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Dimensione Paragoy: Libro 2 Della Serie Salto Dimensionale
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Dimensione Paragoy: Libro 2 Della Serie Salto Dimensionale

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About this ebook

Daemionis obbliga Kyrin a restare a Paragoy, ma solo dopo averla mandata a compiere una missione pericolosa per recuperare il ricercatissimo sigillo di Carathis. Mentre è lontana, Kyrin si fa amica una creatura che minaccia di sconvolgere la vita pacifica nel castello di Valhara.

Finn si rende conto che i Cavalieri provano del risentimento nei confronti di Kyrin, un Evil, una creatura malvagia, e sentendosi in debito con lei, si impegna ad assicurarsi che la trattino come una nobile, cominciando a capire che sarà un compito più difficile del previsto.

Alric si sforza di capire perché Kyrin resti fedele a Daemionis. Quando temono che stia per cambiare dimensione per sempre lui e Sithias cercano di trovare un modo per tenerla a Paragoy. Altri nobili vengono coinvolti nel conflitto e Alric teme che la situazione diventi troppo complicata perché Kyrin possa affrontarla.

LanguageItaliano
PublisherT.M. Nielsen
Release dateApr 11, 2012
ISBN9781476012025
Dimensione Paragoy: Libro 2 Della Serie Salto Dimensionale
Author

T.M. Nielsen

T.M. Nielsen doesn't necessarily consider herself an author. She's an every-day woman who had a story to tell. Never intending to let anyone else read it, she decided to put it all down on paper. What she ended up with is a fascinating tale filling books full of drama, adventure, action, romance, and excitement.When asked why she decided to publish, she stated, "I want for others to be able to forget about problems in life and to lose themselves in my world... the world of the heku. While I write, I laugh, cry, grin, gasp, and my heart races. I want others to experience that too."T.M. Nielsen is a computer tech by trade and lives with her husband and two beautiful daughters. She's the author of Amazon.com's bestselling series The Heku Series and the Dimensions Saga, along with a Heku Series spin-off book called Return of the Encala. She's been listed numerous times on Apple's Breakout Books and on Amazon.com's top 20 in Fantasy.**** From TM ****I updated my books all the time! Check back often for new, cleaner versions. I can't afford an editor, but any time I hear of an error, I fix it immediately.

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    Dimensione Paragoy - T.M. Nielsen

    Chapter 1

    Kyrin era seduta a cavallo, dondolava i piedi e guardava i Cavalieri di Valhara. Finn era tornato al comando, perfettamente guarito, dopo essere stato liberato tre mesi prima da una segreta dei Qualsax. Re Alric era lontano per una missione presso gli elfi e Kyrin stava aiutando Finn con l’addestramento. Finn non voleva dirle che cosa doveva fare ma era determinato a farla assistere.

    Ho chiesto a Lady Kyrin di venire perché ho visto parecchie cose inquietanti, disse Finn. Kyrin trasalì all’uso del suo titolo ufficiale.

    I Cavalieri erano allineati in file perfette, con le loro armature perfettamente lucidate che brillavano al sole. Ciascuno di loro aveva una spada lunga al suo fianco, l’arma preferita dal loro Re.

    Non ho intenzione di coinvolgere Re Alric. Ha abbastanza da fare senza dover sapere che i suoi Cavalieri scelti sono stati irrispettosi.

    Kyrin aggrottò la fronte, chiedendosi di cosa stesse parlando Finn. Sapeva quanto fossero devoti i Cavalieri al Re e la stupiva che li stesse accusando di avergli mancato di rispetto.

    Voi sapete di che cosa sto parlando e non ho intenzione di accettarlo! Gridò Finn. Kyrin vedeva che i Cavalieri si stavano innervosendo mentre il Capitano continuava a parlare: Kyrin è la Signora di Valhara, che vi piaccia o no, e ogni mancanza di rispetto nei suoi confronti è una mancanza di rispetto per il vostro Re. È chiaro?

    Kyrin arricciò il naso quando si rese conto che Finn era arrabbiato con i Cavalieri per come la trattavano. A lei in realtà non importava se l’amavano o no. La accompagnavano ogni volta che usciva dai confini del castello e questo le stava bene perché allora normalmente restavano in silenzio, all’erta contro i Qualsax.

    I Qualsax avevano tentato altre quattro volte di aggredirla ma ogni volta con lei c’erano i Cavalieri e i Guerrieri erano stati facilmente sconfitti. Kyrin aveva sentito che i Cavalieri facevano richiesta di essere le sue guardie del corpo quando usciva, solo perché dava loro la possibilità di combattere con i Qualsax.

    Kyrin poteva proteggersi da sola e tutti lo sapevano ma i Cavalieri desideravano combattere e lei glielo lasciava fare. Si lasciava coinvolgere solo se in qualche momento si sentiva in pericolo. Finora i Cavalieri erano sempre stati in superiorità numerica rispetto ai Qualsax e lei non era mai stata realmente in pericolo.

    Daemionis aveva fatto un passo indietro e stava sorvegliandola per vedere che cosa sarebbe successo. Usava Kyrin per studiare i Valhariani e anche Sithias la teneva regolarmente d’occhio. Era pericoloso lasciar vivere un Evil nelle sue terre ma la sua magia e la sua vasta conoscenza di combattimento gli facevano ritenere che la sua presenza fosse un vantaggio.

    Kyrin non sopportava le assenze di Alric e questa volta sarebbe dovuto restare lontano almeno un mese. Trox lo aveva accompagnato dagli elfi e Kyrin era lieta che fosse rimasto Finn. Il primo pensiero che le era venuto in mente era di passare a Paramide a trovare Creteloc, ma Alric sembrava preoccupato che lei se ne andasse e non voleva dirle il perché.

    Aveva la sensazione che le stesse nascondendo qualcosa e aveva in programma di scoprirlo quando fosse tornato. Alric aveva esitato a lungo prima di partire ed era sempre particolarmente attento a quello che lei faceva o con chi era.

    Kyrin restò seduta a cavallo e guardò i cavalieri che si agitavano nervosi sotto lo sguardo del loro Capitano. Ora c’erano due Capitani ma l’altro era andato con Alric e Trox. Questo lasciava Finn al comando e in quel periodo aveva potuto osservare bene il comportamento dei Cavalieri nei confronti di Kyrin e non aveva intenzione di accettarlo.

    Come Cavalieri avete giurato fedeltà a Re Alric e giurato di seguire i suoi ordini e fare quello che lui vi avrebbe chiesto, disse Finn rabbiosamente: Questo includeva accettare chiunque lui avesse scelto come moglie! Ora il Re è assente ed io voglio sentire le ragioni dietro all’insolenza e alle prese in giro.

    Kyrin restava a guardare, senza sorprendersi che nessuno parlasse.

    Per la prossima ora, concederò a tutti voi un salvacondotto, disse loro Finn: Tutto quello che direte non sarà usato contro di voi. Sono qui per capire come riuscire a farvi smettere di dar fastidio alla Signora e come fare il vostro lavoro senza i pettegolezzi di bassa lega e i battibecchi infantili.

    Siamo liberi di dire tutto? Chiese uno dalla fila davanti".

    Finn si avvicinò a lui: Qualunque cosa tu voglia, Bines, parla.

    Il Cavaliere chiamato Bines guardò nervosamente Kyrin, poi fissò il Capitano: Signore, lei è un Evil.

    Giusto.

    È difficile accettare un Evil a Valhara. Noi siamo seguaci dei Sacri Cavalieri di Sithias

    Quel Sacro Cavaliere di Sithias ha scelto Kyrin come moglie.

    Questa è una sua scelta. La capiamo. Comunque alcuni di noi non capiscono perché ci si chieda di uccidere immediatamente qualunque cosa di malvagio si avvicini al Re ma di permettere a Kyrin di dividere il suo letto

    Kyrin alzò le sopracciglia e non poté impedirsi di arrossire. La metteva a disagio che gli atti matrimoniali fossero chiari a tutti e avrebbe preferito che, almeno, non ne parlassero.

    Sì, Kyrin è un Evil riconosciuto, disse Finn, camminando lungo la fila davanti: Qualcuno di voi l’ha vista compiere una delle cose che si dice facciano gli Evil?

    Signore? Chiese Bines.

    L’avete vista sacrificare un essere umano?

    No, Signore.

    Animali?

    No, Signore.

    Finn annuì: L’avete vista avvelenare qualcuno?

    No, Signore.

    Ma avete visto la sua magia.

    Sì, Signore, l’abbiamo vista tutti usare la magia.

    La magia è un male? Gli chiese Finn.

    No, Signore.

    Allora aiutami a capire perché fate tanta fatica a stare con lei, visto che non ha fatto niente di malvagio?

    Il Cavaliere sospirò: Ci sembra che sia solo questione di tempo, Signore. Quando quel momento arriverà, preferiremmo non esserci.

    Finn alla fine capì: Va bene, quindi vediamo di mettere le cose in chiaro. Quando Kyrin perderà il controllo e deciderà di uccidere il Re, voi non volete essere lì per fermarla.

    Non è quello che....

    Ecco quello che capisco io. Se la fermerete e il Re non crederà che lei stesse cercando di ucciderlo, rischiereste di essere puniti.

    Forse.

    Kyrin sbuffò: Se io decidessi di uccidere il vostro Re, nessuno potrebbe fermarmi.

    Finn sospiro, guardandola: Kyrin, non mi stai aiutando....

    Kyrin sorrise: Non ho intenzione di uccidere Alric.

    Se lei dovesse farlo... lui crederà alla sua parola e non alla nostra, disse il Cavaliere.

    C’è sempre un po’ di apprensione quando viene creato un nuovo nobile. Anni di sfiducia, seguono le morti, i giuramenti e anche il matrimonio. In questo momento non c’è niente di diverso dal solito. Comunque, quello che ho visto non è degno dei Cavalieri di Valhara. Finn continuava a camminare lungo le fila dei Cavalieri, palesemente irritato.

    Che cosa hai visto, esattamente? Chiese Kyrin, decisamente curiosa. Non si era mai aspettava che i Cavalieri avessero fiducia in lei e nemmeno lontanamente di piacergli, ma ora voleva sapere contro cosa doveva affrontare.

    Finn ci pensò un momento, poi scosse la testa: Non ho intenzione di parlare. Non posso rischiare che arrivi alle orecchie del Re.

    Sul volto di Kyrin apparve un enorme sorriso: Che cosa farebbe?

    No, le disse Finn e poi si rivolse nuovamente ai suoi Cavalieri: Quindi se non c’è niente altro... questo è il vostro ultimo avvertimento. Sarà meglio che io non veda e non senta niente contro la Signora, oppure dovrete vedervela direttamente con me. Kyrin ha salvato Valhara, mi ha salvato la vita e la tratterete con il rispetto che le è dovuto.

    Kyrin si sentì morire. Non credeva di meritare rispetto e avrebbe preferito che non la trattassero come se fosse così. Aveva solo fatto alcune cose per aiutare le persone cui era affezionata. Non se sarebbe importato assolutamente nulla se Valhara fosse sparita dalla dimensione e aveva la sensazione che Finn lo sapesse.

    Tornate alle vostre postazioni, ordinò Finn. Tutti cavalieri salutarono come un sol uomo e poi si divisero per raggiungere ciascuno il posto assegnato.

    Finn si avvicinò e si appoggiò alla staccionata accanto alla quale Kyrin era seduta a cavallo. Alric aveva scelto per lei una giumenta color argento molto gentile e a Kyrin cominciava piacere andare a cavallo.

    Che guai hai intenzione di combinare oggi? Le chiese Finn, sorridendo.

    Non lo so... potrei andare a vedere se ai Cavalieri piacciono gli attacchi di sorpresa.

    Preferirei che non lo facessi.

    Stavo scherzando. Non so che cosa farò. Pensavo di cambiare dimensione per qualche settimana.

    Finn sospirò: Alric non vuole che lasci Valhara.

    Puoi dirmi perché esattamente?

    Sai che non gli piace quando sei lontana.

    Sì, ma ultimamente è peggiorato e voglio sapere perché.

    Non tocca a me dirtelo. Diciamo solo che ci sono alcune cose del matrimonio di cui non ti ha ancora parlato e non credo che desideri che tu le impari in qualche remota dimensione.

    Kyrin scrollò le spalle e si rimise seduta comoda: Beh, lui non c’è quindi posso cambiare dimensione, se voglio.

    Sì, potresti, ma preferirei che restassi qui e non causassi troppi problemi.

    Kyrin si chinò verso il basso e sussurrò: Dimmi qualcuna delle cose che dicono di me i Cavalieri.

    Finn strinse le labbra: Perché vuoi saperle?

    Sono solo curiosa.

    Beh, non ho intenzione di agitare le acque.

    Non sei divertente.

    Non ci casco, disse Finn, guardando oltre il frutteto: Alric desidera sempre che tu vada al tempio e visiti i bambini che hanno perso i loro genitori durante l’ultima battaglia con i Qualsax.

    Kyrin rabbrividì: I bambini mi mettono a disagio. Non me la sento di averli intorno e certamente non quando piangono.

    Finn si mise a ridere: Darei qualunque cosa per vederti avere un bambino.

    Kyrin lo guardò severa: Questa è veramente una cattiveria.

    Ti piacerebbe.

    Penso di no. Inoltre Alric mi ha detto che sarà una decisione comune e quella è una delle cose che non accetterò mai di fare.

    È questo che ti ha detto?

    .

    Finn scosse la testa: Beh, mi sa che dovrete parlarne di nuovo.

    Perché mai?

    Perché a volte non è affatto una cosa decisa prima. Il mio primo bambino è stato un incidente.

    Che cosa significa?

    Significa che ci eravamo appena sposati e non avevamo in programma di avere un bambino così presto, spiegò Finn.

    Kyrin rifletté un momento: Quindi non si può sempre decidere?

    In effetti no.

    Allora dimmi come si verifica ed io lo eviterò.

    Finn ricominciò a ridere: Eh no, niente da fare. Sono cose di cui devi parlare con tuo marito.

    Oh, ho proprio intenzione di farlo!

    Fino allora, resta fuori da guai, va bene?

    Io? Sei tu quello che è rimasto prigioniero dei Qualsax per oltre un anno.

    Già ma io non sono la Signora di Valhara. Tu devi restare lontana dai guai.

    Chi lo dice?

    Tutto quello che ti chiedo e te lo chiedo gentilmente, è di restare al sicuro finché torna Alric. È iperprotettivo nei tuoi confronti recentemente e non vorrei proprio che ti facessi male mentre sono io al comando.

    Tenterò. Prima, però voglio andare da Dewell a vedere se ha qualcosa per lo stomaco in disordine.

    Hai la nausea?

    Una specie.

    E così sta cominciando...

    Che cosa?

    Finn si limitò a sorridere e ad allontanarsi.

    Kyrin decise di ignorarlo e si diresse a Valhara per parlare con Dewell. Tra tutti i Preti era il suo preferito anche se durante il loro primo incontro, Kyrin era pronta a ucciderlo.

    Legò il cavallo davanti al tempo ed entrò. Le sembrava strano entrare nel tempio di Sithias ma stava cominciando ad abituarsi. I Preti sembravano sapere sempre quando entrava e tutto quello che era riuscita a pensare era che in qualche modo la sua presenza disturbasse la pace naturale del tempio.

    Kyrin, disse Dewell quando la vide. Le sorrise e si avvicinò: Come stai?

    Sto bene però Alric è ancora via.

    Sì, l’ho sentito".

    Ho un po’ di mal di stomaco, hai qualcosa da darmi? Ho cercato di trovare i fiori che uso normalmente, ma non riesco a trovare niente di vivo.

    Dewell annuì: Sì è difficile trovare le erbe medicinali così vicino all’inverno. Mal di stomaco, hai detto?

    Sì, hai qualcosa?

    Dewell chiamò Saith che arrivò dalla stanza posteriore: Oh, Lady Kyrin, a che cosa dobbiamo questo onore?

    A Kyrin, Saith non piaceva anche se era il capo del tempio e l’Alto Sacerdote. La trattava sempre come fosse una trovatella e avrebbe desiderato congelarlo e dirgli quello che pensava di lui. Invece si limitò ad alzare le spalle: Mal di stomaco.

    Saith restò immobile a guardarla: Quando è cominciato?

    Qualche giorno fa. Perché ti sei innervosito?

    Saith si avvicinò: Qualcos’altro?

    Non basta quello?

    Sei sicura che non ci sia nient’altro? Fame, magari?

    Saith fece un passo indietro guardandola e Kyrin inconsciamente incrociò le braccia: Che cosa stai facendo?

    Sta aumentando? Le chiese, guardandola di profilo.

    Sì, ascolta, se non avete niente, posso andare a cercare nell’armadio di Trox, gli disse Kyrin.

    Saith e Dewell cominciarono a parlare tra di loro, voltandole le spalle. Questo la irritò ancora di più, girò sui tacchi e uscì, decisa a trovare qualcosa nel castello per alleviare il mal di stomaco. Quello che non voleva ammettere era che con l’inverno in arrivo, aveva mangiato mele in continuazione e pensava di avere decisamente esagerato.

    Persino andare a cavallo sembrava le facesse venire la nausea. Il suo obiettivo era di arrivare al castello e poi fare un lungo sonnellino. Dopo sarebbe andata ancora a cercare l’erba con il piccolo grappolo di fiori bianchi. Sapeva che se fosse riuscita a masticarla, lo stomaco si sarebbe sistemato.

    ***

    Kyrin socchiuse gli occhi quando il Cavaliere si chinò contemporaneamente a lei per raccogliere la carta che aveva lasciato cadere. Non sapeva perché ma i Cavalieri erano particolarmente gentili e la gente nel castello continuava a guardarla e a sorridere.

    Gli strappò la carta dalle mani e poi si infuriò quando tutto quello che l’uomo fece fu sorriderle. Alric sarebbe tornato presto e voleva proprio scambiare due parole con lui. Stava succedendo qualcosa a Valhara e lei voleva sapere che cosa.

    Finn era l’unico che la trattava normalmente, ma non voleva dirle niente anche se Kyrin sapeva che lui conosceva il motivo. I Preti continuavano a venire al castello e a offrirle cibi e bevande diverse per tutto il giorno. I cuochi del castello le caricavano il piatto con troppo cibo e lo spreco era decisamente esasperante.

    Quando suonarono le trombe che segnalavano il ritorno del Re, Kyrin uscì con la maggior parte dei Cavalieri. Era pronta a lanciare una palla di fuoco a uno di loro quando le urtò leggermente il braccio e cominciò a scusarsi profusamente chiedendole se si era fatta male.

    Uscì proprio mentre Alric arrivava in sella al suo stallone sorridendole. Kyrin non poté evitare di restituirgli il sorriso, sollevata. Era finalmente tornato. Immaginò che con lui a casa le cose sarebbero tornate normali. Trox era accanto a lui e dietro c’era una dozzina di Cavalieri che salutavano con la mano alcuni dei cittadini che erano venuti a vedere il loro ritorno a casa.

    Alric saltò giù da cavallo e si avvicinò in fretta a Kyrin. Le afferrò i polsi e la baciò con passione. Quando si spostò indietro, uno dei Preti lo prese da parte prima ancora che Kyrin potesse parlare con lui. Fece una smorfia e rientrò, seccata per tutta quella gente. Voleva solo un po’ di tempo da sola con il marito che non vedeva da un mese e ora capì che non sarebbe successo.

    Quando arrivò in cima alle scale, Alric salì le scale di corsa verso di lei. Le prese la mano senza dire una parola e la tirò nella sua stanza. Una volta che la porta fu chiusa, si sedette sul letto e la tirò sulle sue ginocchia, premendo le labbra sulle sue.

    Era bello essere di nuovo tra le sue braccia anche se aveva sperato che, una volta tornato, Alric l’avrebbe baciata senza tenerle i polsi. Le sembrava che fosse eccessivamente cauto. Aveva fatto un incantesimo solo una volta, durante un bacio, e riteneva che, in quell’occasione, fosse perfettamente giustificato.

    Alla fine, Alric interruppe il bacio e le lasciò andare i polsi: Mi sei mancata.

    Mi sei mancato anche tu. Com’è andata? Fece per scendere dalle sue ginocchia, ma Alric la tirò indietro e le tolse una ciocca di capelli dal volto.

    Tu per prima, come stai?

    Bene.

    Come va il mal di stomaco?

    Ne ho ancora un po’ ma sta migliorando.

    Era forte?

    No.

    Alric sorrise e la baciò di nuovo.

    Kyrin riuscì finalmente ad allontanarsi abbastanza da guardarlo negli occhi: Sta succedendo qualcosa di strano qui intorno.

    Ad esempio? Le chiese, passandole leggermente la mano sulla schiena.

    La gente che si comporta stranamente. I Cavalieri che fanno cose strane.

    Mi dispiace.

    Sai perché?

    Sì, me l’ha detto Saith.

    Allora ti conviene parlare, perché la cosa comincia a darmi fastidio.

    Alric sospirò: Perché non rimandiamo? Passiamo una bella serata insieme, va bene?

    Allora è qualcosa di brutto, disse Kyrin, incrociando le braccia.

    No, per niente. Solo non so ancora come spiegartelo, ecco tutto.

    Mi prometti che me lo dirai domani?

    Promesso.

    Bene, andiamo a mangiare. Sto morendo di fame, Kyrin scese dalle sue ginocchia e poi si voltò quando lui ridacchiò: Che c’è?

    Niente, solo... hai molto appetito recentemente?

    Kyrin fece una smorfia e si avvicinò allo specchio: Stai forse insinuando che sto mettendo su peso?

    No, anche se me lo sarei aspettato.

    Beh, non è vero. Ho solo fame.

    Alric le prese la mano e scesero insieme in sala da pranzo. Kyrin si infastidì quando vide i dignitari Valhariani già seduti e non poté evitare di notare il silenzio improvviso quando entrarono.

    Si sedettero entrambi, ciascuno a un capo del tavolo e Kyrin pensò che era assurdo. Non capiva perché dovessero sedersi così lontani. Quando non c’era nessun altro si sedevano fianco a fianco ma quando arrivava altra gente, dovevano sedersi ai capi opposti del tavolo. Le sembrò che tutti la guardassero quando furono consegnati i piatti. Non era frutto della sua immaginazione, sul suo piatto c’era una quantità di cibo doppia rispetto agli altri. Pensava che fosse il Re a dover ricevere più cibo, e non sapeva perché ne dessero più a lei.

    Dopo aver recitato il ringraziamento a Sithias, i Valhariani cominciarono a mangiare. Kyrin prese un panino e fece per dargli un morso ma si fermò un momento prima di portarlo alla bocca e alzò lentamente gli occhi. La stavano osservando tutti.

    Che c’è? Gridò, buttando il panino sul tavolo.

    Si infuriò ancora di più quando nessuno rispose ma tutti tornarono ai loro piatti e cominciarono a mangiare. Alric le sorrideva dalla parte opposta del tavolo.

    Furiosa, si alzò mentre tutti la guardavano e si precipitò fuori dalla stanza.

    Finn lanciò un’occhiata ad Alric e poi continuò a mangiare.

    Che c’è? Chiese Alric, vedendo la sua espressione.

    Finn alzò le spalle: Non sono affari miei.

    Glielo dirò.

    Un po’ tardi, no?

    Alric sospirò: Già, gliene parlerò stasera.

    Kyrin si precipitò nel frutteto e colse una mela. Aveva ancora fame ma non sopportava che tutti la guardassero mangiare. Mentre mangiava la mela, vagabondò tra le foglie cadute. Non le piaceva l’idea che stesse arrivando l’inverno, senza più mele, ma le avevano assicurato che avevano scorte di cibo. L’inverno era sempre la stagione peggiore per procurarsi del cibo e non ricordava nemmeno più quante volte aveva dovuto farne a meno.

    Si sedette, ancora irritata e si appoggiò a un albero a guardare tramontare il sole. Era stata così ansiosa di vedere Alric e non solo non era riuscita a passare quasi nemmeno un momento con lui ma ora le sembrava anche di essere oggetto del divertimento di tutti e non sapeva ancora perché.

    Kyrin gettò il torsolo nel frutteto. Si chiedeva ancora se fossero le mele che la facevano venire la nausea ma non riusciva a smettere di mangiarle. Con l’inverno che si avvicinava, non riusciva a convincersi che il cibo non sarebbe stato scarso ed era naturale per lei accumularne il più possibile prima di quel momento.

    Kyrin?

    Saltò in piedi al suono improvviso e poi cadde in ginocchio quando vide Daemionis in piedi di fronte a lei.

    Daemionis fece una risata scura, minacciosa: Ti ho spaventato?

    No, mio Signore.

    Perché sei sconvolta?

    Kyrin alzò le spalle: Le cose sembrano strane in questo momento, mi trattano tutti diversamente.

    Bene, ho una missione per te. Le disse, guardandola dall’alto.

    Perché sei tornato nella mia dimensione? Chiese Sithias, apparendo di fianco al demone.

    Daemionis rise sprezzante: Lei è mia e le parlerò tutte le volte che voglio.

    Allora resterò qui anch’io.

    Non sono affari tuoi, disse Daemionis seccato.

    Sì, invece. In questo momento lei è decisamente un problema mio.

    Perché?

    Finisci quello che devi dirle e vattene, gli disse Sithias.

    Kyrin sospirò quando Alric arrivò dal frutteto: Che cosa sta succedendo?

    Sithias guardò Daemionis: È quello che sto cercando di capire.

    Qual è la missione, mio Signore? Chiese Kyrin, alzando gli occhi su di lui. Non voleva che diventasse un’udienza pubblica.

    Il sigillo di Carathis è scomparso.

    Kyrin sorrise: Il Consorzio di Clemenza non controlla più la dimensione?

    Sì e lo voglio io.

    Sai dov’è, mio Signore?

    Sospetto che i ladri lo abbiamo portato nella dimensione Terrahaut. Daemionis lanciò un’occhiata a Sithias, sfidandolo.

    Kyrin annuì: Andrò a prenderlo, mio Signore.

    No, lei non andrà, dissero insieme Sithias e Alric.

    Kyrin sospirò.

    Lei farà quello che le chiedo, disse loro Daemionis, poi si voltò verso Kyrin: Tu sai quant’è importante. Non deludermi.

    Se è a Terrahaut lo prenderò.

    No, lei non lascerà questa dimensione, disse Sithias, continuando a fluttuare sopra il terreno a poca distanza dal demone.

    Vieni, Kyrin, andiamo, disse Alric. Le prese la mano, ma Kyrin si liberò.

    Non puoi interferire.

    Sì invece, è troppo pericoloso per te andare, in questo momento.

    Daemionis guardò Sithias e Kyrin alzò gli occhi mentre Sithias gli sussurrava qualcosa. Strinse gli occhi quando il demone la guardò sogghignando, con il sangue che gli colava dai denti.

    Manderò qualcun altro, le disse Daemionis e cominciò a svanire.

    Aspetta! esclamò Kyrin, saltando in piedi. Quando Daemionis riapparve, lei si avvicinò a lui: Perché mi stai togliendo la missione? Posso impadronirmi del sigillo di Carathis e tu lo sai.

    Non gliel’hai ancora detto? Chiese Daemionis, guardando Alric, che sospirò rispondendo: Lo farò stasera.

    Perché non lo sa ancora?

    È complicato, gli rispose Sithias: Ora trova qualcun altro e lasciala stare, per ora.

    Smettetela! Gridò Kyrin e tutti si voltarono guardarla. Lei mise le braccia conserte: Adesso sono stufa. Tutti mi nascondano qualcosa e non lo sopporto più. Adesso andrò a cercare il sigillo di Carathis e quando tornerò voglio delle risposte.

    Sithias guardò Alric: Devi dirglielo.

    Daemionis fece un passo indietro, continuando a osservarli: Era evidente che si divertiva all’idea del prossimo litigio.

    Dimmelo!

    Alric diede un’occhiata agli dei e le prese la mano: Andiamo a parlarne in privato.

    No, disse, allontanando da lui: Dimmelo adesso.

    Daemionis, lasciamoli soli disse Sithias.

    No, voglio assistere.

    È una faccenda privata.

    Non c’è niente di privato per il suo dio. Forza, ragazzo, disse sorridendo ad Alric.

    Alric annuì guardando Sithias e poi si avvicinò a Kyrin e le prese saldamente le mani

    Lasciami andare, gli disse cercando di liberarsi.

    No, ho bisogno che mi ascolti, senza lanciarmi un incantesimo.

    Il cuore di Kyrin cominciò a battere forte: Allora parla.

    Recentemente hai avuto nausea...

    .

    Beh... ecco... quello è uno dei primi segni che potresti essere incinta

    Kyrin socchiuse gli occhi guardandolo: Cosa?

    Avrei voluto dirtelo ma ne avevi tanta paura e non sapevo come fare.

    Lei cercò di liberare le mai dalle sue: Che cosa mi hai fatto?

    Non è qualcosa che ho fatto... beh, apposta. È solo una cosa che succede.

    Sei già stanco di me, così presto? Gli chiese seccamente.

    Non ha niente a che vedere con quello. Ti amo più che mai e tu non puoi andartene in giro a saltare da una dimensione all’altra proprio adesso. È troppo pericoloso.

    Senza preavviso, Kyrin alzò un ginocchio e lo colpì direttamente all’inguine. Alric si piegò in due riuscendo miracolosamente a tenerle le mani. Daemionis li guardava divertito.

    Tu, figlio di puttana! Gridò Kyrin, poi gli diede un calcio nello stomaco. Alric cadde all’indietro e poi rotolò via quando Kyrin cercò di dargli un altro calcio.

    Ascoltami per favore, disse Alric, saltando in piedi e mettendo le mani avanti verso di lei.

    Kyrin gli si lanciò contro. Alric riuscì a schivare i suoi pugni e quasi tutti i suoi calci, ma era difficile difendersi senza farle male. Alric dovette lottare contro il proprio istinto e l’addestramento che gli dicevano di abbatterla, ma non voleva farle male.

    Daemionis guardava compiaciuto ma Sithias chiamò aiuto dal castello. Finn arrivò di corsa. Afferrò immediatamente Kyrin che stava cercando ancora una volta di saltare alla gola di Alric. Finn riuscì a strapparla via dal Re mentre Alric si sistemava i vestiti e si calmava rapidamente.

    Quando Alric vide come erano neri gli occhi di Kyrin, rabbrividì e fece un passo indietro. Kyrin stava cercando di liberarsi dalle mani di Finn che era lieto che lei non avesse il mazzafrusto. Finn stava attento a immobilizzarle le mani sui fianchi, lontane l’una dall’altra.

    Calmati, le disse Finn, cercando di trattenerla.

    Come hai osato?! Gridava Kyrin.

    Non era in programma, va bene.

    Sai come succede?

    Beh, sì...

    Allora lo sapevi e hai continuato a mentirmi!

    Non intendevo mentirti. Non sapevo come dirtelo.

    Lo sguardo di Kyrin si spostò quando vide apparire la chiave di un portale. Sithias sospirò

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