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStoria dell’Italia moderna Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI monumenti esoterici d'Italia Rating: 5 out of 5 stars5/5Storia e leggende delle SS: Ediz. illustrata Rating: 2 out of 5 stars2/5Storia erotica d'Italia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNapoli velata e sconosciuta Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'Italia segreta dei sequestri Rating: 5 out of 5 stars5/5Mein Kampf - La mia battaglia: Edizione con note e illustrazioni Rating: 3 out of 5 stars3/5Dossier Brigate Rosse 1969-2007: La lotta armata e le verità nascoste Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'altra Europa: Miti, congiure ed enigmi all'ombra dell'unificazione europea Rating: 2 out of 5 stars2/5La Difesa della razza Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNapoli sotterranea Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Sistema. Licio Gelli, Giulio Andreotti e i rapporti tra Mafia Politica e Massoneria Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStoria economica e sociale del Medioevo Rating: 0 out of 5 stars0 ratings101 storie su Milano che non ti hanno mai raccontato Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Cerchio Magico Rating: 3 out of 5 stars3/5La moda italiana nel XV secolo. Abbigliamento e accessori Rating: 5 out of 5 stars5/5Roma segreta e misteriosa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStorie segrete della storia di Napoli Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPalazzi e giardini di Napoli Rating: 0 out of 5 stars0 ratings101 perché sulla storia di Roma che non puoi non sapere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMussolini e gli Illuminati: Da Piazza San Sepolcro al rito sacrificale di Piazzale Loreto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRinascimentali. Come si viveva in Italia nel Cinquecento Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuando eravamo i padroni del mondo: Roma: l'impero infinito Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStoria dei Longobardi: Historia Langobardorum Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNapoli esoterica e misteriosa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCleopatra: La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStoria del Mostro di Firenze - Appendice al I Volume Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related categories
Reviews for Sepp Innerkofler
0 ratings0 reviews
Book preview
Sepp Innerkofler - Hans Heiss
autori
Hans Heiss
Sul confine
L’importanza di Sepp Innerkofler per il turismo dell’Alta Pusteria e di Sesto
Una regione di transito
Sesto si trova in Alta Pusteria, nella parte orientale dell’Alto Adige, in una suggestiva posizione d’altura e di transito. È una delle più belle regioni alpine, situata alle porte delle Dolomiti, Patrimonio naturale dell’umanità, con l’icona paesaggistica delle Tre Cime di Lavaredo.
Intorno al 1900, lo scrittore tirolese Karl Felix Wolff fregiò l’Alta Pusteria dell’appellativo Engadina austriaca
. Questo omaggio alla potente concorrenza svizzera serviva senza dubbio a valorizzare la regione, conferendole una certa appetibilità commerciale. Era però anche parte di quella nuova attitudine autopromozionale con cui la popolazione e gli operatori del settore turistico cercavano di affrontare, dopo secoli di sviluppo lento e tranquillo, un rapido mutamento epocale, in cui andava estendendosi la rete ferroviaria e il turismo fioriva come mai prima.
L’Alta Pusteria comprende, per dirla in termini colloquiali, la terra dei due fiumi
fra l’alta Drava e l’alta Rienza, che sfociano rispettivamente nel Mar Nero e nel Mediterraneo. Situata nel punto di giunzione fra Alto Adige, Tirolo orientale e Veneto, l’Alta Pusteria non è un toponimo dotato di ufficialità giuridica, non ha mai costituito un distretto amministrativo. Tuttavia, nell’esperienza degli abitanti e degli osservatori forestieri questa zona di transito si è sempre presentata come un’invisibile unità, con proprie coordinate e un profilo peculiare.
A partire almeno dall’epoca antica l’Alta Pusteria fu uno snodo importante del traffico interregionale e dei movimenti migratori, una zona di contatto etnico, ed era considerata una sfera d’interesse politico di prim’ordine. In epoca romana era attraversata dalla via Claudia Augusta Altinate, che collegava l’alta Italia con le province tedesche del sud-ovest germanico; d’altra parte, lungo i solchi delle sue valli passava la strada verso oriente che portava in Pannonia. Quindi l’Alta Pusteria non era una regione montuosa chiusa in se stessa, bensì un fulcro del traffico nelle Alpi centrali, non un’area d’insediamento meramente rurale, ma piuttosto una zona di movimenti, irrequietezze e partenze.
Grazie a questa posizione di transito e collegamento fra diversi centri di potere economico, nelle località dell’Alta Pusteria si sviluppò ben presto una mentalità mercantile: paesi come San Candido, Sesto o Villabassa non erano luoghi isolati di autosufficienza contadina, bensì partecipavano alla congiuntura internazionale in quanto piccoli centri di lavorazione del pellame, della cappelleria e di stoccaggio delle merci.
Fin dal XVII e XVIII secolo l’Alta Pusteria si predispose ad accogliere i flussi turistici. Qui, durante il periodo più caldo dell’estate, si rifugiavano decine di famiglie benestanti provenienti da Bolzano e dintorni, villeggiando a Monguelfo, Villabassa, Dobbiaco o San Candido. Anche i vari bagni della zona conoscevano un afflusso notevole: Bad Maistatt, Weitlanbrunn, Salomonsbrunn, Altprags, Wildbad Innichen (Bagni di San Candido) o Bad Moos (Bagni di Moso) a Sesto sono nomi oggi pressoché dimenticati, ma intorno al 1900 indicavano anche oltre i confini del Tirolo importanti destinazioni per la cura di disturbi reumatici, gastropatie, sciatica o problemi ginecologici. La prima modernità può quindi essere considerata la fase d’incubazione del turismo, l’epoca pre-turistica dell’Alta Pusteria, che poggiava sui tre pilastri del transito, della villeggiatura e dei bagni.
Poco dopo il volger di secolo, nel primo Ottocento, i traffici si ravvivarono grazie alla realizzazione della Strada d’Alemagna, la via Ampezzana
che dal 1823 migliorò il collegamento fra Dobbiaco e Cortina attraverso la Val di Landro. Non fu un caso che nel 1836, a Carbonin, il contadino Georg Ploner aprì una modesta locanda in cui i viaggiatori potessero sostare. Pochi anni dopo una giovane donna, Emma Hausbacher, divenne comproprietaria dell’albergo Schwarzadler a Villabassa sposando Josef Hellenstainer; dopo la morte precoce di quest’ultimo, nel 1858, Emma si dimostrò un’eccellente locandiera, rivelandosi presto una pioniera del turismo in Alta Pusteria.
Manifesto d’epoca della Südbahngesellschaft
Gli albori dell’alpinismo
Un decennio più tardi la popolazione dell’Alta Pusteria poté osservare con stupore i primi alpinisti che affrontavano le vette eminenti delle Dolomiti ampezzane. Già nel 1862 e nel 1864 il viennese Paul Grohmann, con l’aiuto delle guide ampezzane Angelo Dimai, Francesco Lacedelli e Santo Siorpaes, scalò le Tofane, per poi conquistare la Cima Grande nel 1869 assieme a Franz Innerkofler. Fu grazie a quest’ultima impresa che una guida di Sesto entrò per la prima volta nella storia dell’alpinismo. Franz Innerkofler, nato nel 1834 a Sesto, nel maso Mitterhößler, fra i molti figli di un contadino, negli anni cinquanta aveva già accompagnato il vecchio scalpellino
Josef Innerkofler nelle sue battute di caccia, sviluppando così il proprio talento alpinistico. Quando Grohmann nel 1868 volle risalire la Punta Tre Scarperi assieme allo scalpellino, il tentativo fallì, mentre il secondo tentativo, intrapreso l’anno successivo con il giovane Innerkofler e Peter Salcher, fu coronato da successo: nel giro di appena un mese, fra luglio e agosto, il trio Grohmann-Salcher-Innerkofler scalò la Punta Tre Scarperi e il Sassolungo, per poi conquistare la Cima Grande alla fine di agosto del 1869.
Wildbad Innichen
Nella Rivista della Società Alpina Tedesca
Grohmann usò toni enfatici nell’elogiare i suoi compagni di salita: Ebbi al mio servizio nel ruolo di guida anche Franz Innerkofler, a me già noto e anch’egli appartenente alla gilda degli scalpellini, che aveva preso parte alle ricognizioni, uno scalatore eccellente, assolutamente raccomandabile. Non è lesto quanto Peter, in compenso ha la forza di un orso, un cuore fedele come quello di Peter e la stessa destrezza, lo stesso sangue freddo nelle situazioni difficili. Peter parla molto, Franz poco. Questi due uomini si completano a vicenda, con loro puoi affrontare tranquillamente ogni arrampicata, ogni vetta: per quanto impervia, se stai dietro a loro la conquisterai. Compagni formidabili, mi spiace soltanto che non abbiano esperienza sui ghiacciai. […] nessuno di loro si muove per soldi, si muovono per ambizione!
Cartolina dell’Hotel Pragser Wildsee, 1907
Fino alla morte nel 1898, Franz Innerkofler, chiamato anche Schlosser Starke (forte fabbro) per la sua forza fisica, fu considerato una guida alpina di prim’ordine e un modello per generazioni di giovani alpinisti. Fu per suo speciale merito che Sesto ottenne fama durevole come punto di partenza per escursioni alpine. Egli giunse presto ad aumentare la propria tariffa di guida, inizialmente modesta, fino a poter costruire un imponente albergo.
Manifesto d’epoca della Südbahngesellschaft
L’ascesa del turismo
Intorno al 1900 l’Alta Pusteria era, con Merano, l’area bolzanina e Colle Isarco, una destinazione ben nota del turismo prosperante. L’offerta era ampia e variegata: la fama di Sesto come paese di alpinisti e centro di villeggiatura si affiancava a quella di Villabassa, famosa in tutta l’Austria grazie a Emma Hellenstainer. L’amena località del fondovalle, tuttavia, era già un poco oscurata dal nome di Dobbiaco, che intorno al 1890 conobbe un’ascesa notevole come centro di ospitalità alberghiera. Qui l’apertura del Südbahnhotel, il primo grand hotel delle Alpi austriache, diede l’abbrivo a uno sviluppo eccezionale. Elise Überbacher-Minatti, a capo del Südbahnhotel fin dall’apertura nel 1878, dispiegò un’ospitalità squisita, che attirava anno dopo anno, oltre all’alta nobiltà, una clientela di ricchi e artisti. Il tessuto turistico dell’Alta Pusteria fu completato dal centro mercantile di San Candido con i suoi corposi alberghi e i suoi celebri Bagni. Andò inoltre affermandosi, come una sorta di dépendance in altura di Villabassa, la Val di Braies, che con i Bagni di Braies Vecchia rappresentava già da tempo un classico luogo di villeggiatura. Un vero gioiello era inoltre l’omonimo lago, situato