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Alla sera la poesia
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Alla sera la poesia

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About this ebook

L’anno scorso sotto la Loggia del Municipio, nel cuore della
città, sessanta poeti hanno letto i loro versi durante le cinque
serate di pordenonelegge.it davanti ad un pubblico attento e
appassionato, dando vita ad una vera e propria festa. Si ripete
che è necessario l’approfondimento critico come bussola per
orientarsi e dare una direzione al ramificato panorama della
contemporaneità, ma non si deve dimenticare che sono
altrettanto importanti la condivisione e l’ascolto, senza i quali la
poesia perde qualcosa. Non tanto perché l’evento possa sostituire
l’esperienza della lettura individuale o la riflessione sulla parola,
quanto perché la poesia oggi ha bisogno di essere ascoltata,
anche uscendo dalle proprie consuete nicchie. In questi tempi
difficili o la poesia accetta questo rischio o diventa un discorso
sempre lontano dalle persone a cui vorrebbe rivolgersi.
Inoltre nel 2012 il festival ha partecipato al Crossroad European
Literature Project in collaborazione con i festival di Cùirt in
Irlanda e di Vilenica in Slovenia. Tale progetto intende creare
una rete di condivisione di voci ed esperienze, ospitando autori
stranieri e organizzando laboratori di traduzione. Tutto ciò per
inventare uno spazio di incontri dove far nascere relazioni o
consolidarne di esistenti e per far uscire la poesia e i festival
letterari dal solo ambito nazionale, che forse è il limite più grave
che ha caratterizzato la recente tradizione culturale italiana. Il
futuro è invece il dialogo tra le letterature, che è dialogo tra
culture per incontrare mondi diversi, facendoli propri, perché
noi siamo anche gli

LanguageItaliano
Release dateJan 30, 2014
ISBN9781311823427
Alla sera la poesia
Author

Fondazione pordenonelegge.it

pordenonelegge.it unisce le persone sulla base dell’amore più bello che esista, l’amore per le storie, per i racconti, per i sogni: in una parola, per la letteratura. Scrittori, filosofi, giornalisti, poeti, artisti si sono alternati in un palco ideale dove non esistono differenze di ruolo, ma dove suona la parola di una cultura che si confronta per necessità, verità e vocazione, con i problemi reali del nostro tempo. Dal 2000 pordenonelegge ha convinto sia la critica più raffinata, che il grande pubblico. Nel tempo si è passati da 3 a 5 giornate, ed è cresciuto l’impegno per rivitalizzare le attività delle associazioni, i servizi, le proposte commerciali di Pordenone, le sinergie tra istituzioni nonché per rafforzare l’identità turistica culturale del territorio. Pordenone è riuscita così a ritagliarsi un ruolo di prestigio all’interno del panorama culturale nazionale. La manifestazione, come una vera e propria festa nel centro storico della città, è un’occasione per far apprezzare il territorio pordenonese alle oltre 100mila persone che hanno raggiunto Pordenone per il festival, con un notevole incremento di pubblico agli incontri. Una pacifica invasione che colora piazze, caffè, palazzi storici, ristoranti e negozi della città; da mattina a sera. Gli incontri (oltre 200) distribuiti in 40 sedi vengono affollati dai numerosissimi lettori-spettatori che cercano nella vasta offerta del programma quel particolare percorso di dialoghi ed eventi in grado la “loro” manifestazione. A Pordenone, grazie al festival, sono passati i grandi nomi della letteratura italiana e internazionale così che la città viene ormai definita la “piccola capitale del libro”. La partecipazione a tutti gli incontri è gratuita.

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    Book preview

    Alla sera la poesia - Fondazione pordenonelegge.it

    Introduzione

    L’anno scorso sotto la Loggia del Municipio, nel cuore della città, sessanta poeti hanno letto i loro versi durante le cinque serate di pordenonelegge.it davanti ad un pubblico attento e appassionato, dando vita ad una vera e propria festa. Si ripete che è necessario l’approfondimento critico come bussola per orientarsi e dare una direzione al ramificato panorama della contemporaneità, ma non si deve dimenticare che sono altrettanto importanti la condivisione e l’ascolto, senza i quali la poesia perde qualcosa. Non tanto perché l’evento possa sostituire l’esperienza della lettura individuale o la riflessione sulla parola, quanto perché la poesia oggi ha bisogno di essere ascoltata, anche uscendo dalle proprie consuete nicchie. In questi tempi difficili o la poesia accetta questo rischio o diventa un discorso sempre lontano dalle persone a cui vorrebbe rivolgersi. Inoltre nel 2012 il festival ha partecipato al Crossroad European Literature Project in collaborazione con i festival di Cùirt in Irlanda e di Vilenica in Slovenia. Tale progetto intende creare una rete di condivisione di voci ed esperienze, ospitando autori stranieri e organizzando laboratori di traduzione. Tutto ciò per inventare uno spazio di incontri dove far nascere relazioni o consolidarne di esistenti e per far uscire la poesia e i festival letterari dal solo ambito nazionale, che forse è il limite più grave che ha caratterizzato la recente tradizione culturale italiana. Il futuro è invece il dialogo tra le letterature, che è dialogo tra culture per incontrare mondi diversi, facendoli propri, perché noi siamo anche gli altri. È per tutti questi motivi che abbiamo costruito questa antologia, che vuole essere una testimonianza di quei giorni e un modo per dire che pordenonelegge.it vive tutto l’anno anche fuori dai più conosciuti giorni del festival di settembre, perché la scintilla che lo muove si alimenta di continui progetti e iniziative. All’inizio del libro abbiamo riportato il calendario degli autori di Alla sera la poesia del 2012, che funge anche da indice: cliccando su ciascun nome, si ha la possibilità di andare direttamente alla pagina interessata. I testi sono quelli letti durante quelle serate e sono stati tradotti in inglese grazie al contributo di diversi autori, in particolare Daniela Sartogo, cui va un ringraziamento prezioso. Con questa antologia intendiamo dar vita ad una serie di pubblicazioni che possano far rivivere il festival oltre i giorni del festival, oltre che farci diventare editori delle iniziative e dei progetti in cui crediamo, nella speranza che possano essere utili a chi desidera avvicinarsi alla poesia.

    Foreword

    Last year under the Town Hall Loggia, in the very centre of the town, sixty poets read their poems throughout the five nights of pordenonelegge.it, before an attentive and keen audience, giving life to a real feast. It keeps being said that critical analysis is necessary as a compass to guide ourselves and point the way in the complex and varied scenario of contemporary times, but we mustn’t forget that sharing and listening are just as important and without them poetry lacks something. Not that the event itself might replace the experience of individual reading or meditating on the word; the point is that poetry needs to be listened to nowadays, leaving its usual restricted place. In these hard times, either poetry accepts to run this risk, or it is doomed to become a speech growing further and further away from the people it wishes to address. Besides, in 2012 the festival took part in the Crossroad European Literature Project, together with Cùirt Irish festival and Vilenica Slovenian festival. This project intends to create a sharing network of voices and experiences, hosting foreign authors and by organizing translation workshops. The aim is to devise a meeting place where new relationships can be created and the existing ones strengthened, where poetry and literary festivals are not confined only within their own national boundaries, which probably is the most serious limitation characterizing the recent Italian cultural tradition. In fact, the future is one of dialogue between literatures, that is a dialogue between cultures in order to meet different realities, making them our own, because we are the others too. All these reasons have brought about the making of this anthology, which wants to be a testimony to those days and a way to say that pordenonelegge.it goes on all year round, beyond the well-known five-day period in September, because the spark of creativity that fuels it, ignites with continual projects and initiatives. At the beginning of the book we included a schedule of the authors of At night, poetry 2012, which is also a table of contents: clicking on their names, you can be addressed right to your page of interest. The poems are the ones of last year’s reading, translated into English by different authors, Daniela Sartogo in particular, to whom we express our heartfelt thanks. Starting with this anthology we intend to give life to a series of publications that might not only revive the festival throughout the year, but also make us act as real publishers of projects and initiatives we believe in, in the hope that they might be of use to the ones wishing to approach poetry.

    Le traduzioni, ove non indicato diversamente, sono di Daniela Sartogo.

    CALENDARIO

    Mercoledì 19 Settembre, 19.00

    Letture di Ivan Crico, Manuela Dago, Silvio Ornella, Giacomo

    Sandron, Giacomo Vit.

    Mercoledì 19 Settembre, 21.00

    Letture di Giovanni Catelli, Alberto Cellotto, Tommaso Di Dio,

    Matteo Fantuzzi, Fabio Franzin, Antonio Prete, Giovanni Turra.

    Giovedì 20 Settembre, 19.00

    Letture di Filippo Amadei, Marco Bini, Natalia Bondarenko,

    Luigi Natale, Marco Scarpa.

    Giovedì 20 Settembre, 21.00

    Letture di Franco Buffoni, Silvia Caratti, Alberto Casadei, Luigi

    Nacci, Alberto Pellegatta, Tomaso Pieragnolo, Mary B. Tolusso.

    Venerdì 21 Settembre, 19.00

    Letture di Alberto Bertoni, George Elliott Clarke, Erika Crosara,

    Lello Voce, William Wall.

    Venerdì 21 Settembre, 21.00

    Letture di Antonella Bukovaz, Maria Grazia Calandrone,

    Giovanna Frene, Isabella Leardini, Laura Pugno, Giovanna

    Rosadini, Rossella Tempesta.

    Sabato 22 settembre, 20.30

    Letture di Cristina Alziati, Maurizio Cucchi, Miljana Cunta,

    Claudio Damiani, Milo De Angelis, Dejan Koban, Francesca

    Merloni, Tibor Hrs Pandur, Antonio Riccardi, Mario

    Santagostini, Francesco Scarabicchi.

    Domenica 23 settembre, 19.00

    Letture di Michele Obit, Aleš Šteger, Giorgio Manacorda,

    Giulia Rusconi, Dušan Šarotar.

    Domenica 23 settembre, 21.00

    Letture di Pierluigi Cappello, Giovanni Fierro, Sebastiano

    Gatto, Christian Sinicco, Francesco Targhetta, Francesco

    Tomada, Giovanni Tuzet.

    Cristina Alziati

    Getta denso il camino un fumo, il vento

    presto lo frantuma, la panettiera sotto casa

    se chiedo pane talvolta non mi crede, ieri

    mi ha regalato fichi e datteri

    del suo paese. Al suo paese il ventre

    stremato dei campi deflagra, anche l’ultimo

    dei bambini che giocavano se n’è andato

    forse era scalzo, avrà avuto

    gli anni che anch’io avevo da bambina.

    Un merlo canta nella luce rada, la gioia

    che svela ficcata nel cuore,

    e dissennata, mentre la svela duole.

    Se chiudo gli occhi ci vedo nell’alta

    campagna sostare, immenso a fronte il mare;

    portiamo insieme fichi infanzia pane

    ma in altra parte dell’alba, ad altra

    che scende, che sorge ant e l u cem, p o s t h a e c .

    Dense throws smoke a chimney, the wind

    soon shatters it, the baker just below my house

    sometimes does not believe me if I ask for bread, yesterday

    she gave me figs and dates

    from her country. In her Country the exhausted

    womb of fields explodes, even the last

    of playing children has gone

    maybe he was barefoot, he probably had

    the years that I had as a child.

    A blackbird sings in the thin light, it reveals the joy

    stuck in my heart,

    and senseless, it aches while it unveils it

    if i close my eyes i can see us in the high

    countryside, immense the sea in front uf us;

    we bring together childhood fig bread

    but in another part of dawn, to another that comes

    down, that is a n t e l u c em, p o s t h a e c.

    Presto, dai vetri aperti stamattina

    un baccano di uccelli s’è levato. Folli,

    che fate, ho domandato alle chiome

    ossidate nel giardino, è novembre.

    Sbrigatevi, andate. Lasciate ch’io qui

    resti ancora a chiamare per nome ogni cosa

    il grido la piazza l’arrotino, a ripetere

    il fosforo, il fosforo, il cargo, è mattina.

    Il mendicante anche se giura

    non verrà creduto. Lasciateci.

    Che qui resti ancora a guardare, e altri

    attraverso il deserto dei rami

    tralucano alberi.

    Early, from open windows this morning

    a cacophony of birds has raised. Mad,

    what are you doing, I asked the oxidized

    foliage in the garden, it’s November.

    Hurry up go! Let me stay

    here yet to cal al by name

    the cry the square the grinder, repeating

    phosphorus, phosphorus, cargo, it’s morning.

    The beggar even if he swears

    wil not be believed. Leave us.

    Remain here stil watching, and others

    through the desert of branches

    shine trees.

    Sono rimasta in un piccolo

    vento impigliata, fra un nespolo

    un ciliegio un fico. La bellezza

    degli alberi è impressionante,

    te lo dico ora così. Tornerò a sciogliermi, più tardi

    dentro il tempo archimedico, del mondo

    presso la rosa, che non è la rosa

    che è diventare una rosa.

    I remained caught in a smal

    wind, between a medlar

    a cherry a fig tree. The beauty

    of trees is impressive,

    I’m tel ing you so now. I wil return to melt later

    within archimedean time, of the world

    near the rose, which is not a rose

    that is become a rose.

    Il saluto

    Non mi sono voltata più, sono andata

    nello stupore di esserci lasciati; in libreria

    ho resistito il tempo di liberare

    Pinter dallo scaffale, pagare uscire tornare,

    tornare qui a via degli Àpuli, dove

    la stanza è vuota, dove per la finestra

    immensa entra la palma, e mi sovrasta

    e mentre mi sovrasta a me si china

    e non so più se è ferma oppure mossa

    e non so più la voce di chi è, che dice

    come sei bella, se la tua voce a me, se la mia a quella,

    la voce che diceva quam pulcher rima –

    The greeting

    I didn’t look back again, I left

    in wonder of leaving each other, in the bookshop

    I resisted the time to release

    Pinter from the shelf, pay go out come back,

    come back here in Apulian road, where

    the room is empty, where the immense palm

    enters trough the window, and towers over me

    and while it towers it bends to me

    and I do not know if it is stil or moving

    I do not know whose voice it is.

    that says how beautiful you are, if your voice

    to me, if mine to that one,

    the voice that said q uam p u l c h e r r i m a -

    I testi sono tratti da Come non piangenti (Marcos y Marcos, 2011).

    Cristina Alziati è nata nel 1963 e ha studiato filosofia. Vive a Berlino e lavora come interprete. Il suo esordio risale al 1992, con la pubblicazione in antologia di una silloge di poesie introdotta da Franco Fortini. Successivamente ha dato alle stampe due raccolte di versi: A compimento (Manni, 2005; Premio Pasolini Opera prima 2006) e Come non piangenti (Marcos y Marcos, 2011), alla quale sono stati conferiti il Premio Marazza e il Premio Pozzale 2012.

    Filippo Amadei

    Oltre le ringhiere

    Guardo il vecchio hotel del centro

    tutto scalcinato, coi vetri in frantumi

    coi mattoni a vista fuori dalla calce

    resiste al desiderio dei miei occhi

    di voltarsi e proseguire verso altri scenari

    più nuovi e rassicuranti

    come fanno questi turisti di fine luglio

    dal passo sciolto, lontani

    da tutto quanto sta attirando il mio interesse.

    Resto fermo e guardo l’hotel anch’esso immobile

    nella notte chiara e afosa, come un nobile

    gigante pietrificato, senza un futuro che lo accolga

    senza più canoni né chance per restare

    nell’inversione di bellezza del presente.

    Beyond the railings

    I look at the old downtown hotel

    all shabby, with shattered glass

    exposed brick out of the lime

    it resists the desire of my eyes

    to turn around and go to other

    newer and more reassuring scenarios

    as these end-of-July tourists

    with loose step, distant

    from all that attracts my interest.

    I stand motionless and look at the hotel still, as well,

    in the clear and muggy night, as a petrified

    giant noble, without a future ready to accept him

    without canons or chances to stay

    in the inversion of the present time’s beauty.

    Ma oggi ho visto l’erba del suo giardino crescere

    superare le ringhiere arrugginite del cancello

    sono sempre più certo che la verità, anche la più piccola

    idea creduta vera debba lottare contro un perimetro

    ieri, passando, sarei stato forse un semplice turista

    dal cuore a riposo, non avrei sentito certo

    risuonare da un altro mondo la tenacia viva

    di quelle pietre e un’incredibile speranza

    diventare alta in me, come quell’erba

    come cresce in verticale il mio verso.

    But today I saw the grass in his garden grow

    over the rusty railings of the gate

    I’m always more certain that the truth, even the smallest

    believed true idea must fight against a perimeter

    yesterday, passing by, I would have perhaps been a tourist

    with heart at rest, I wouldn’t have surely

    heard from another world the living tenacity

    of those stones and incredible hope

    become tall inside of me, as the grass

    so grows upright my line.

    I nuovi giovani

    Oggi sono andato al bagno dei nuovi giovani

    con addosso un costume e una maglietta

    logora e spiegazzata, fuori moda si direbbe

    se non fosse stato per la mia statura

    portata fiera, le spalle larghe, il petto all’infuori

    avrei scardinato certamente quel buon costume

    costruito su piccole e improbabili idee

    di educazione, avrei buttato giù le barriere

    imposte da infeconde convinzioni

    sarei stato un puro scandalo davanti a tutti

    quegli occhi così giovani e perfetti e pieni

    di un qualche sgradevole futuro, riconosciuto

    dissimile al branco dei corpi che si muovono

    tutt’uno selvaggi

    non io meno giovane di loro

    ma io diversamente giovane.

    Il mio aspetto mi ha salvato

    da una guerra annunciata, come il naufrago

    scampato senza meriti a una tempesta

    eppure è inevitabile, tutto parte

    da un’origine comune - le nubi

    che si addensano all’orizzonte e il sole

    la promessa senza scampo

    che ogni giorno ognuno

    non sa di fare a se stesso.

    The new youngsters

    Today I went to the bathings of the new youngsters

    wearing a suit and a

    worn and wrinkled shirt, old-fashioned it seems

    if it had not been for my height

    proudly carried, broad shoulders, chest out

    I certainly would have undermined morality

    built on small and unlikely ideas

    of manners, I would have knocked down the barriers

    imposed by sterile beliefs

    I would have been a pure scandal in front of all

    those eyes so young and perfect and full

    of some unpleasant true, recognized

    as different from the pack of bodies that moved

    wildly as one

    not I less young then them

    but I otherwise young.

    My looks have saved me

    from an announced war, as a castaway

    escaped without merits in a storm

    yet it is inevitable, all starts

    from a common origin - the clouds

    that gather on the horizon and the sun

    the hopeless promise

    that every day each of us

    doesn’t know to make to himself.

    Davanti all’albergo sul mare

    Oggi diventi il limpido delle finestre

    che mi riflettono nel sole, diventi qualcosa

    più simile all’aria di maggio

    che fa rivivere i muri, la piscina secca

    le palme impacchettate dentro al cellofan

    quando credo le cose inanimate

    è segno che l’inverno è stato duro

    e mi ha fatto dimenticare persino

    che quell’uomo con la barba sono io

    quando sei in me, doloroso

    come una croce inchiodata ai pensieri

    gli oggetti prendono vita, si alzano

    dal buio, lanciano a riva il ricordo di te

    dopo il lavoro in albergo – eri un sorriso

    allora, eri la spiaggia della tua fronte

    tornata liscia, tu mi servi

    per tornare me.

    In front of the hotel on the beach

    Today you become the clearness of

    the windows

    that reflect myself in the sun, you become something

    more similar to the air of May

    that brings walls, the dry pool, the

    palm trees packed in plastic wrap to life

    when I think things are lifeless

    it means that winter was hard

    and made me even forget

    that I am that man with the beard

    when you are in me, painful

    as a cross nailed to thoughts

    objects come to life, they rise

    from the dark, throw the memory of yourself ashore

    after work at the hotel - you were a smile

    then, you were the shore of your brow

    smooth again, I need you

    to return to me.

    L’azzurro del mare condensato nel tuo costume

    spezzato, dello stesso colore, ma più denso

    quasi materico, a rimarcare la falcata delle tue gambe

    abbronzate verso l’acqua, resto in bilico tra questo

    e l’altro azzurro che dilaga a macchia e ci ingloba

    nel sogno del paesaggio, i lembi della vita

    a volte hanno la forma inconsistente

    di un dormiveglia estivo, si restringono

    alla distanza breve che mi separa dalla tua bocca

    la mezza torsione che fai col busto già bagnato

    a chiedermi di seguirti là in mezzo, ho in testa

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