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Virtualità Reali
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Virtualità Reali

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About this ebook

Le furie delle "maree nere", una sorta di potenti eventi cosmici, hanno distrutto la vita sulla superficie del pianeta Terra.
Gli Aracnidi, gruppi di tecno-ribelli, riescono a mettersi in salvo. Con il passare dei secoli sviluppano potenti ipersensi e si evolvono in esseri umani nuovi. È l'era del Virrealismo!
La gente della terra futura scopre il passato, gioca con il presente e inventa il futuro. Gli ipersensi permettono la totale immersione nella virtualità dentro la quale le realtà diventano "vere".

Siei e Dari, i due personaggi principali, mentre lavorano su un nuovo gioco virtuale scoprono un sofisticato meccanismo virtuale, forse un gioco virtuale segreto.
Ci sono tre chiavi da trovare e tre livelli da raggiungere. Quando viene finalmente conquistato il terzo livello tutto diventa chiaro e la partita sembra finire. Ma è solo la fine di un nuovo inizio giacché i giochi non devono finire mai.
Da allora la realtà non sarà mai più la stessa.

Una storia tecno-fantasy per divertire e riflettere.

LanguageItaliano
Release dateJul 6, 2011
ISBN9780956774156
Virtualità Reali
Author

Maria Pellegrini

Maria Pellegrini, writing also under the pen-name Lavirrealista, has been an indie publisher since 2010, exploring the theme of technology and society in the future. “Virrealism” is the underlying concept of her work. Virrealism foundation is the virtual reality of the future. She has now written two books (Real Virtualites 2011, Change of State - First Phase 2016) and six short stories. She has also published essays explaining the rationale behind her books. Trained as a geologist and environmental scientist, she specialised in mapping technology and worked for many years in the industry, later becoming editor in chief of a technical magazine. She continues to work in the IT sector and in other creative fields.Maria Pellegrini, che scrive anche con lo pseudonimo Lavirrealista, nel 2010 ha iniziato la sua nuova attività come Indie Publisher. I suoi lavori esplorano il tema della tecnologia e della società nel futuro. Ha definito lei stessa “Virrealismo” il tema di base dei suoi lavori. Il concetto basilare del Virrealismo è la realtà virtuale del futuro.Ha pubblicato in inglese e in italiano un romanzo breve, “Virtualità Reali”, una collezione di racconti, “Racconti Dalla Galassia Madre” e un racconto lungo, “Guerriera per Caso”. Quest'ultimo fa parte del nuovo romanzo, “Cambiamento di Stato Prima Fase” e ne rappresenta l'antefatto. Ha anche pubblicato saggi che spiegano la logica alla base dei suoi lavori. Laureata in scienze geologiche ha ottenuto un master in scienze ambientali e in seguito ha preso altre specializzazioni tecniche. Ha lavorato per molti anni nel settore, per poi diventare redattrice di una rivista tecnica. Continua a lavorare nel settore informatico e creativo.

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    Virtualità Reali - Maria Pellegrini

    cover.jpg

    VIRTUALITÀ REALI

    Maria Pellegrini

    Virrealismo Publishing

    VIRTUALITÀ REALI

    Maria Pellegrini

    Pubblicato da Virrealismo Publishing

    In Copertina : Forme Astratte

    © Rui Dias Aidos, Dreamstime.com

    Maria Pellegrini

    Virtualità Reali

    © Maria Pellegrini 2010

    © VIRREALISMO PUBLISHING

    Tutti i diritti riservati

    eBook I Edizione Novembre 2010

    eBook II Edizione Aprile 2011

    ISBN 9780956774156

    Smashwords Edizioni, License Notes:

    Questo ebook è autorizzato per solo uso personale. Questo ebook non può esser rivenduto o ceduto ad altri. Se vuoi condividere questo libro con altra persona, per favore acquista un’altra copia. Se stai leggendo questo libro e non l'ha acquistato allora per favore visita Smashwords.com e acquista la tua copia personale. Grazie per rispettare il lavoro duro di quest'autore.

    Un ringraziamento particolare va a David.

    EDIZIONI Virrealismo Publishing

    Visita il nostro sito www.virrealismo.it

    Indice

    Della stessa autrice

    Nota dell’autrice

    PARTE PRIMA - Lo scenario: tempo, luogo e circostanze

    Al Club dell’Imero

    L’ Esibizione Permanente

    Brevi Note Sul Virrealismo

    Vortici Virtuali

    Siei e la Terra Futura

    Sensi, Sensazioni e Ipersensi

    Le Storie del Passato

    Gli Aracnidi e le Maree Nere

    Sistemi di Evoluzione

    PARTE SECONDA - Ci sono tre chiavi da trovare e tre livelli da raggiungere.

    Il Contratto

    L’Incidente Tecnico

    L’Avventura

    Dentro gli Abissi Virtuali

    Ipersensi dello Spazio?

    Il Gioco della Clessidra

    Possibilità

    Le Dislocazioni Lineari

    Ura

    La Digiteca di Albadai

    Realtà Parallele

    Della stessa autrice

    Narrativa:

    RACCONTI DALLA GALASSIA MADRE – una collezione di cinque racconti:

    Tuméng

    Pianeti Sotto Vetro

    Cervelli Prestati

    Zetana la Disconnessa

    La Guerra dei Plutonidei

    GUERRIERA PER CASO

    CAMBIAMENTO DI STATO PRIMA FASE

    Saggistica: (in inglese)

    Robotics and Virtuality – How The Future Will Be Transformed By Robotics And Virtual Reality

    Intelligent Technology 2.0 Presages the End of Global Corporations

    Non vi è alcuna incompatibilità fra l’esatto e il poetico. Il numero è nell’arte come nella scienza. L’algebra è nell’astronomia e l’astronomia confina con la poesia. L’algebra è nella musica e la musica sfiora la poesia. Lo spirito dell’uomo ha tre chiavi che aprono tutto: La cifra, la lettera, la nota.

    Sapere, pensare, sognare. Tutto qui.

    VICTOR HUGO, 1840

    Nota dell’autrice

    Ho iniziato a scrivere questo romanzo breve proprio durante la grande fase di cambiamento che ha investito l'editoria tradizionale iniziata con la rivoluzione dei libri elettronici e di conseguenza l'esplosione di editori e scrittori indipendenti.

    A quel tempo, intorno al 2010, avevano cominciato a circolare in rete molti racconti e romanzi dove scenari distopici erano la norma. Forse la nuova libertà di esprimersi e pubblicare aveva permesso un nuovo modo di esternare (e demolire) le proprie paure e ansietà. Io non sono diversa. Tuttavia, in quei vortici distopici ho voluto creare una visione positiva del futuro, un mondo in cui la scienza, la tecnologia e la ragione hanno ruoli principali. Ho voluto ricreare l'Illuminismo del passato: uso della ragione, polemica nei confronti delle autorità tradizionali e fede nel progresso che in chiave moderna per me è diventato quello che ho chiamato Virrealismo.

    Virtualità Reali è il fondamento del Virrealismo, è un calderone di idee che ne getta le basi. Nel romanzo parlo spesso di reale e virtuale. Con reale mi riferisco a tutto ciò che è vero ossia tutto quello che percepiamo con i nostri cinque sensi, cioè la materia tangibile. Per virtuale intendo il concetto della materia percepita con l'aiuto della tecnologia e non dimentichiamo che anche una penna o un pennello sono strumenti tecnologici... solo un po' vecchi! Oggi abbiamo invece ha disposizione due nuovi potenti strumenti: la realtà virtuale e la realtà aumentata. Questi ci offrono, rispettivamente, la simulazione e la parvenza della realtà e ce la fanno percepire ma hanno sempre bisogno dei nostri sensi; al momento occhi e orecchie ben presto gli altri tre seguiranno. La realtà virtuale, in particolare, renderà l'esperienza sempre più reale e complessa. Un’esplosione di nuove realtà.

    Il concetto basilare del Virrealismo è dunque la realtà virtuale del futuro, quella che io chiamo, a partire da questo piccolo romanzo, virtualità reale.

    Dopo Virtualità Reali ho scritto e pubblicato alcuni racconti e la prima parte di un altro romanzo. In tutti il denominatore comune è il contesto tecnologico-fantastico nel quale gli eventi si svolgono e la descrizione di come la tecnologia con tutti i suoi nuovi marchingegni e le sue virtualità interagisce con l'individuo e soprattutto, cosa ancora più interessante, con le menti e i pensieri di una possibile umanità futura.

    Maria Pellegrini, Lavirrealista

    PARTE PRIMA - Lo scenario: tempo, luogo e circostanze

    Al Club dell’Imero

    Siei era alla fine di un progetto durato quasi sei mesi, il massimo che poteva concedere. A dire il vero dovevano essere quattro più un mese di prova, ma le cose si erano complicate un po’ e di conseguenza i tempi allungati. Il fatto è che il concetto di lavoro era cambiato rispetto alle antiche società. Infatti tutto era cambiato. Da qualche parte, è normale, c’erano individui che ancora non erano riusciti a superare le antiche barriere. Sentivano sempre la necessità di ripetere le azioni e si facevano guidare dalle abitudini. Esistevano tristemente, intrappolati nella ritualità di vite brevi e monolitiche, non riuscivano a liberarsi. Erano allo stesso tempo padroni e schiavi delle proprie esistenze. Ingranaggi persi e oramai mal funzionanti in quelle nuove società che non volevano più macchine.

    Idee, giochi, passioni. Sapere, pensare, sognare, appunto. Il passato da qualche parte lo aveva saputo, ma allora era mancato qualcosa. A dire la verità, il passato non era ancora pronto. Oggi invece, al tempo di Siei, chiunque poteva creare, inventare, investigare, essere ideatore ed esecutore delle proprie idee. Qualsiasi pensiero poteva prendere forma. Ma come in un gioco e soprattutto per il puro piacere del gioco.

    Già, come in un gioco e così si cresceva. Una chiave antica che non era stata usata tanto. Qualche volta e solo da alcuni e con discrezione o gelosia o paura. Paura di aprire porte proibite e poi essere scoperti, giudicati, magari derisi o alla peggio giustiziati, ma di sicuro quasi sempre, quasi sempre incompresi. Eppure loro sì che si erano divertiti! E poi avevano lasciato in eredità a tutti meravigliosi giocattoli e geniali giochi nuovi.

    Eh, già... come in un gioco. Il piacere di inventare qualcosa di nuovo o di ripetere il mondo e le sue cose. E poi le finzioni! I viaggi impossibili sulle altalene che fanno volare, dove il tempo tra un’ascesa e una discesa si moltiplica o sparisce, non segue regole. Il potere di creare realtà che non esistono, sentircisi dentro e convincere anche gli altri che ci sono. Fingersi animali che si rincorrono, raggiungere castelli lontani, mete di sogno. Oppure angoli di cortili che si muovono e tra le grida e le risa si intrecciano tra di loro. Ripetere la Storia degli uomini, inventare quella degli eroi, imitare gli dei quando creano i mondi nei vortici delle loro fantasie e poi li scaraventano giù per terra. Eh, già... i giochi!

    Tuttavia, richiedere o disegnare progetti a lunga durata (giochi lunghi) era generalmente sconsigliato, ci si poteva annoiare. Come pure dedicarsi a più progetti allo stesso tempo (giochi multipli) che non era proibito, certo che no, ma ritenuto rischioso. La verità è che si poteva perdere il senso della vita e di sicuro inibiva il gusto dell’esistenza - era qui forse dove tanti geni avevano fallito. Per di più era anche considerato antisociale per un solo individuo essere responsabile del possibile contributo di altri. Si potevano magari scambiare idee, ma era doveroso lasciare il piacere di svilupparle ad altri. Fortunatamente l’addizione a contratti estesi o multipli era una tendenza non tanto comune, un’altra barriera che qualcuno non aveva ancora superato. Attribuita probabilmente (era stato suggerito) a una lieve malformazione genetica che non permetteva a chi ne era affetto di liberarsi facilmente di vecchi fardelli e dunque ci si poteva sentire solo dispiaciuti per coloro che ne soffrivano. Era ben noto infatti che l’iperattivismo era l’effetto di una forma di asma cerebrale che scaturiva dalla paura del silenzio; una sorta di difesa insomma che generava un senso di sicurezza. Era difficile per alcuni (sempre pochi per fortuna) sentirsi soli, anche per un solo istante. Assaporarsi un attimo o semplicemente concedersi un po’... a un figlio, un’amante, un’amica… Un qualsiasi altro essere insomma.

    Una o due volte era capitato a Siei di inciampare in certi asmatici. Scrollando la testa, con un sorriso divertito aveva abbandonato il campo da gioco. Scusatemi, ma accettare contratti più lunghi e tanto meno multipli, non è nel mio stile, non ha senso per me, aveva detto agitando la mano sopra la testa in segno di saluto, senza neanche voltarsi, e di sicuro il modo meno piacevole di friggermi il cervello, aveva in realtà pensato con la sua calma glaciale. Perché Siei infatti, conosceva modi migliori di farlo!

    Nelle nuove società era consuetudine fare lunghe pause tra un contratto e l’altro. La vita, sebbene più complessa sotto certi aspetti, si era semplificata e le esigenze erano cambiate. La gente della Terra Futura aveva trovato un nuovo modo di vivere la realtà e aveva imparato, a spese ben costose, un rispetto profondo per la natura. Nuovi equilibri erano stati raggiunti.

    Il pianeta si stava ancora leccando le ferite dopo i disastrosi eventi del passato e le colonie di sopravvissuti, per non disturbarne la convalescenza, si erano stabilite nelle isole di antichi e nuovi arcipelaghi. Qui la realtà virtuale moltiplicava lo spazio e creava gli ambienti. Il progresso non si era fermato (anzi!) e continuava a provvedere all’esistenza umana senza però alterare di nuovo i rapporti di equilibrio tra necessità e risorse.

    Siei qualche volta si intratteneva nei Caffè e in altri locali non reali. Questi spazi venivano chiamati cubi virtuali. Al loro interno potevano essere attivati programmi che ricostruivano serate mondane di qualsiasi tempo e luogo. La sensitività superiore della gente della Terra Futura provocava un coinvolgimento emotivo molto profondo che permetteva ai giocatori di immergersi dentro la virtualità e sentirsi attori anziché spettatori, a volte perfino protagonisti.

    Il progetto a cui Siei dedicava il suo tempo, già da alcuni mesi oramai, era cominciato una sera al Club dell’Imero, che era per l’appunto uno di questi cubi. Era insieme a Dari, il suo inseparabile tecno-braccio per il fatto che spesso curava la parte più strettamente tecnica dei contratti che spesso realizzavano insieme. All’Imero c’erano sempre grandi sale piene di gente, per la maggior parte virtuale ma anche molta reale. Qua e là sparsi tra le colonne di quell’ambiente irreale si trovavano tavoli tondi, troni, divani e poltrone. Laggiù in fondo arrampicato sopra quell’altare un DJ. Gruppi felici di corpi danzanti. Una bella atmosfera intorno. Bicchieri mezzi vuoti, sorrisi ovunque che emergevano da corpi caldi, avvolti in sottili tessuti aderenti. Gesti armoniosi e danze tribali si scatenavano tra i fumi di falsi fuochi ancestrali. Gente bella che si scambiava emozioni. Salirono al piano superiore.

    Ecco ora si trovano proprio sopra al DJ. Possono osservare le sue mani che corrono pazze tra un disco e l’altro, e tra le frazioni di istanti che separano il movimento, è capace di sintetizzare, distorcere, amplificare… La musica è forte, trascina i ricordi giù dentro l’utero, dove il ritmo del cuore si sincronizza e dove ci si abbandona tra le membrane della vita.

    Grande tecnico del suono, ma dove l’avranno trovato? - chiese Dari girando gli angoli della bocca in segno di soddisfazione.

    Sì, è bravo, - rispose Siei - però per trascinare le menti così doveva anche avere un grande carisma.

    Vero, vero, - annuì Dari - più certo lo sappiamo... il vantaggio degli stimoli chimici! - esclamò e quindi aggiunse:

    Pensa se fosse qui oggi cosa sarebbe capace di fare.

    Già! - fece Siei dondolandosi dalla balaustra e si mise a seguire i giochi di luce dei raggi laser.

    Dari, - chiese voltandosi di scatto - cosa hai in programma per i prossimi mesi?

    Calma Siei… che ti è venuto in mente ora? Questa volta te lo dico, voglio un contratto facile, senza problemi o troppe vertigini mentali!

    No, no te lo prometto. Questo sarà un gioco veramente divertente.

    Sì, di sicuro come tutte le altre volte - brontolò quasi fra sé e sé Dari.

    Nooo... Guarda, ascolta, senti… Lo senti quello che sentono loro… Lo senti? - sussurrò piano accarezzando gentilmente con la mano lo spazio intorno. Allora ascolta, - continuò - noi prendiamo lo strumento musicale più noioso esistente come…

    Come il nauticoro? - interruppe Dari ridacchiando.

    Ecco sì, proprio il nauticoro! - e con un salto fu sul bordo della balaustra e riprese in preda all’eccitamento visionario che Dari tristemente ben conosceva - "Gli costruiamo intorno un involucro virtuale capace di sincronizzare forma, movimento, colore e suono in modo tale da ricreare nella mente queste sensazioni

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